TRAVANUT: uffici comprensoriali della Comunità Montana della Carnia e strutturazione della pianta organica dell’UTI della Carnia

Pubblicato il martedì 21 Giu 2016

Interrogazione

Oggetto: sulla problematica situazione degli uffici comprensoriali della Comunità Montana della Carnia e sulla strutturazione della pianta organica dell'UTI di Carnia e, più in generale, delle UTI successorie alle sopprimende Comunità Montane.

Il sottoscritto consigliere regionale,
premesso che  le Comunità montane del Friuli Venezia Giulia sono soppresse, ope legis, dal primo luglio p.v. ed il personale è trasferito alle UTI di riferimento, secondo le previsioni del piano di successione e subentro di cui all'articolo 38 della L.R. 26/2014;
rilevato che nei territori montani in sede di prima applicazione, il piano costituirà la prima dotazione organica del personale dell'Unione alla quale si aggiungerà Il personale dei Comuni progressivamente trasferito all'Unione di destinazione contestualmente alle decorrenze dell'esercizio delle funzioni trasferite;
fatto presente che presso la Comunità Montana della Carnia attualmente è operativo il servizio associato del personale che, come si rileva dal sito web dell'ente,  si occupa, per conto della Comunità Montana e di circa 50 enti pubblici dell’Alto Friuli, delle procedure selettive e concorsuali per assunzione di personale, degli aspetti giuridici del personale dipendente dall’assunzione alla cessazione del rapporto, dell’elaborazione degli stipendi, della gestione delle presenze e assenze dei dipendenti, dell’elaborazione degli stipendi per i collaboratori e per gli amministratori;
rilevato che nel tempo l'operatività dell'ufficio ha manifestato evidenti criticità, tanto che diversi comuni hanno deciso di recedere dal convenzionamento e, recentemente, anche un ex consigliere regionale all'atto del pensionamento è stato costretto a produrre nei confronti  della Comunità Montana della Carnia un atto di costituzione in mora con conseguente interruzione del termine di prescrizione a tutela dei propri diritti previdenziali che apparirebbero  disattesi dall'ente;
rilevato che, in previsione dell'avvio dell'UTI della Carnia, quasi a volere ipotecare le future apicalità del nuovo ente a scapito di quanti dai comuni confluiranno con le funzioni trasferite, è stato adottato in "zona Cesarini" un atto dirigenziale con il quale sono state riconosciute alcune progressioni orizzontali di estrema autoreferenzialità, fatto che ha innescato in Alto Friuli una reazione sindacale unitaria per effetto della quale quel comportamento è stato oggetto di richiesta di procedura amministrativa di conciliazione, inviata al Prefetto con nota del 10 giugno;
Atteso che quel comportamento autoreferenziale sta producendo un danno di immagine notevole rispetto alla futura organizzazione del personale dell'UTI della Carnia, con evidenti possibili lacerazioni sul piano della condivisione del progetto da parte dei dipendenti dei Comuni, condivisione indispensabile per il rafforzamento delle forme collaborative che la L.R.  26/2014 dovrebbe avviare,

interroga l’Assessore competente per sapere:

•    se non ritenga opportuno intervenire con direttive chiare sulla futura organizzazione del personale dell'UTI della Carnia ed in generale delle UTI successorie delle sopprimende Comunità Montane, onde evitare irresponsabili azioni auroreferenziali che andranno ad incidere pesantemente sul positivo avvio della riforma;
•    se non ritenga di definire un percorso concorsuale aperto a tutte le professionalità del comparto unico, al fine di porre alla guida degli Uffici il personale professionalmente più adeguato alla gestione associata, allo scopo di corrispondere alle attese di maggiore efficienza dei servizi rivolti ai cittadini da un lato e, contestualmente, per quanto attiene il servizio del personale, che sia in grado di supportare le esigenze della gestione stipendiale, previdenziale ed assistenziale di oltre 400 dipendenti.

Mauro Travanut

Trieste, 21 giugno 2016

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