RUSSO: relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 112

Pubblicato il lunedì 26 Ott 2020

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 112 Modifiche alle disposizioni di coordinamento della finanza locale di cui alla legge regionale 17 luglio 2015, n. 18 (La disciplina della finanza locale del Friuli Venezia Giulia, nonché modifiche a disposizioni delle leggi regionali 19/2013, 9/2009 e 26/2014 concernenti gli enti locali)
 
 
Signor Presidente, colleghi Consiglieri,
il presente disegno di legge, che nel suo articolato appare ad una prima lettura come una semplice regolazione della LR 18/2015, di cui viene riconosciuto l’impianto sia per attualità che per validità, tanto più che non ne vengono in alcun modo toccati i principi, rappresenta in realtà un cambio epocale nei rapporti tra Regione ed Enti locali per effetto dell’altrettanto epocale revisione dei patti finanziari con lo Stato, che ha portato all’attuale Sistema integrato regionale.
Un cambio che, a ben guardare, parte da lontano, almeno dal 2005, anno in cui si diede inizio al percorso che ha portato alla LR 1/2006 e che successivamente avrebbe dovuto condurre ad un testo unico, rimasto incompiuto per l’arrivo dei pesanti limiti finanziari imposti universalmente dai governi a garanzia della tenuta dei conti pubblici negli anni successivi.
La LR 19/2019 ha rappresentato una mera cornice, che necessita di vari provvedimenti normativi. Il primo è il presente DDL che reca in sé invece fondamentali provvedimenti per il Sistema integrato, soprattutto per quanto riguarda gli Enti locali a partire dallo sganciamento dalle norme statali in tema di rispetto di parametri per l’equilibrio dei bilanci che porta una grande responsabilità al Sistema integrato e alla Regione in qualità di garante della tenuta dello stesso.
Viene allora da dire innanzitutto che la portata di questo provvedimento è tale che forse avrebbe meritato un approfondimento preliminare più ampio e articolato, anche perché la finanza locale, intesa come valore complessivo del Sistema integrato, rappresenta una delle principali voci del bilancio regionale. Per questo solo il giudizio di quelli che potremmo definire gli stakeholder, i sindaci, gli amministratori, i ragionieri, ci dirà se la norma avrà colto nel segno o se dovrà essere adeguata in funzione dei primi risultati.
Le modifiche proposte vanno sostanzialmente nella direzione di sottrarre alle prescrizioni di norma i vari adempimenti portandoli in capo alla Giunta, nel solco di quel compito di regia all’interno del sistema integrato ribadito anche dalla Corte dei Conti nel suo Rapporto 2020 di coordinamento della finanza pubblica regionale: “In un contesto territoriale assai diversificato tali prerogative impongono alla Regione di assicurare che l’esercizio delle funzioni e dei servizi comunali avvenga con contenuti validi non solo in termini di economicità, ma soprattutto in termini di un’efficienza e di un’efficacia che risultino omogenee su tutto il territorio regionale”.
Pur condividendo in parte la visione del presente DDL, sembra però che ci sia il rischio di una eccessiva discrezionalità in capo alla Regione, e più precisamente alla Giunta, nell’individuare le misure per il Sistema integrato, che necessiterebbe di un bilanciamento per il rapporto diseguale che introduce. Al fine di raggiungere proprio quel risultato che la Corte auspica, e cioè un’efficienza e un’efficacia dell’azione amministrativa del Sistema integrato omogenea su tutto il territorio regionale.
Similmente a quanto ottenuto nei rapporti con lo Stato, ottenendo una vera autonomia gestionale nei rapporti finanziari, così anche la Regione deve porre la giusta attenzione al rischio di esercitare un eccessivo potere nei confronti degli EELL, limitandosi a quel ruolo di regia e coordinamento che giustamente anche la Corte dei Conti auspica per lasciare loro vera autonomia e libertà. Che non è lasciar loro la possibilità di aumentare le tasse, ma permettere di realizzare progetti in presenza di una seria e corretta programmazione.
La più grande opportunità (e di conseguenza responsabilità) per gli enti locali è stata il superamento del patto di stabilità, che aveva nella ricognizione della spesa e nei vincoli il suo nucleo fondante, e l’approdo ad un nuovo sistema che guarda alle capacità programmatorie dell’ente: di conseguenza ora si deve concentrare maggiormente sulle entrate e sulla ricerca delle fonti di finanziamento, e fondamentali diventano sia la formazione e la capacità del personale che un quadro di regole che non porti via tempo e risorse per gli adempimenti burocratici.
Bene quindi la sburocratizzazione, ma le misure che sono lasciate alla discrezionalità della Giunta dovranno essere effettivamente di carattere propulsivo e non meramente di controllo o sanzionatorie. Per questo è importante che ci sia piena intesa con il Cal, che si dovrà esprimere sulle delibere di Giunta attuative della legge, e con pieno coinvolgimento del Consiglio regionale.
La nostra astensione in Commissione vuole far riflettere proprio su questi ultimi aspetti: lo svuotamento di contenuti in legge forse eccessivo (laddove si parla di soglie forse sarebbe utile inserire anche qualche esempio di situazioni particolari che potrebbero portare a rimodulazioni delle soglie stesse per singoli casi) e l’esautoramento del Consiglio regionale dal processo decisionale, con delibere di Giunta che di fatto regolano il Sistema integrato e su cui non è previsto neanche il parere della Commissione consiliare competente.
Auspicando che la maggioranza rifletta su questi ultimi aspetti nell’ottica di contribuire tutti alla miglior riuscita di questa riforma il Gruppo valuterà in Aula, sentito il dibattito e viste le eventuali proposte emendative, il proprio parere definitivo.
 
RUSSO 
 

relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 112

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