Per la riforma delle norme sulla cittadinanza e il riconoscimento dello “ius soli”

Pubblicato il mercoledì 23 Ott 2013

MOZIONE

OGGETTO: PER LA RIFORMA DELLE NORME SULLA CITTADINANZA E IL RICONOSCIMENTO DELLO “IUS SOLI”

Il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia,
preso atto che ormai la presenza degli stranieri nel nostro Paese è sempre più significativa superando ormai la soglia dei 5 milioni nel 2011 (Dossier Statistico Caritas e Migrantes 2012), e rappresentando ormai l’8,2% della popolazione;
considerato che il 22% di queste persone ha meno di 18 anni, molti di questi sono bambini e ragazzi nati o cresciuti nel nostro Paese, 752.000 di loro (anno scolastico 2011-2012) frequenta le nostre scuole, ben 334.000 sono nati in Italia (il 44% del totale) e tuttavia non possono accedere alla cittadinanza se non con modalità molto ristrette e dopo un lungo periodo burocratico;
la attuale legge sulla cittadinanza infatti, la Legge n. 92/91, si basa sul principio dello “Ius Sanguinis” e prevede che il figlio nato da cittadini stranieri può diventare cittadino italiano solamente dopo il compimento del 18° anno di età e con la dimostrazione di avere risieduto regolarmente ed ininterrottamente in Italia sino al compimento della maggiore età;
considerato che anche nella nostra regione il fenomeno è notevole, registrando 18.000 alunni stranieri che frequentano le nostre scuole (anno scolastico 2011-2012) e di questi ben 7.700 sono nati in Italia;
considerato pertanto che coloro che nascono in Italia da genitori stranieri non hanno oggi gli stessi diritti di coloro che nascono da genitori italiani e questo in contrasto con l’articolo 3 della nostra Costituzione che garantisce che tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale e siano uguali di fronte alla legge senza alcuna distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
tenuto conto che l’affermazione, la diffusione e il potenziamento dei diritti dei minori rappresentano la cifra di civiltà di una comunità sia nazionale che locale e sono un terreno privilegiato di azione delle politiche regionali;
tenuto conto ancora che in questi ultimi tempi si sono moltiplicate le prese di posizione di personalità pubbliche, e in particolare del Presidente della Repubblica, a favore dello “Ius soli” e, conseguentemente, per la modifica della attuale legislazione italiana;
considerato ancora che sono ormai depositate in Parlamento numerose proposte di legge di modifica della attuale normativa di merito, con l’introduzione, in forme diverse, dello “Ius Soli”;
tenuto conto che non più tardi di un anno fa la Campagna “L’Italia sono anch’io” promossa da una trentina di associazioni e organizzazioni nazionali ha raccolto centinaia di migliaia di firme a tale scopo, e che numerosi sono ormai gli Enti Locali e i Consigli regionali che hanno approvato documenti di indirizzo a favore della revisione della legislazione italiana sulla cittadinanza tesa ad introdurre lo “Ius soli”.
Tutto ciò premesso,
auspica che il Parlamento approvi la riforma delle norme sulla cittadinanza italiana introducendo anche nel nostro Paese il principio dello “Ius Soli” e impegna il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Regione a farsi promotori presso i Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica di questa sua volontà.
CODEGA, CREMASCHI, SHAURLI, DA GIAU, ZECCHINON, TRAVANUT

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