MOZIONE: SULL’AUMENTO DELL’IVA PER LE PRESTAZIONI EROGATE DALLE COOPERATIVE SOCIALI

Pubblicato il giovedì 10 Ott 2013

MOZIONE

FIRMATARI: SHAURLI, MORETTI, CREMASCHI, ZECCHINON, BOEM, ROTELLI, AGNOLA, LIVA, CODEGA, DA GIAU, BAGATIN

OGGETTO: SULL’AUMENTO DELL’IVA PER LE PRESTAZIONI EROGATE DALLE COOPERATIVE SOCIALI

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
premesso che
la legge 381/91 ha definito le cooperative sociali, individuando in esse lo strumento idoneo per il perseguimento di finalità sociali e di promozione umana, da realizzare attraverso la gestione di servizi socio-sanitari, educativi e di attività produttive, attraverso i quali permettere l’integrazione lavorativa di persone socialmente svantaggiate;
attualmente le prestazioni socio-sanitarie erogate dalle cooperative sociali sono soggette all’IVA al 4% fino alla fine del 2013 per poi passare, stante la normativa prevista dai commi 488, 489 e 490 dell’art. 1 della legge di stabilità 2013 al 10% alla fine del 2013;
in Italia ci sono circa 12.000 cooperative sociali e loro consorzi che occupano 380.000 persone e raggiungono con i loro servizi oltre 6 milioni di cittadini. Il 66% del fatturato della cooperazione sociale arriva dagli enti pubblici, il 34% direttamente dagli utenti e dalle loro famiglie; è il mondo delle comunità d’accoglienza per giovani o minori, di tanti nidi d’infanzia, dei servizi socio-sanitari per anziani e disabili, di aiuto ai lavoratori espulsi dal sistema produttivo;
secondo l’Alleanza delle cooperative sociali 6 punti in più di IVA rappresentano un aumento di costi per il sistema dei servizi sociali di 120 milioni di euro, per il 67% a carico dei Comuni e per il 33% delle famiglie degli utenti;
se effettivamente tale aumento dell’IVA dovesse verificarsi, si tratterebbe di un aumento pari al 150% con la conseguenza non solo di mettere in ginocchio centinaia di cooperative del settore sociosanitario ed educativo, ma produrrebbe anche l’effetto di una considerevole perdita di posti di lavoro;
le oltre 200 cooperative sociali operanti in Friuli Venezia Giulia occupano oltre 6.000 persone e costituiscono un tassello importante del welfare regionale;
è falso che a livello comunitario sia stata avviata una procedura di infrazione sull’IVA agevolato per le cooperative sociali; ad oggi vi è stata unicamente l’apertura una pre-istruttoria tecnica di informazione e dialogo che non ha ancora coinvolto livelli politici della commissione;
considerato che
oggi le cooperative sociali e i comuni sono in prima linea a fronteggiare le ricadute della crisi sui cittadini e a garantire il welfare territoriale e i livelli essenziali di assistenza, investendo su modelli innovativi di gestione dei servizi;
le politiche di riduzione della spesa prese a livello comunitario e nazionale, negli ultimi anni vanno nella direzione opposta a quella che servirebbe per implementare un modello di federalismo democratico, Stato sussidiario e welfare delle responsabilità;
la nuova aliquota del 10% si applicherebbe alle prestazioni socio sanitarie ed educative rese dalle cooperative sociali in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale; con l’aumento dell’IVA, si assisterebbe ad un maggior costo del 6% che comuni, cooperative o cittadini, verserebbero alle casse statali: il contrappasso della sussidiarietà;
gli enti locali per far fronte all’aumento dell’IVA di 6 punti percentuali, con le medesime risorse del 2013, nel 2014 forniranno meno servizi sociali agli italiani: si taglieranno i servizi di inclusione sociale proprio alle fasce più deboli della popolazione;
visto, infine, che quest’anno l’Unione europea varerà una riforma complessiva del regime IVA e, quindi, bisognerà intervenire ancora a livello nazionale su questa materia: farlo ora è immotivato e irrazionale aumentando il clima di incertezza;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a intervenire:
in sede di Conferenza Stato-Regioni per chiedere al Governo, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di valutare l’opportunità di verificare gli effetti applicativi della norma citata in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a predisporre tutte le misure economiche e normative, anche in sede europea, non solo in fase di pre-istruttoria, ma anche in caso di apertura di una procedura d’infrazione, atte a mantenere l’IVA al 4% per le prestazioni erogate dalle cooperative sociali anche oltre il 31 dicembre 2013;
presso il Governo affinché:
- promuova l’abrogazione dei commi 488, 489 e 490 dell’art. 1 della legge di stabilità 2013 per mantenere l’IVA per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali al 4%;
- trovi le risorse necessarie a compensare la differenza di 6 punti IVA, sulle prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali, per evitare ricadute sui servizi erogati ai cittadini e sui livelli occupazionali, qualora l’IVA non venga mantenuta al 4%.

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