INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

OGGETTO: Accorpamenti e specializzazione degli ospedali spoke: rischi per qualità dei servizi ed equità territoriale

La Consigliera Regionale,
Rilevato che, l’Assessore alla Salute ha recentemente affermato che per gli ospedali spoke della regione si renderà necessaria la specializzazione “altrimenti il sistema non reggerà” e che “gli ospedali spoke, in sostanza, non possono dare un uguale servizio, ma saranno efficaci solo se, con scelte forti, alcuni saranno vocati all’urgenza, altri all’attività elettiva” (Il Messaggera 02/07/2023).
Ricordato che da ciò si può dedurre che non tutti gli ospedali di base continueranno a garantire l’emergenza urgenza;
Evidenziato che sarebbe necessario chiarire in base a quali criteri si intende definire le specializzazioni di ciascun ospedale di base e quali livelli di specializzazione si intende garantire rispetto agli ospedali hub nelle medesime discipline cliniche;
Sottolineato che, per definirsi tale, un ospedale di base deve svolgere alcune funzioni ritenute fondamentali, in particolare: l’emergenza/urgenza, la diagnostica, la medicina interna, la chirurgia generale, l’ortopedia, e possibilmente l’area materno infantile, garantendo alla propria comunità territoriale di riferimento le risposte di salute legate ai bisogni di salute più frequenti e diffusi, auspicabilmente in modo integrato con la sanità territoriale e di distretto;
Sottolineato altresì che dette funzioni appaiono fortemente interrelate e necessarie per garantire risposte di salute qualitativamente buone e sicure per i pazienti (si pensi ad una ortopedia di eccellenza che non abbia alle spalle una chirurgia generale o un PS per eventuali emergenze);
Ritenuto che, un eccesso di accorpamenti e specializzazioni non è sempre garanzia di servizi migliori e di equità territoriale rispetto alla disponibilità, all’accessibilità e alla fruibilità dei servizi stessi;
Considerato che pare altresì necessario capire come le annunciate operazioni di specializzazione possano garantire l’integrazione con la sanità territoriale e con i servizi sociali per quanto attiene alle aree di alta integrazione sociosanitaria;
Considerato altresì che a considerazioni di carattere organizzativo e gestionale si devono aggiungere valutazioni di natura clinica riguardanti i bacini di utenza e la casistica appropriate;
Tutto ciò premesso
INTERROGA la Giunta regionale
per conoscere:
• Se esiste, e se si, quale è il piano di specializzazione degli ospedali spoke e sulla base di quali bacini di utenza e di quale concentrazione della casistica?
• Di contro, quali sono le discipline e le competenze che si ritengono indispensabili e inderogabili perché un presidio ospedaliero possa essere definito ospedale di base, per acuti?
• In quali ospedali si ritiene di chiudere i PS e la Medicina d’Urgenza e come si pensa di ridefinire i bacini di utenza per poter contare su una risposta qualificata nella gestione delle urgenze e delle emergenze?
• Quali processi operativi si renderebbero necessari per organizzare in modo riconoscibile dai cittadini e dai servizi territoriali la sequenza, le interdipendenze e la progressività delle diverse fasi cliniche: valutazione-diagnosi, disegno del piano personalizzato di cura, presa in cura, monitoraggio del piano terapeutico e aggiustamenti riguardo il piano personalizzato di cura?

Manuela CELOTTI

Presentata alla Presidenza il 04/07/2023

0206 - CEL IRC specializzazioni e accorpamenti