CODEGA: Relazione al Ddl 245 sul sistema informativo regionale

Pubblicato il venerdì 26 Gen 2018

Signor Presidente, colleghi Consiglieri,
Il giornalismo e il sistema dell’informazione nel nostro paese non stanno passando certo un buon periodo. Possiamo parlare apertamente di una situazione di crisi che peggiora di anno in anno. Gli editori cartacei attivi iscritti al Registro Operatori della Comunicazione risultano essere nel 2016 8.600, cui si aggiungono 2.450 editori elettronici. La diffusione media giornaliera dei quotidiani cartacei era di 3,6 milioni nel 2013 ed ora è abbondantemente sotto i due milioni. Come rilevato da un altro studio di Mediobanca, nel periodo dal 2011 al 2015, i nove maggiori gruppi editoriali italiani hanno perso il 32,6 % del fatturato e cumulato perdite per due miliardi e ridotto la forza lavoro di oltre 4.500 unità. Di questi 1.151 erano giornalisti. L’avvento del web e del digitale non è riuscito peraltro a compensare la perdita del cartaceo.
Pertanto il lavoro dei giornalisti si fa sempre più precario. Il lavoro autonomo di giornalista rappresenta ormai il 65% dell’attività di coloro, circa 50.000, che sono iscritti all’INPG e il 33% di tutti coloro, circa 103.000 che sono iscritti all’Ordine dei giornalisti. Oltre 8 “free lance” su 10 ricavano però meno di 10.000 euro lordi all’anno. Bastano questi brevi accenni, desunti dalla presentazione del rapporto annuale di Lsdi di Pino Rea nel febbraio 2017, per rappresentare in maniera impressionante lo stato di difficoltà del settore in Italia. 
Tale crisi, così pesante, del settore, non ha risparmiato certamente la nostra regione. Calo delle vendite dei maggiori quotidiani locali, chiusura di emittenti Tv non in grado di sostenere le spese di funzionamento e tanto meno di rilancio della propria attività.
Un settore cui potevano trovare un importante collocazione per svolgere il proprio lavoro di giornalisti era ed è il settore degli Uffici stampa delle pubbliche amministrazioni. In molti casi i Comuni, soprattutto quelli più importanti, si sono dotati di uffici stampa per comunicare ai propri cittadini le iniziative svolte e i progetti intrapresi. In tal senso già dal giugno 2000 è intervenuta la legge nazionale n. 150 sulla “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”. Tale norma disponeva, all’art. 9, come gli Uffici stampa di tali amministrazioni fossero costituiti “da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti” e la individuazione e la regolamentazione di tali profili professionali fossero affidati alla contrattazione collettiva con “l’intervento delle organizzazioni rappresentative della categoria dei giornalisti”. Purtroppo questo non è ancora avvenuto, e spesso gli operatori di tali Uffici stampa non godono del contratto di giornalista. E questo succede anche nella nostra regione.
Da qui il senso e l’importanza del Disegno di Legge che stiamo presentando. Il pluralismo e la correttezza della informazione sono capisaldi del nostro vivere democratico. In un momento in cui il sistema dei “social” pare intasato da notizie a dir poco stravaganti, spesso inaffidabili quando non artatamente false, diviene improrogabile mettere in campo quegli interventi che in qualche maniera possano rafforzare il sistema della informazione solida e corretta. Da qui gli interventi previsti nel Disegno di Legge.
Innanzitutto la concessione di contributi per il sostegno dell’emittenza radiofonica e televisiva. A tal scopo, al fine di evitare una distribuzione a pioggia di risorse con il rischio che si disperdano e non approdino a nulla, sono stati previsti tutta una serie di requisiti che testimonino la consistenza e lo spessore di impresa delle emittenti cui ci si rivolge.
In secondo luogo la concessione di contributi ad imprese e organismi di informazione, in presenza di requisiti analoghi a quanto sopra indicato.
In terzo luogo la concessione di incentivi al sistema informativo regionale e agli Enti locali per la assunzione e stabilizzazione del personale giornalistico.
In quarto luogo, considerato che la contrattazione collettiva prevista dalla legge n. 150 non è ancora stata fatta e in attesa che questa venga stipulata, si stabilisce che ai giornalisti in servizio presso gli Uffici stampa istituzionali delle pubbliche amministrazioni si applichi il contratto nazionale di lavoro giornalistico.
Si è cercato così di offrire un sostegno concreto al rafforzamento del ruolo giornalistico e al miglioramento della qualità del sistema informativo della nostra regione in questa situazione di forte crisi. Il provvedimento è stato approvato alla unanimità del CAL e si confida pertanto in una approvazione anche da parte di questa assemblea.

FRANCO CODEGA

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