INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

Oggetto: La Regione intende adottare azioni per limitare la fuga degli operatori verso il privato convenzionato e non?

PRESO ATTO che è sempre più alto il numero di medici ed infermieri che “scappano” dalla sanità pubblica al privato o al convenzionato.
CONSIDERATO che:
– non sono solo i pensionamenti a pesare sulla cronica carenza di personale, ma anche le dimissioni volontarie, che negli ultimi anni sono divenute il principale motivo di uscita dal settore;
– le cifre diffuse dalla Funzione Pubblica della Cgil Fvg, attraverso la segretaria Orietta Olivo e il responsabile sanità Pierluigi Benvenuto vedono nel totale del triennio 2020-2022, sulle 3.361 cessazioni, 1.530 quelle riconducibili alle dimissioni volontarie, 1.261 ai pensionamenti e 570 ad altri motivi.
ATTESO che le dimissioni volontarie, quindi, rappresentano il 45,50% delle uscite dal settore mentre i pensionamenti il 37,50% (tra ARCS, Asfo, AsuF, AsuGi, Cro e Burlo).
CONSIDERATO altresì che nel 2022 la situazione è peggiorata: le uscite complessive dalle strutture sanitarie regionali sono state 1.170 di cui 401 per quiescenza, 588 per dimissioni volontarie e 181 per altre motivazioni.
VALUTATO che secondo la Cgil, i motivi di questo aumento delle dimissioni non sono riconducibili solo al Covid e a questioni economiche, ma alle condizioni di lavoro, più precisamente a “turni stressanti, troppo ravvicinati, richiami in servizio nel giorno di riposo, ferie maturate ma non godute”, che quindi si tratta di una oggettiva impossibilità di ricorrere al recupero psico-fisico e alla conciliazione fra tempi di vita e di lavoro.
Tutto ciò premesso, interroga la Giunta regionale:
su quali azioni intende adottare la Regione per limitare la fuga degli operatori verso il privato convenzionato e non, ad esempio ipotizzando progetti che prevedano una significativa premialità per l’intero comparto degli operatori socio sanitari.

Laura Fasiolo

Trieste, 29 maggio 2023

0067 - FAS IRI situazione sanità regionale