INTERROGAZIONE

Oggetto: da quando il rinnovo della Presidenza dell’Assemblea del servizio sociale dei comuni  (SSC) basso isontino è soggetto ai voleri del Sindaco leghista di Monfalcone, in spregio alla legge e senza tenere in minimo conto della richiesta scritta del Vicepresidente Riccardi? A quando l’insediamento della nuova Conferenza regionale dei Servizi sociali dei Comuni? In autunno? All’eventuale cambio di colore politico delle amministrazioni interessate, così da soddisfare le volontà del Comune di Monfalcone? E la definizione delle strategie territoriali sui servizi? Può funzionare così un’istituzione?
 
Il sottoscritto Consigliere regionale,
PREMESSO che
. con lettera di data 11 gennaio 2019, il Vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi informava tutti i Sindaci della Regione che il Consiglio regionale, con l’approvazione della legge n. 31/2018, aveva sancito la non obbligatorietà della partecipazione alle UTI della funzione sociale, e aveva introdotto la Conferenza regionale dei Servizi sociali quale organismo di confronto strategico tra la Regione e i SSC in materia di politiche sociali. La lettera si concludeva con la richiesta ai Comuni più popolosi di “convocare quanto prima le Assemblee dei sindaci del SSC per eleggere subito i Presidenti delle Assemblee e poter quindi essere operativi per affrontare assieme il percorso costitutivo delle nuove gestioni associate dei SSC”;
. in data 21 gennaio il Comune di Monfalcone, con l’assessore alla Sanità e ai Servizi socio-assistenziali Michele Luise, provvedeva a convocare l’Assemblea dei Sindaci per il 28 gennaio alle ore 9,30 con all’ordine del giorno – al secondo punto – la nomina del Presidente dell’Assemblea stessa;
. con la nota del 25 gennaio di illustrazione della novità contenute nella legge regionale n. 31/2018, redatta dall’Area politiche sociali – Servizio sviluppo dei Servizi sociali dei Comuni – della DC Salute, politiche sociali e disabilità, si sottolineava il ruolo dell’Assemblea dei Sindaci del SSC, evidenziando come in questa prima fase la stessa debba “…dare avvio alla riorganizzazione del sistema e deve promuovere e sovraintendere al processo per la stipula della convenzione istitutiva del Servizio sociale dei Comuni che dovrà poi essere approvata entro il mese di settembre 2019 da tutti i Comuni rientranti nell’ambito territoriale e con la quale dovrà essere individuato l’Ente gestore del SSC; d’altro lato l’Assemblea deve attribuire gli indirizzi per l’anno 2019 all’Ente gestore che assicura la gestione transitoria per garantire la continuità dei servizi alla persona. È pertanto di tutta evidenza l’importanza che il percorso per la costituzione delle Assemblee sia avviato immediatamente di modo che le stesse possano essere operative nel minor tempo possibile.”;  
. il 28 gennaio – alle ore 8,51 – “vista l’impossibilità a partecipare di alcuni Comuni” (questa la curiosa e non vera motivazione ufficiale) – mentre alcuni assessori erano già in viaggio in direzione Monfalcone – il servizio dell’Ambito distrettuale 2.2 basso isontino comunicava via e-mail il rinvio a data da destinarsi dell’Assemblea stessa;
. con lettera del 1° febbraio inviata all’Assessore Michele Luise, sei sindaci sui dieci appartenenti all’Ambito, richiamando le note di cui sopra, richiedevano allo stesso di convocare entro e non oltre l’8 febbraio l’Assemblea dei Sindaci “al fine di garantire la sua piena funzione quale organo di governo dei servizi sociali dei Comuni”;
. con nota dell’11 febbraio inviata al Vicepresidente della Regione (a quanto pare non riscontrata), il Sindaco di San Canzian d’Isonzo Claudio Fratta richiedeva per conto dei Comuni di cui sopra un intervento nei confronti del Comune di Monfalcone per una convocazione celere dell’Assemblea con all’ordine del giorno la nomina del Presidente;
. in data 25 febbraio il Sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, in riferimento alla nota del 1° febbraio –  scriveva ai Sindaci appartenenti all’Ambito, annunciando la convocazione quanto prima dell’Assemblea per la presentazione degli argomenti connessi alla ordinaria gestione del servizio, e specificando che “in merito alla nomina del Presidente, considerato che tre dei Comuni che compongono l’Ambito saranno a breve soggetti alle elezioni comunali, sentita la Regione nella persona dell’Assessore Riccardi, si informa che risulta opportuno attendere lo svolgimento delle elezioni”. In conclusione della medesima nota, il Sindaco di Monfalcone accusava inoltre alcuni dei Comuni in indirizzo di aver disertato precedenti convocazioni, facendo finta di dimenticare che fino al 31/12/2018 (termine modificato con la suddetta LR 31/2018) la LR 26/2014 riconosceva all’Assemblea dell’UTI le funzioni di indirizzo e regolazione in materia socio-assistenziale, omettendo che è stato invece il Comune di Monfalcone, uscendo dall’Unione, ad aver di fatto impedito e boicottato che la funzione sociale potesse essere svolta all’interno dell’UTI stessa;
RILEVATO come non esista nessuna norma o regolamento che impedisca, in presenza di rinnovi elettorali peraltro per soli tre Comuni (sui dieci) appartenenti all’Ambito, la nomina del Presidente dell’Assemblea, diversamente da altri Ambiti che nel proprio regolamento prevedono la sospensione in presenza del rinnovo elettorale che interessi la maggioranza delle Amministrazioni comunali facenti parti l’Ambito;
CONSIDERATO come, nei giorni successivi a tale corrispondenza, l’assessore Luise ha dichiarato alla stampa locale: “Io sono fermamente convinto che l’attuale convenzione vada rivista: la filosofia “dell’una testa un voto” qui non regge, perché è Monfalcone, comune maggiore, che mettendo a disposizione le sue risorse in termini di funzionari e personale dà gambe all’Ambito. E siccome le disponibilità sono le sue, avrà il diritto di dire la propria su come impiegarle o no?”, non sapendo forse che è il regolamento di funzionamento dell’Ambito a prevedere il principio di “una testa, un voto”, che le risorse sono in gran parte regionali (con compartecipazione anche degli altri comuni), e che il personale dell’ente gestore è inquadrato in una Pianta Organica Aggiuntiva del Comune, con una normativa specifica;
ATTESO che tale situazione di “boicottaggio” e stallo operativo non solo impedisce la piena operatività dell’Assemblea e l’insediamento dello strumento della Conferenza regionale dei servizi sociali, ma non permette all’Assemblea di affrontare qualsiasi questione strategica riguardante il SSC, ad iniziare dal lavoro preparatorio, di promozione e sovraintendenza del processo di stipula della convenzione d’Ambito che la l.r. n. 31/2018 prevede sia approvata (con decorrenza 1° gennaio 2020) entro il 30 settembre 2019, e che non può attendere l’esito di elezioni comunali, l’insediamento delle giunte e dei consigli comunali, le ferie estive, e la naturale complessità di un lavoro che non potrà essere di qualche settimana;
RITENUTA pertanto non più intollerabile, rinviabile e procrastinabile tale situazione di sospensione dell’Assemblea dei Sindaci d’ambito.
Tutto ciò premesso,
INTERROGA
il Presidente della Regione e l’assessore competente per conoscere la posizione dell’Amministrazione regionale sulla specifica questione, nonché per sapere se corrisponde al vero che il Vicepresidente – secondo quanto dichiarato alla stampa dal Sindaco di Monfalcone, contrariamente alle stesse indicazioni dell’assessorato e a quanto richiesto dallo stesso Vicepresidente con la lettera dell’11 gennaio citata in premessa – abbia dato il benestare al blocco del rinnovo della Presidenza dell’Assemblea dell’Ambito socio-assistenziale del basso isontino.
 
Diego Moretti
 
Trieste, 7 marzo 2019

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