Interrogazione a risposta orale

OGGETTO: Sanità: arginare la fuga del personale p06ubblico verso il privato e il fenomeno dei medici a gettone

Rilevato che la questione della carenza del personale nel Servizio Sanitario Regionale comincia ad assumere contorni allarmanti, tanto da rischiare di intaccare l’effettiva capacità di erogare servizi e prestazioni essenziali all’interno del sistema pubblico;
Preso atto che, complessivamente preso, il problema della carenza di personale è un problema nazionale e che in quella sede andrebbe rappresentato forse con più forza che nel recente passato;
Sottolineato tuttavia che, la Regione FVG può comunque mettere in atto politiche del personale di carattere attrattivo anche senza travalicare le competenze nazionali;
Evidenziato che, la situazione è emersa con forza nella sua gravità nel corso dell’emergenza COVID e che, per colmare le lacune del Servizio Pubblico e i ritardi accumulati, si è scelto di avvalersi massicciamente dei servizi e delle prestazioni del privato accreditato;
Visto che il boom del privato accreditato, unitamente al peggioramento delle condizioni lavorative nel Servizio Pubblico, ha determinato una fuga dei professionisti dal pubblico al privato e che quest’ultimo, perversamente e proprio in forza del suddetto boom riusciva e riesce tutt’ora a garantire migliori condizioni lavorative innescando un circolo vizioso che infine porta al depauperamento del sistema pubblico;
Richiamati gli articoli apparsi su “Il Gazzettino” edizione Udine e Friuli il sette e l’otto maggio che rappresentano la gravità del fenomeno del personale cosiddetto “a gettone”, ossia personale privato (spesso ex dipendenti del SSR licenziatisi per approdare al privato) che va a colmare le lacune di personale nei reparti del Servizio Pubblico e che evidenziano altresì l’anomalia di interi servizi essenziali affidati a privati come i punti di primo intervento e l’emergenza urgenza;
Evidenziato infatti che, l’integrazione e la regolazione dei rapporti tra personale di ruolo e quello “a gettone” può costituire una difficoltà che andrebbe regolamentata e che, a questo proposito va sottolineato che una cosa è affidare una prestazione (es. diagnostica) semplice, mentre altra cosa è affidare in outsourcing un intero servizio;
Ritenuto che sia auspicabile una netta inversione di tendenza e che questa possa essere quantomeno innescata con una progressiva diminuzione del ricorso al privato accreditato e contemporaneamente con la creazione di migliori condizioni lavorative, sia quanto a retribuzione che a prospettive di sviluppo professionale e di carriera sia come serenità di ambiente di lavoro (turni non massacranti e sicurezza, tanto per citare due esempi);
La Consigliera
interroga la Giunta
per conoscere:
• Quali determinazioni intende prendere la Giunta per arginare la fuga dei professionisti dal sistema pubblico;
• Quanti medici e infermieri si siano volontariamente dimessi dal SSR dal 2020 ad oggi;
• Al di là della questione dell’effettiva disponibilità di personale, se gli affidamenti esterni “a gettone” risultano -in termini di costo-, più convenienti rispetto al costo del medesimo servizio gestito internamente al servizio pubblico;
• Quanto percepiscono i professionisti impiegati nei turni cosiddetti “a gettone” e quanto trattiene la società che li gestisce;
• Come si intende garantire l’integrazione operativa fra i professionisti “a gettone” e il personale dei reparti e come venga gestita la responsabilità rispetto ai primari di riferimento;

Manuela CELOTTI

Trieste, 6 giugno 2023

0101 - CEL IRO personale gettone