Ater: Da Giau (Pd), nomine partitiche, lontane da territori e da criteri di genere

Sulle nomine ci siamo astenuti perché oggi è stato palese quello che avevamo già denunciato, ossia il banchetto con il quale il centrodestra si è spartito delle poltrone in maniera puramente partitica

27.08.19. «I cda Ater sono stati reintrodotti dal centrodestra per garantire ulteriori incarichi agli amici. Sulle nomine dei presidenti non c'è stato alcun criterio comune di scelta, la maggioranza ha cercato con il lumicino qualcosa che giustificasse la designazione, senza considerare il contatto con i territori, che è stato di fatto azzerato da una pseudo riforma che non è altro che l'ennesimo poltronificio». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau, a margine della riunione della Giunta per le nomine riunita per esprimere i pareri sulle proposte di nomina dei presidenti delle Aziende territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine.
«Sulle nomine ci siamo astenuti perché, pur trattandosi di un parere procedurale, oggi è stato palese quello che avevamo già denunciato, ossia il banchetto con il quale il centrodestra si è spartito delle poltrone in maniera puramente partitica. Nelle linee di indirizzo non c'è una chiara impronta volta a valorizzare i territori, soprattutto a seguito dell'eliminazione dei direttori a Gorizia e Pordenone e alla scomparsa dell'Ater dell'Alto Friuli. È lampante il fatto che i membri del cda non hanno ricevuto alcun mandato a rapportarsi con i sindaci. Inoltre questo centrodestra continua a dimostrare la sua distanza culturale dalla questione di genere: nessuno dei presidenti nominati è donna, a differenza di quanto avvenuto con la precedente amministrazione di centrosinistra».