Centrale A2A Monfalcone: Moretti (Pd), urgente che politica inizi a fare sua parte

Non ci sono solo l’Ilva e la Ferriera di Trieste: anche il sito A2A di Monfalcone si trova di fronte a un bivio per poter coniugare sviluppo e sostenibilità

19.11.19. «Non ci sono solo l’Ilva e la Ferriera di Trieste: anche il sito A2A di Monfalcone si trova di fronte a un bivio per poter coniugare sviluppo e sostenibilità». Lo afferma il segretario provinciale del Pd di Gorizia e Consigliere regionale Pd, Diego Moretti, nel ricordare le motivazioni che hanno spinto il Gruppo consiliare del Pd a promuovere un’audizione in 4ª commissione, sul tema della progettata conversione a gas della centrale a carbone di Monfalcone.
«La città di Monfalcone ha pagato molto in questi decenni, in termini ambientali, la presenza dell’olio combustibile e del carbone» commenta Moretti. «Nel 2015 il Governo nazionale (con la strategia energetica nazionale e con il Piano nazionale integrato per l’energia e l’ambiente) e la Regione (con il piano energetico regionale), entrambi allora guidati dal Pd, definirono l'abbandono del carbone entro il 2025. Anche ieri A2A ha confermato l’intenzione di voler anticipare questa tempistica».
Secondo Moretti, «ora è necessario che la politica locale (Monfalcone e non solo) e regionale evitino di mettere la testa sotto la sabbia e inizino a occuparsi dell’economia e del lavoro, entrando nel merito di un progetto che prevede un investimento di 500 milioni di euro e un insieme di iniziative che vanno dalla realizzazione (al posto dell’attuale centrale a carbone) di un nuovo impianto a gas a ciclo combinato (con la drastica riduzione delle emissioni in atmosfera e dell’impatto ambientale) e prevede lo sviluppo di iniziative legate alle fonti rinnovabili, soluzioni per economia circolare e possibili opportunità di servizi legati alla retro-portualità, che permetterebbero di mantenere l’attuale assetto occupazionale diretto e dell’indotto, includendo le bonifiche necessarie dell’attuale sito».
L’audizione, continua Moretti, «ci ha permesso di conoscere le linee generali del progetto e le tempistiche legate all’iter autorizzativo, di competenza ministeriale».
«Dobbiamo esprimere rammarico per l’assenza del sindaco di Monfalcone e di qualsiasi rappresentante del Comune, tutti impegnati, così pare, nella conferenza regionale amianto. Peccato però che Cisint è stata presente alla Conferenza solo per una breve parte della mattinata (assentandosi per il resto della giornata), dimostrando così non solo alcun rispetto per il Consiglio regionale e i suoi organi, per A2A e le organizzazioni sindacali, ma anche confermando l’arroganza tipica del potere di chi si crede al di sopra di tutto e tutti. Già nel passato, recente e non, il territorio ha perso occasioni di sviluppo industriale e miglioramento ambientale che ora tutti rimpiangono: tali lezioni ci servano per il futuro».