Mozione: Intervento urgente per evitare il ridimensionamento della sede Rai del Friuli Venezia Giulia e per rinnovo convenzione Stato-Rai

Pubblicato il giovedì 04 Mag 2017

MOZIONE

OGGETTO: INTERVENTO URGENTE PER EVITARE IL RIDIMENSIONAMENTO DELLA SEDE RAI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA E PER RINNOVO CONVENZIONE STATO-RAI

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che il Testo unico della radiotelevisione (D.Lgs. 177/2005) prevede che il servizio pubblico garantisce la effettuazione di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta e in lingua slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, e che le sedi che garantiscono il servizio suddetto mantengono la loro autonomia finanziaria e contabile in relazione all'adempimento degli obblighi di pubblico servizio affidati alle stesse e fungono anche da centro di produzione decentrato per le esigenze di promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali;
RICORDATO che l'articolo 6 della Costituzione stabilisce che “la Repubblica tutela le minoranze linguistiche con apposite norme”, che l'articolo 2 della Legge 482/1999 stabilisce che “in attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni (…) germaniche, (…) slovene e (…) di quelle parlanti il (…) friulano” e che l'articolo 12 della Legge 482/1999 prevede che “Nella convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio sono assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza”;
VISTO che la minoranza linguistica friulana è presente in 175 comuni della regione, la minoranza linguistica slovena è presente in 32 comuni della regione e la minoranza linguistica germanica è presente in 5 comuni della regione;
TENUTO CONTO che l'articolo 3 dello Statuto regionale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia prevede che “nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali”; 
RICORDATO che la Legge 220/2015 prevede per la RAI l’obbligo di garantire “l'informazione pubblica a livello nazionale e quella a livello regionale attraverso proprie redazioni e strutture adeguate alle specifiche produzioni”;
PRECISATO comunque che finora solo per la Provincia di Bolzano il legislatore nazionale ha provveduto a disciplinare direttamente nella Legge 220/2015 la previsione del Testo unico in tema di autonomia finanziaria con il riconoscimento che i costi di esercizio per il servizio in lingua tedesca e ladina sono rappresentati in apposito centro di costo del bilancio della società concessionaria; 
VALUTATA inoltre la Convenzione RAI-Provincia Autonoma di Bolzano del 23/12/2015 che tutela la produzione e la diffusione delle trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina, prevedendo, ad esempio, la misura minima di n. 5.300 ore di trasmissioni radiofoniche in lingua tedesca, ovvero definendo il valore di penali monetarie qualora le ore di trasmissione in lingua non rispettassero il minimo accordato;
CONSIDERATO che, da quanto emerso dall’audizione delle OOSS dei lavoratori RAI FVG, per le trasmissioni radiofoniche e televisive viene assicurata una dotazione finanziaria di euro 11.600.000,00 annuo e in particolare per quelle in lingua friulana di euro 200.000,00 annuo; 
ATTESO che nelle Province di Udine, Pordenone e Gorizia risiedono 600.000 persone di cui oltre il 60% parlanti lingua friulana;
CONSIDERATO che il recente piano di ridimensionamento delle Sedi regionali, che comunque in base alle norme citate non può toccare la sede regionale della RAI in Friuli Venezia Giulia, avvallato anche dalla Commissione di Vigilanza farebbe venir meno il pluralismo soprattutto culturale e territoriale costituzionalmente indicato quale dovere del Servizio Pubblico;
TENUTO CONTO che le strutture radiotelevisive nelle loro articolazioni regionali hanno rappresentato garanzia di qualità di servizio e valorizzazione dell’articolazione istituzionale regionale del nostro paese che riteniamo fondamentale;
RICORDATO che RAI deve assicurare il servizio informativo pubblico a livello regionale;
CONSIDERATO che quanto previsto dall'articolo 12 della Legge 482/1999 e dall'articolo 11 del D.P.R. 345/2001 in materia di tutela delle minoranze linguistiche e servizio pubblico radiotelevisivo deve ottenere ancora piena applicazione, in particolare per le popolazioni germanofone e parlanti il friulano della regione Friuli-Venezia Giulia;
CONSIDERATO il fondamentale ruolo che la sede radiotelevisiva regionale svolge per l’intera comunità regionale e per i nostri connazionali residenti in Slovenia e Croazia;
RITENUTO che la RAI regionale, grazie alla professionalità dei suoi operatori, appartiene da oltre 60 anni al patrimonio culturale e informativo della nostra regione e che, attraverso la sua programmazione, ha contribuito in maniera determinante a formare la coscienza civile dei nostri corregionali sviluppando il senso di appartenenza a una comunità anche attraverso il superamento delle barriere linguistiche e culturali.
RICORDATO infine il mancato rinnovo da oltre 16 mesi della Convenzione tra Stato e RAI che consente alla nostra Sede regionale la specifica programmazione radiotelevisiva regionale nelle tre lingue e che solo nelle ultime ore si è avuto notizia della ulteriore proroga fino al mese di aprile 2018 della convenzione scaduta alla fine del 2015;

Tutto ciò premesso, IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

• ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro competente per tutelare e salvaguardare l’articolazione regionale del servizio radiotelevisivo pubblico RAI e la sede RAI del Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione delle peculiarità regionali sopra riportate, da qualsiasi ipotesi di chiusura o ridimensionamento, o accorpamento e in particolare per la piena attuazione della previsione normativa riguardante la sede RAI del Friuli Venezia Giulia quale centro di produzione decentrato per le esigenze di promozione delle culture e di tutela delle minoranze linguistiche presenti nella regione;
• ad attivare, insieme al Consiglio Regionale, la Commissione Paritetica Stato-Regione ed i parlamentari del Friuli Venezia Giulia, considerando il mantenimento dell’informazione regionale e delle conseguenti strutture elemento fondamentale della nostra specialità ed autonomia Regionale;
• a svolgere tutte le azioni necessarie affinché si ottenga il rinnovo della Convenzione tra Stato e RAI, aggiornata peraltro nel contenuto e nel finanziamento, compreso il riconoscimento della autonomia finanziaria e contabile della sede del Friuli Venezia Giulia previsto dalle norme statali, mantenendo ben saldo il diritto costituzionale delle minoranze linguistiche di potersi esprimere con pari dignità nella cornice di garanzia del Servizio Pubblico;
• ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro competente affinché vengano garantite nei palinsesti delle trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua friulana con una programmazione oraria almeno pari a quella attualmente riconosciuta alla lingua slovena nella corrente convenzione e affinché sia garantita la permanenza della sede decentrata RAI a Udine, territorio quest’ultimo di maggior presenza di parlanti in lingua friulana;
• a riattivare e riconvocare il tavolo RAI-Regione come utile luogo di approfondimento e discussione delle questioni sopra richiamate.

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