Relazione al disegno di legge n. 66 “Norme in materia di diritto allo studio universitario”

Pubblicato il mercoledì 22 Ott 2014

Signor Presidente, Cari colleghi,

La necessità di questo Disegno di Legge di riordino delle norme relative al diritto allo studio per gli studenti frequentanti le Università della nostra regione nasce da due ordini di motivi: da una parte la convenienza di avere un testo unico di riferimento in cui ritrovare tutte le norme che regolamentano la logica e la natura degli interventi offerti ai giovani impegnati nell’alta formazione; dall’altra la opportunità che le procedure e le modalità di attuazione di tali interventi vengano illustrati in una sequenza logica ed ordinata.
Come è noto, nel 2012, la amministrazione Tondo procedette ad una revisione della normativa sul diritto allo studio che andava a modificare profondamente la legge precedente di riferimento, la L.R. n. 12/2005. Il cambiamento principale era la unificazione dei due Enti precedenti, gli ERDISU, in un Ente unico che assumeva la nuova denominazione di Agenzia Regionale per il Diritto agli Studi Superiori (ARDISS). Questo per una logica di razionalizzazione e di contenimento delle spese. Altro elemento importante di modifica era la eliminazione del due Consigli di amministrazione, sempre nella logica di un risparmio, affidando maggior peso gestionale ad un Direttore generale unico. La componente studentesca, penalizzata dalla estromissione dai Consigli di amministrazione, veniva in parte recuperata nella funzione del Consiglio di Indirizzo studentesco. L’Ardiss entrava quindi in esercizio con il primo gennaio 2013. Aspetto negativo di tutta questa operazione era l’inserimento di tale cambiamento strutturale e la normazione dell’intero settore affidata al novellato di un Titolo V inserito in una norma generale dal titolo “Interventi di razionalizzazione e riordino di enti, aziende e agenzie della Regione”. Nel titolo della norma neanche veniva esplicitato il riferimento al diritto allo studio universitario. Con l’arrivo della nuova amministrazione, dopo le elezioni dell’aprile 2013, il tema venne ripreso in mano dalla commissione sesta. Lo scopo era quello di ridare dignità a questo settore così importante per la vita dei quarantamila studenti che nella nostra regione attendono alla formazione degli studi superiori, dare maggiore ordine alla sequenza degli articoli di presentazione e al contempo vedere di accrescere il ruolo e l’incisività degli studenti nella gestione dell’ARDISS. Si è pervenuti così ad una riformulazione dei compiti del Consiglio di Indirizzo che prevedesse la costituzione anche di gruppi di lavoro che affiancassero il direttore nelle sue scelte gestionali su importanti tematiche. La sequenza temporale però dei vari provvedimenti legislativi non lasciava lo spazio alla discussione in aula di una intera norma e si è quindi provveduto ad inserire, all’interno della L.R. n. 21/2013, un Capo specifico, il Capo III ,che oltre ad altre modifiche minimali, integrava i compiti del Consiglio di indirizzo secondo le esigenze emerse. In data 8 maggio 2014, in allegato alla Delibera n. 828 della Giunta, veniva infine promulgato il regolamento relativo alla attuazione degli interventi previsti dalla L.R. n. 16/2012. La sequenza degli atti pertanto aveva avuto come conseguenza il fatto che la regolamentazione sul diritto allo studio fosse spalmata in tre atti distinti , senza alcuna norma organica di riferimento.
Non solo. Il ruolo degli studenti, pur uscito rafforzato nella implementazione già sopra ricordata , poteva essere ulteriormente ribadito, nella trasformazione del Consiglio di indirizzo in un vero e proprio “Comitato degli studenti”, con la esplicitazione della obbligatorietà della costituzione di alcuni gruppi di lavoro su temi, quali la ristorazione e l’edilizia, ritenuti di vitale importanza.
IL Disegno di Legge che andiamo a discutere risponde a tutte queste esigenze. La opportunità peraltro di ripresentare un testo organico sulla materia ha permesso un riordino dell’articolato in modo da proporre una lettura chiara e logica della sequenza degli atti e dei passaggi normativi. La relazione inoltre che il direttore Kovatsch ha fornito alla commissione, in sede di discussione del presente Disegno di Legge, relativa al primo anno di vita dell’ARDISS, ha offerto elementi positivi sul funzionamento dell’ARDISS e quindi sul funzionamento dell’attuale impianto che lo governa.
Trattandosi infine di un testo largamente discusso già nella scorsa primavera, un testo che ingloba in larghissima parte il testo già approvato nella precedente legislatura, il Disegno di Legge ha visto una approvazione all’unanimità durante la discussione in commissione.
Si confida pertanto anche nella approvazione di questo Consiglio.

Franco Codega

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