MARTINES: Relazione a Ddl 68 di riordino delle Autonomie Locali

Pubblicato il giovedì 20 Nov 2014

Egregio Presidente, gentili colleghe, egregi colleghi,
 
la Giunta regionale ha presentato, il 14 ottobre 2014, il disegno di legge n. 68 <<Riordino del sistema Regione – Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative>>, che costituisce un importante momento dell’attuazione del Programma di governo della Presidente della regione e dell’attuale maggioranza consiliare, in cui viene individuato un nuovo sistema istituzionale regionale fondato su due pilastri fondamentali, quali la Regione e il Comune.
Il disegno di legge in esame costituisce, altresì, la declinazione dei contenuti individuati dalle <<Linee guida per il riordino del sistema Regione – Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia>> approvate dalla Giunta regionale nell’ottobre dello scorso anno, con le quali l’Amministrazione regionale si proponeva di definire un sistema equilibrato che contemperi gli obiettivi di efficienza, efficacia e contenimento della spesa, di semplificazione istituzionale e di valorizzazione delle autonomie locali e, quindi, di valorizzazione di un sistema istituzionale policentrico.
Nella relazione accompagnatoria al disegno di legge, la Giunta ha individuato, quali principali linee di intervento:
– la predisposizione da parte della Regione di un Piano di riordino territoriale, comprensivo di tutti i Comuni, il quale, secondo criteri predeterminati e tenuto conto delle istanze dei Comuni stessi, contiene la delimitazione delle forme associative preposte all’esercizio coordinato di funzioni comunali, sovracomunali e di area vasta;
– la disciplina dell’ordinamento delle forme associative, aventi natura di unioni di Comuni, denominate Unioni territoriali intercomunali (Uti);
– l’individuazione delle funzioni comunali da svolgere in forma associata, delle funzioni provinciali da riallocare in capo ai Comuni o alla Regione e, infine, delle funzioni regionali da riallocare in capo ai Comuni.
Relativamente all’analisi del contenuto normativo del disegno di legge, così come modificato nel corso dei lavori in V Commissione, si osserva, sinteticamente, che le disposizioni in esso contenute sono raggruppate in VII Titoli:
– Titolo I (Finalità e principi;
– Titolo II (Piano di riordino territoriale, costituzione delle unioni territoriali intercomunali e programma annuale delle fusioni di comuni), diviso in due Capi, che disciplinano le diverse fasi del procedimento di costituzione delle Uti: il Capo I (Piano di riordino territoriale) e il Capo II (Costituzione delle Unioni territoriali intercomunali);
– Titolo III (Ordinamento delle Unioni), costituito dal capo I (Autonomia normativa), capo II (organi istituzionali), Capo III (Disposizioni sull’organizzazione e sul personale);
– Titolo IV (Attribuzione di funzioni amministrative), diviso nel Capo I (Funzioni esercitate dall’Unione); Capo II (Esercizio associato di funzioni comunali); Capo III (trasferimento o delega di funzioni provinciali e regionali) e Capo IV (Procedura di ricognizione e dismissione di funzioni provinciali);
– Titolo V (Superamento delle Comunità montane e di altre forme collaborative), suddiviso nel Capo I (Superamento delle Comunità montane) e nel Capo II (Superamento di altre forme collaborative);
– Titolo VI (Principi della riforma della finanza locale, supporto finanziario regionale agli enti locali e istituzione della centrale unica di committenza regionale), costituito dal Capo I (Principi della riforma della finanza locale, supporto finanziario regionale agli enti locali) e dal Capo II (Istituzione della Centrale unica di committenza regionale;
– Titolo VII (Norme transitorie e finali).
Per quanto concerne i lavori istruttori, si rappresenta che, il 15 ottobre 2014, il disegno di legge è stato assegnato alla V Commissione e per le parti di competenza alle Commissioni I, II. III, IV e VI.
Schematicamente, al fine di dare contezza dell’istruttoria legislativa svoltasi, si evidenzia che la V Commissione ha:
– in primo luogo, abbinato a norma di regolamento al disegno di legge n. 68 la proposta di legge n. 71 <<Norme per la gestione associata di servizi e funzioni comunali>>, primo firmatario il consigliere Luca Ciriani;
– provveduto ad un’articolata serie di audizioni con molteplici soggetti direttamente e/o indirettamente interessati dalla materia dei progetti di legge nelle giornate del 4, 5 e 10 novembre;
– accolto la richiesta del consigliere Ciriani di nominare un Comitato ristretto, il quale ha, in un breve lasso di tempo, constatato l’impossibilità di pervenire ad un testo condiviso, stante l’inconciliabilità sostanziale delle visioni giuridiche e politiche alla base delle due iniziative legislative;
– scelto, quindi, quale testo base il disegno di legge giuntale, che è stato esaminato e votato nelle sedute tenutesi dall’11 al 17 novembre, nel corso delle quali il testo è stato oggetto di molteplici emendamenti.
Senza entrare nel dettaglio, essendo già tutto agli atti dell’Assemblea, i principali interventi emendativi hanno riguardato: la posticipazione del termine di costituzione delle unioni territoriali intercomunali (Uti), nonché del termine per l’inizio dell’esercizio in forma associata delle funzioni da parte dei Comuni; una maggiore gradualità per quanto concerne le funzioni esercitate dalle Uti o avvalendosi degli uffici delle Uti; la introduzione dei subambiti, quali articolazioni organizzative facoltative per l’esercizio delle funzioni nell’ambito delle Uti; un esplicito richiamo al mantenimento anche al livello delle Uti delle tutele e delle garanzie previste per la minoranza linguistica slovena; l’introduzione delle disciplina concernente la centrale unica di committenza.
Le Commissioni consiliari chiamate ad esprimere il proprio parere sulle parti di competenze vi hanno provveduto nel corso di distinte sedute tenutesi nei giorni del 5 e 11 novembre scorsi.
Nella seduta dell’17 novembre il provvedimento è stato, infine, definitivamente approvato con emendamenti a maggioranza dalla V Commissione.
L’auspicio è che il presente disegno di legge possa essere approvato dal Consiglio regionale, con il più ampio consenso possibile.
 
MARTINES

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