La frenesia e la fretta della Giunta Fedriga di approvare la legge ha fatto sì che le parti sociali non potessero esprimere in commissione le proprie valutazioni
«La frenesia e la fretta della Giunta Fedriga di approvare la legge ha fatto sì che le parti sociali non potessero esprimere in commissione le proprie valutazioni; non solo, abbiamo scoperto che le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil stanno aspettando da ottobre 2018 inutilmente un incontro con l'assessore per discutere di politiche abitative».
Secondo Moretti, «non c'è stato alcun coinvolgimento dei Comuni, dei sindacati e dei vari portatori di interessi; si vuole far passare sotto silenzio una norma che incide pesantemente sui territori, declassandoli, come l'Alto Friuli, l'Isontino e il Pordenonese. La scelta di reintrodurre i cda non serve a nulla, così come l'accentramento dei direttori su Udine e Trieste farà contare meno di nulla Pordenone e Gorizia, visto che la scelta di rescindere il contratto spetterà solo ai presidenti di Udine e Trieste». Infine, denuncia Moretti, «al centrodestra non sono bastate le nuove poltrone e l'affondo ai territori. Da ultimo, la fame di potere della maggioranza ha fatto sì che si prendesse anche il ruolo di garanzia finora spettante all'opposizione, ossia la presidenza del collegio del revisore dei conti».