LIVA: relazione di maggioranza al Ddl n. 204 “Disposizioni urgenti in materia di finanze”

Pubblicato il lunedì 03 Apr 2017

Signor Presidente, Signor Consiglieri,
il Disegno di legge che oggi viene sottoposto all’esame e alla votazione del Consiglio, riguarda per una parte modifiche tabellari nello stato di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio per gli anni 2017-2019 riconducibili ad esigenze formali (quali modifiche di classificazione del capitolo) o sostanziali (storni tra capitoli diversi) che si rendono necessari con riferimento alle regolazioni contabili del trasferimento di funzioni dalle Provincie ( sociale, sport, viabilità, energia ) nonché ad altri interventi specifici ( Expo Kazakistan, Giro d’Italia, opere enti locali, canoni interporto di Pordenone ). A tali interventi si riferisce il comma 17 dell’articolo 1 e l’allegata tabella A.
Gli altri commi dell’articolo 1 sono di natura più normativa e si riferiscono, per quanto attiene ai commi 1-2-3, all’acquisto del controllo diretto da parte della nostra Regione della società Autovie Venete Spa da attuarsi mediante permuta di azioni con Friulia Spa – quindi con esclusione di qualunque onere finanziario – e con il mantenimento in capo alla Regione del controllo della Società Friulia Spa che, alla fine dell’operazione, vedrà considerevolmente ridotta ma non estinta la propria partecipazione in Autovie.
La previsione è strumentale all’attuazione di quanto previsto nel protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione FVG e la Regione Veneto, i cui contenuti sono stati oggetto di specifica audizione in Prima Commissione nella seduta del 17 febbraio con la Presidente della Regione ed i Presidente di Friulia ed Autovie, che ai fini dell’affidamento in house della nuova concessione autostradale, prevede la costituzione di una società interamente partecipata e controllata da soggetti pubblici e specificatamente: dalla Regione FVG con una quota di maggioranza non inferiore al 50,1% , ANAS spa per una quota non superiore al 43,9% e la Regione Veneto per una quota intorno al 6%.
Conseguentemente l’organo di amministrazione della nuova società sarà composto da un A.U, nominato su indicazione della Regione FVG di concerto con gli altri soci o da un CdA composto da cinque membri nel qual caso spetta alla regione FVG la nomina del Presidente e di due membri del Consiglio e all’ANAS la nomina di un membro del Cda che svolgerà funzioni di amministratore Delegato.
La complessa operazione prevede il ruolo significativo di ANAS – peraltro partner non di poco conto nel settore – a fronte di una immissione diretta di liquidità per un importo massimo di 200 milioni a costituzione del capitale sociale della Newco. Ma prevede anche, grazie alla concatenazione dei contratti, al meccanismo e alla determinazione dell’indennizzo e alla residua partecipazione detenuta, una prospettiva reddituale per Friulia Spa anche nel nuovo assetto.
Tale procedura richiede, inoltre, a fronte dell’attuale normativa nazionale che prevede, a partire dal 1.4.17, che i poteri del soggetto concedente e aggiudicatore, relativamente all’infrastruttura autostradale in concessione ad Autovie Venete Spa siano trasferiti ad un nuovo soggetto di diritto pubblico da costituirsi in forma societarie e partecipato dalle due Regioni e da ANAS, il coordinamento della normativa regionale a tale previsione normativa nazionale. Anche a tale necessità, benché a conoscenza di una volontà politica di modifica e snellimento da parte del Governo, si provvede con altri commi dell’articolo 1.
Connesso all’affidamento della concessione autostradale e ancor più specificatamente, all’investimento per la realizzazione della terza corsia, dal comma 6 al comma 10 si interviene sull’autorizzazione all’innalzamento da 300 a 600 mln di euro del valore della garanzia concedibili dalla Regione a fronte dell’ampiamento del finanziamento concessi da Cdp e Bei. Come è stato chiarito in prima commissione, il livello basso del debito regionale e dunque l’ampio margine inutilizzato di limite di debito nonché la struttura dell’operazione posta in essere sotto il profilo finanziario ed industriale, fa ritenere che tale incremento di garanzie concesse non alteri il livello di rating regionale né il suo profilo di solidità che, anzi, dall’importante opera infrastrutturale viene invece potenziata anche in prospettiva futura.
Il finanziamento BEI assorbe i 300 milioni di euro del finanziamento che erano stati garantiti in due tranche – la prima nel 2011 e la seconda nel 2015 da Cdp e in più, essendo la costruzione della terza corsia rientrata nel piano di rilancio degli investimenti deciso dal presidente della Commissione Junker, ne aggiunge altri 300.
Con le nuove linee di credito, peraltro acquisite a condizioni di taso particolarmente favorevoli, il valore totale delle opere sale a 921 milioni di euro di cui 153 milioni di Fondi Statali a fondo perduto e 168 milioni di investimenti diretti effettuati in questi anni da Autovie. L’accordo prevede inoltre la disponibilità di Bei all’erogazione di ulteriori 120 milioni qualora la nuova società proroghi l’ammortamento del mutuo ad oltre l’attuale scadenza del 2029.
Con le nuove risorse si potrà completare la terza corsia e continuare a lavorare a partire dal primo stralcio del secondo lotto il cui bando è previsto per l’anno in corso, la cantierizzazione per il 2018 e la fine lavori per il 2021.
I commi dall’11 al 16 si riferiscono ai contributi per la copertura degli oneri rimborsati direttamente dalle Province a sollievo di contratti di mutuo per le rate di scadenza giugno 2017 per la parte di onere che prima della riforma era coperta dai proventi dell’IPT. Ciò in previsione del subentro, da parte della Regione, nella titolarità dei rapporti finanziari assunti dall’Ente provincia onde garantire alle medesime – nelle kore dell’acquisizione formale della titolarità dei rapporti esistenti da parte della Regione – di provvedere al pagamento delle scadenze maturate.
Gli ulteriori commi riguardano l’abrogazione di norme in materia di patto di stabilità.
L’art. 8, comma 47 della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1 (Legge finanziaria 2007) stabilisce che gli enti regionali e gli enti funzionali della regione con esclusione degli enti del Servizio sanitario regionale, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e il Fondo regionale per la protezione civile, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica concordati con lo Stato in materia di patto di stabilità interno. L’individuazione dei destinatari della suddetta disposizione spetta, ai sensi del comma 48 del medesimo art. 8, alla Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore competente.
La modifica proposta è volta ad eliminare i vincoli oggi posti in capo ai richiamati enti regionali e funzionali riguardo al rispetto del vincolo del patto di stabilità interno, in considerazione del fatto che gli enti regionali destinatari della legge regionale 1/2007 già rispettano le condizioni del pareggio di bilancio stabilite con legge 243/2012 (art. 3) i cui criteri prevedono che i bilanci delle amministrazioni pubbliche non territoriali che adottano la contabilità finanziaria si considerano in equilibrio quando, sia in fase di previsione che di rendiconto, registrano un saldo non negativo in termini di cassa e di competenza tra le entrate finali e le spese finali.
Considerato che l’obiettivo della legge 243/2012 è consentire agli enti territoriali una gestione più efficiente delle risorse a livello locale, al fine di favorire investimenti maggiori sul territorio anche attraverso il superamento dei limiti derivanti dalle condizioni stabilite dal Patto di stabilità interno, si ritiene opportuno provvedere all’abrogazione delle disposizioni che attualmente impongono il rispetto di tale Patto per i richiamati enti regionali e funzionali.
Per tale ragione, la proposta normativa contempla l’abrogazione sia dell’art. 8 commi da 47 a 51, legge regionale 23.1.2007, n. 1, che pongono l’obbligo in capo indistintamente agli enti regionali e funzionali della Regione di anno in anno individuati dalla Giunta regionale; sia la soppressione dell’art. 11 comma 4 bis, secondo periodo, della legge regionale 3.3.98 n. 6 istitutiva dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente del FVG – ARPA, che specificatamente impone a tale Ente la soggettazione ai medesimi obiettivi di finanza pubblica in materia di patto di stabilità interno.
L’articolo 2 consente una semplice proroga dei termini di bando a fronte di difficoltà operative emerse a seguito all’introduzione della nuova metodologia informatica.
In sintesi, seppur in un solo articolo, questo disegno di legge risponde ad esigenze contabili e normative non procrastinabili e soprattutto sul versante della concessione autostradale e degli investimenti e copertura degli stessi per la terza corsia, costituisce un tassello fondamentale in un percorso di valorizzazione complessiva dei nostri assets che ci consente di continuare a detenere la maggioranza in una società importante, di avere partners che sono players strategici nel mondo complesso delle opere pubbliche strategiche, di garantite strade e modalità di finanziamento sostenibili ai nostri piani di ammodernamento della rete infrastrutturale, completare un’azione di reperimento fondi nazionali ed europei decisamente importante di cui va dato atto all’azione determinata e capace della Presidente e dell’intera Regione.
Alla luce di queste considerazioni il gruppo di maggioranza sosterrà con convinzione il provvedimento.

LIVA

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