RUSSO: Relazione di minoranza sulla Proposta di legge n. 137

Relazione di minoranza sulla PROPOSTA DI LEGGE n. 137 Riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri,

la proposta di legge n. 137 (Riconoscenza alla solidarietà e al sacrificio degli Alpini) interviene nel riconoscimento e nella promozione dei valori sociali che animano, da sempre, il corpo militare degli Alpini; un intervento in linea come quanto già legiferato da altre Regioni italiane e recentemente dall’approvazione, in via definitiva in Senato, del disegno di legge n. 1371, sull’istituzione della “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini”, che era già stato approvato dalla Camera dei Deputati.
I valori che animano le attività degli Alpini rappresentano un patrimonio importante per tutta la nostra Regione e per l’intero Paese; patrimonio che deve essere valorizzato costantemente nelle nostre comunità e promosso nelle giovani generazioni attraverso specifiche attività come peraltro previsto da tale testo.
Riteniamo pertanto importante evidenziare che questa proposta di legge, pur nell’assoluto rispetto del tributo di perdite umane che gli Alpini hanno sostenuto nei vari conflitti bellici, debba focalizzarsi in primis nella valorizzazione dello spirito e dei valori che da sempre contraddistinguono questo corpo.
Per questo motivo, come evidenziato in discussione nella Commissione consigliare competente, riteniamo debba essere chiaramente evidenziato il ruolo ricoperto dell’Associazione nazionale alpini (Ana) come portatrice degli ideali e del sacrificio delle penne nere, nonché elemento di congiunzione fra la gloriosa eredità storica di questo corpo e le nuove trasformazioni che investono la nostra comunità. Una realtà, come evidenziato nello Statuto stesso dell’Ana, in grado di rimanere un’associazione unitaria pur nella sua articolazione strutturata in soci, Gruppi, Sezioni e Sede Nazionali. Un’organizzazione che esplica la sua forte connotazione territoriale e l’innata vocazione nel sposare le esigenze della comunità ripudiando il dilagante individualismo che connota il nostro presente.
L’Ana oggi rappresenta un importante esperimento di coesione sociale che riesce ad animarsi grazie alla partecipazione dei suoi soci in molteplici ambiti, ma anche di tutti coloro che simpatizzano per la sua storia e attività.
Riconoscere la centralità di questa associazione è un atto necessario anche rispetto alla tragedia umana del terremoto che sconvolse il Friuli nel 1976. In quell’occasione l’Ana intervenne prontamente nei luoghi colpiti dal sisma per portare un immediato aiuto alle popolazioni friulane e contribuire dunque ad una prima fase di interventi. L’allora Presidente nazionale, Franco Bertagnolli, comprese fin da subito la gravità della situazione e propose l’istituzione dei cantieri di lavoro, coinvolgendo le Sezioni del Centro – Nord.
Già alla fine di maggio 1976, a meno di un mese di distanza dal terremoto, vennero costituiti i gruppi di intervento che poi a metà giugno divennero operativi. Migliaia di alpini si recarono in Friuli, con slancio e abnegazione, per aiutare le popolazioni colpite dalla tragedia.
Vale la pena di ricordare che per questo impegno profuso l’Ana venne scelta, tramite un accordo di donazione, dal Congresso degli Stati Uniti d’America come referente per l’attuazione del programma “Agency of International Development”. Con queste risorse vennero costruiti centri residenziali per anziani e scuole in numerosi Comuni del Friuli, per un importo complessivo di circa 53 miliardi di lire.
Deve essere ricordato, con particolare orgoglio, come questa esperienza fu di fatto embrione della costituzione della Protezione Civile in Friuli Venezia Giulia e in Italia; per questo riteniamo corretto che la data individuata, 20 maggio, per la Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli Alpini, sia appropriata.
Un’attività, quella dell’Ana, che promuove anche una costante valorizzazione dei luoghi della memoria associate alla presenza degli Alpini. Riteniamo pertanto necessario inserire anche, oltre la conservazione e valorizzazione dei rifugi e del territorio montano (quelli riconducibili strettamente alla storia di questo corpo), anche le tracce del primo conflitto mondiale indissolubilmente legate alla storia degli alpini.
La nostra volontà è di ribadire che gli eroismi personali sono un dato soggettivo che è giusto riconoscere, ma che deve essere tenuto distinto dagli elementi di strumentalizzazione.
Per questo crediamo si debba arrivare unitariamente ad una norma che, nell’ambito delle competenze della nostra Assemblea legislativa regionale, riconosca i grandi meriti degli Alpini nella vita della nostra comunità, nei suoi momenti straordinari come il terremoto, quanto in quelli ordinari.
Per lo straordinario patrimonio di valori che tutti noi riconoscimento a questo corpo, vale la pena di riportare un estratto di un celebre sergente alpino, lo scrittore Mario Rigoni Stern: “ Il momento culminate della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notta dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita”.
Per concludere siamo favorevoli a questa proposta di legge, ma riteniamo altresì che necessiti di alcuni miglioramenti, sopra descritti, per renderlo un atto condiviso all’unanimità dell’Assemblea regionale FVG.

Francesco Russo

3378 - RUS Relazione di minoranza PDL137