ZECCHINON: Intitolazione di una sala della sede regionale di Udine a Don Giuseppe Marchetti

Pubblicato il giovedì 06 Ott 2016

MOZIONE N. 228

“Intitolazione di una sala della sede regionale di Udine a Don Giuseppe Marchetti”.

Zecchinon, Violino, Iacop, Gabrovec, Cargnelutti, Gerolin, Edera, Marini

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, 
RICORDATO CHE ricorrono i 50 anni dalla morte di Don Giuseppe Marchetti, vinto da un male incurabile l’8 maggio 1966;
RILEVATO CHE Don Marchetti, nato a Gemona il 23 luglio 1902 fu sacerdote, insegnante, linguista storiografo, letterato, storico e critico dell’arte, studioso e promotore della cultura friulana;
CONSIDERATO CHE Don Marchetti fu anche autonomista della prima ora: il 24 febbraio 1946 fondò, assieme all’anarchico Felix Marchi, il battagliero periodico in friulano “Patrie dal Friûl”, dalle cui colonne sostenne, quasi in solitaria, la battaglia di Tiziano Tessitori e Gianfranco D’Aronco per l’istituzione della Regione Friuli;
CONSIDERATO CHE egli fu sempre fedele all’ideale autonomista, sino a rischiare la vita: nel 1944, per aver criticato il centralismo del regime fascista durante una lezione presso l’Istituto magistrale “Percoto”, subì il confino fascista a Bobbio. Al ritorno diede una mano alla resistenza;
ATTESO CHE egli fu il più preparato e battagliero sostenitore della koinè linguistica friulana, ne regolarizzò la morfologia nei “Lineamenti di grammatica friulana” fino a proporre efficaci soluzioni grafiche tutt’ora vive. Fu un’ottima penna in marilenghe, soprattutto nella prosa letteraria e seppe usare il friulano con insuperata disinvoltura su ogni argomento.La sua più grande fatica scientifica – “Friuli. Uomini e tempi” – ha reso merito ai tanti friulani illustri. Presentando l’opera, scrisse con acutezza ed onestà, che il Friuli non fu patria di geni ed eroi, ma di “numerosa brava gente” che seppe lavorare incessantemente e senza clamori;
PREMESSO CHE i suoi studi storici e anche gli articoli divulgativi, aprirono per primi un filone storico che metteva al centro della ricostruzione storiografica il popolo friulano, al netto della retorica nazionalistica e che, diversamente da molti altri friulanisti, riuscì a formare attorno a sé una vera e propria scuola: i giovani del gruppo di “Risultive”, con nomi del calibro di Novella Cantarutti, Dino Virgili, OtmarMuzzolini, Aurelio Cantoni, Riedo Puppo;
CONSIDERATO altresì che nel 1960 ricevette il premio Epifania e nel 1965 la società Filologica Friulana gli assegnò la medaglia d’oro in riconoscimento della sua poderosa e disinteressata operosità a favore del Friuli;
DATO ATTO che lo studio, la valorizzazione e la diffusione della lingua e della cultura friulana anche in un’ottica autonomista hanno trovato nella figura di Don Marchetti uno dei più alti interpreti;
TUTTO CIO’ PREMESSO impegna la Giunta regionale ad intitolare, nel 50° della sua scomparsa, la sala riunioni del terzo piano (3R01) della sede della regione Friuli Venezia Giulia di Via Sabbadini a Udine alla memoria di Don Giuseppe Marchetti, in ricordo e in omaggio alla sua opera distorico, letterato, studioso e promotore della lingua e cultura friulana.

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