Fiera Ud-Go: Santoro (Pd), ente senza guida e futuro, Fontanini e Bini se ne lavano le mani

Il risultato è che a causa di una lunga agonia in cui si sta colpevolmente lasciando l’ente, si sta perdendo un asse strategico importante per il territorio

TRIESTE 02.07.20 «Sull'ente fieristico “Udine e Gorizia Fiere spa” non esiste né una guida, né tantomeno un piano strategico per il rilancio. Sul versante regionale l'assessore Bini se ne lava le mani giustificandosi con il fatto che la Regione non ha quote. Dall'altra il sindaco di Udine Fontanini che avrebbe pieno titolo per decidere, non decide un nel nulla, con l'assurda messa in vendita delle quote. Il risultato è che a causa di una lunga agonia in cui si sta colpevolmente lasciando l'ente, si sta perdendo un asse strategico importante per il territorio e per il suo tessuto economico e produttivo». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro che oggi in Aula ha presentato un'interrogazione alla giunta regionale per fare chiarezza sul futuro e sull'impiego delle risorse per gli investimenti Ente “Udine e Gorizia Fiere spa”.
«Oggi, con le dichiarazioni in Aula dell'assessore Bini, è apparso chiaro che nella testa di Regione e Comune di Udine, non esiste un futuro per la Fiera. Dei 9,5 milioni di euro di risorse a disposizione per realizzare opere infrastrutturali solo tre sono stati destinati ad alcuni interventi. Bini finge di non centrare nulla in tutta la vicenda, peccato che il direttore di PromoturismoFvg che lui stesso ha voluto alla guida del turismo regionale, sia anche amministratore unico di Udine e Gorizia Fiere spa e che gli uffici di PromoturismoFvg si siano trasferiti nella sede di Martignacco dell'ente fieristico. Queste non sono coincidenze, ma il frutto dell'intervento dell'assessore regionale nelle dinamiche della Fiera. A questo si somma l'assurda posizione lassista di Fontanini che oltre a volersi sbarazzare delle quote azionarie, sta creando confusione con ipotesi di destinare gli spazi fieristici ad alcune scuole o a scopi sanitari».