Relazione di maggioranza sulla proposta di legge n. 95 Strade del Vino e dei Sapori

Pubblicato il martedì 01 Set 2015

RELAZIONE DI MAGGIORANZA SULLA PROPOSTA DI LEGGE n. 95 "Disposizioni per la realizzazione, il riconoscimento e la valorizzazione delle “Strade del Vino e dei Sapori” della regione Friuli Venezia Giulia"

Signor Presidente, egregi colleghi,
il turismo, in quanto parte integrante dell'economia e del terziario, è il tentativo di
capitalizzare la bellezza di un luogo. Ogni azione che la Regione compie ha un riflesso sul
turismo: la bellezza dei luoghi passa infatti dal restauro dei centri storici dei nostri paesi,
dalla manutenzione del territorio e delle sue risorse naturali, dall'accessibilità viaria delle
città, dall'offerta culturale e museale, dal funzionamento dei servizi al pubblico, dalla qualità
delle produzioni agroalimentari, dalle capacità imprenditoriali e dalla formazione degli
operatori del settore turistico. Aver cura del proprio territorio, naturale ed urbano, e delle
persone che lo abitano, è un requisito fondamentale per poter impostare una concreta
offerta turistica. Il Friuli Venezia Giulia, da questo punto di vista, ha davvero tanto da offrire.
Tuttavia, seppur ben forniti di materia prima, senza una strategia non saremmo in
grado di ottenere un concreto ritorno economico da questi investimenti. Con la
programmazione elaborata dal Piano per il Turismo 2014-2018 si è dato avvio ad una nuova
strategia, che dota la nostra Regione di un'offerta più dinamica ed articolata. Attraverso
proposte tematizzate, i turisti potranno apprezzare molti più dettagli del nostro territorio, e
raggiungeranno destinazioni che prima non venivano toccate da questa economia, che
impegna attualmente in Regione 3.700 imprese e 13.200 addetti.
Dal Rapporto Statistico FVG si evince che, lo scorso anno, più di due milioni di turisti
sono giunti in Regione, e i dati parziali di quest'anno segnano un confortante incremento
delle presenze. Le mutate condizioni economiche imposte dalla crisi hanno però variato le
scelte dei visitatori, molto più attenti alla qualità dell'offerta ed alla personalizzazione della
proposta. In particolare, vi è un significativo aumento di turisti per i quali l'offerta
enogastronomica costituisce il principale motivo nella scelta della propria vacanza (dati
Nomisma 2014).
Questi impulsi sono certamente di grande interesse per le aziende agricole del
settore vitivinicolo della nostra Regione, che tendenzialmente hanno dimensioni contenute
e puntano da diverso tempo ad una produzione di qualità. La vendita diretta e le
opportunità del turismo enogastronomico diventano cruciali per la redditività di queste
aziende, che possono contare sempre meno sui soli consumi dell'industria alberghiera e di
ristorazione, e che faticano ad accedere alla grande distribuzione.
Nel tempo sempre più imprenditori agricoli hanno dovuto imparare i rudimenti
dell'economia turistica, e l'amministrazione pubblica ha cercato di accompagnare per il
meglio questa transizione, non sempre con risultati efficaci e permanenti. Negli ultimi anni
si è notata in Regione persino una involuzione del settore turistico-enogastonomico,
spesso dovuta alla frustrazione degli imprenditori agricoli, delusi dai scarsi risultati ottenuti
nonostante investimenti in formazione del personale e creazione di prodotti turistici
associati alle proprie aziende. Viene in particolare lamentata una mancata integrazione
dell'offerta turistica enogastronomica locale con la progettualità del sistema regionale,
oltre che alle difficoltà burocratiche e fiscali connesse al tentativo di fondere due comparti
(quello agricolo e quello turistico) in passato slegati.
II
Dopo alcune esperienze nelle diverse regioni italiane durante gli anni ottanta e
novanta, il legislatore nazionale ha cercato, mediante la Legge 27 luglio 1999, n. 268, di
rendere organica la disciplina delle “Strade del Vino”, uno strumento ideato per cercare di
far collaborare produttori locali, enti ed attività commerciali al fine di offrire una proposta
enoturistica integrata in alcuni percorsi. Essa si basava sostanzialmente su tre contenuti: la
spinta verso una migliore qualità sia delle produzioni agricole che dell'offerta turistica, un
modello organizzativo “bottom-up” standardizzato, ed il tentativo di ampliare il modello
agrituristico anche alle aziende vitivinicole. Si lasciava poi un discreto margine di autonomia
alle Regioni di personalizzare o di accogliere questi contenuti nelle normative locali. La
Regione Friuli Venezia Giulia recepì questa norma con la LR 21/2000, che ricalcava
sostanzialmente l'impostazione nazionale. Nonostante la gestione bottom-up delle Strade
avesse avuto inizialmente il pregio di attribuire la responsabilità dell'iniziativa
imprenditoriale-turistica direttamente alle aziende coinvolte, si ebbe anche un effetto
collaterale, ossia una sostanziale eterogeneità, sia nella presenza delle Strade sul territorio
regionale, sia nella qualità dell'offerta ai visitatori. Con la LR 24/2006 quindi, vennero
incaricate le Provincie di coordinare l'offerta enoturistica promossa attraverso le Strade del
vino, e di renderla omogenea in tutta la Regione, elaborando dei disciplinari-tipo che
impostassero degli standard di qualità, nonché la concessione di contributi ai Comitati di
gestione.
Attualmente esistono in Regione quattro strade del vino: una in provincia di
Pordenone, due in quella di Udine, ed una nel goriziano. A Trieste esiste un percorso
segnalato, promosso dalla Provincia negli anni ottanta, ma che non si è mai evoluto in
prodotto turistico. Una Strada, quella di Aquileia, è promossa e gestita da un gruppo di
soggetti con a capo il locale Consorzio DOC. Questo progetto ha attualmente alcune
difficoltà di carattere organizzativo e propositivo, come ricordato durante le audizioni in II
Commissione dal Sindaco di Aquileia. Le restanti tre sono promosse e gestite da
Movimento Turismo del Vino FVG, un'associazione no-profit nata a livello nazionale nel
1993 con il preciso intento di federare cantine attorno ad un'idea di rilancio turistico della
propria attività. Questi tre progetti hanno saputo nel tempo catalizzare l'idea di turismo
enogastronomico nelle cantine federate, promuovendo formazione specifica, idee di
marketing turistico ed organizzando, in collaborazione con l'associazione madre Movimento
Turismo del Vino FVG, diverse iniziative di successo. Nel tempo, sia a causa dei sempre
minori trasferimenti pubblici, sia per la farraginosità delle strutture organizzative, anche le
capacità operative di queste Strade sono entrate in difficoltà. Le Strade, nonostante il
canale proprio di finanziamenti tramite gli Enti provincia che nel tempo è andato
estinguendosi, hanno continuato assieme a Movimento Turismo del Vino a richiedere
risorse attraverso i bandi per gli eventi di rilevanza turistica.
Oltre a ciò, la Regione ha promosso autonomamente attraverso TurismoFVG ed
ERSA l'offerta turistica legata all'enogastronomia ed alle produzioni di qualità, su un binario
parallelo rispetto a quello delle Strade, duplicando il messaggio per il potenziale turista e
rendendolo non integrato.
Con la presente Proposta di legge, esaminata in Commissione dopo aver audito
diversi portatori d'interesse, si propone di porre rimedio alle criticità sopra citate.
III
Innanzitutto, negli articoli 1 e 2, si chiarisce l'obiettivo della norma, precisando la
natura delle Strade del Vino e dei Sapori e la loro integrazione nel Piano operativo
dell'Agenzia TurismoFVG, che attraverso gli strumenti che le sono propri (attualmente,
l'offerta dei cosiddetti “Club di Prodotto”) ne ha la gestione. ERSA, per le proprie parti di
competenza riguardo le certificazioni di qualità dei prodotti enogastronomici e la loro
promozione, collaborerà con TurismoFVG fornendo all'Agenzia il proprio supporto. Questa
impostazione consente inoltre alla pianificazione turistica regionale di poter espandere le
Strade anche in aree che attualmente non sono organizzate, rendendo omogeneo il
prodotto turistico su tutto il territorio regionale. I progetti articolati, definiti all'articolo 2,
consentono a TurismoFVG, coinvolgendo i soggetti che hanno già esperienza nel settore, di
poter individuare standard di qualità, e le azioni per raggiungerli, connessi all'offerta
turistica delle Strade.
Gli articoli 3 e 4 contengono, rispettivamente, le definizioni (in particolare si
evidenziano quelle relative alle produzioni di qualità e tradizionali) e le regole per la
denominazione delle Strade. A questo si lega anche l'articolo 5, che prevede il
riconoscimento e l'adeguamento alla nuova normativa delle Strade esistenti.
L'articolo 6 precisa che la norma non richiede particolari coperture finanziarie,
poiché le azioni che propone possono essere ricomprese nella ordinaria programmazione
finanziaria destinati all'Agenzia TurismoFVG, alla quale vengono attribuite nuove funzioni.
L'articolo 7 abroga la precedente disciplina.
Durante le audizioni in II Commissione sono emersi alcuni margini di miglioramento
del testo proposto, ai quali si cercherà di dar corso attraverso alcuni emendamenti
predisposti per l'Aula. In particolare, se per l'Associazione Città del Vino è necessario
includere tra i soggetti coinvolgibili nelle Strade anche le Enoteche e le attività più
prettamente museali ed espositive, per il Consorzio delle DOC FVG e per Movimento
Turismo del Vino FVG è utile fare uno sforzo ulteriore riguardo la burocrazia che vincola le
Cantine nella loro azione di degustazione ai fini della promozione enoturistica del territorio.
Tutti e tre i soggetti hanno comunque espresso un complessivo assenso alle finalità ed alle
previsioni contenute nella norma, ponendo l'accento in particolare sull'esigenza di fare
sistema a livello Regionale riguardo la promozione turistica enogastronomica.

BOEM

Trieste, 1 settembre 2015

https://gruppopdfvg.it/wp-content/uploads/2021/08/

Ne parlano

Redazione

Ne parlano

Redazione
Redazione

Articoli correlati…