MARSILIO: Prospettata chiusura cave di marmo

Pubblicato il martedì 25 Mar 2014

INTERROGAZIONE

Oggetto: Prospettata chiusura cave di marmo.

PREMESSO che il Consorzio Boschi Carnici è un’Azienda speciale consortile  che gestisce una vasta proprietà silvo-pastorale che interessa 18 Comuni della Carnia e che in tale contesto si inserisce anche una piccola realtà, data in concessione a privati, di una cava di marmo dal grande valore sociale ed economico; 
RICHIAMATO  che la zona ove si trova la cava è inserita in un territorio vincolato dal punto di vista ambientale (SIC e ZPS) ma che, per la sua modesta entità, non ha mai creato disagi;
CONSIDERATO che il Servizio tutela del paesaggio e biodiversità nel contesto di una procedura di screening di VIA si è così espresso” la ripresa dell’attività di cava a lungo termine non è compatibile con la conservazione dei valori naturali presenti…” e ancora “ tale attività può essere compatibile per un breve periodo…” 
RILEVATO che a causa della presa di posizione assunta dagli uffici regionali, in controtendenza con quanto previsto dalla normativa attuale che ha consentito l’esercizio di questo tipo di attività in queste zone, si prospetta a breve termine una chiusura della cava summenzionata e di quasi tutte le attività estrattive di pietra ornamentale regionali, e cioè ben 15 attività circa,  in quanto poste anch’esse in zone SIC ZPS, con un evidente danno  economico e di immagine della nostra regione, conosciuta e apprezzata nel mondo anche grazie ai propri marmi;
SEGNALATO come le norme di riferimento  specifiche per il settore estrattivo, nascono per affrontare i problemi dei grandi bacini estrattivi nazionali e che quindi  appaiono decisamente sproporzionate nei confronti delle piccole realtà quali quelle del Friuli Venezia Giulia e come comunque non pongano evidenti limiti temporali;
ATTESO che non sono stati sollevati altri problemi legati ai contenuti progettuali o all’incidenza delle previsioni di progetto sul territorio e dell’ambiente e che è impensabile svolgere attività estrattive, con investimenti di centinaia di migliaia di Euro, per un “breve periodo” senza considerare con ciò  il necessario investimento e l’altrettanto tempo di ammortamento;
TUTTO CIO’ PREMESSO il sottoscritto Consigliere Regionale interroga il Presidente della Regione per sapere:
Se non ritenga opportuno, formulare un atto di indirizzo che affronti in modo univoco e mirato una problematica che condiziona pesantemente ogni prospettiva reale di valorizzazione del territorio, in modo da scongiurare la chiusura delle attività estrattive del territorio e la perdita di un valore proprio dei nostri luoghi rappresentato dalla pietra ornamentale.

Enzo Marsilio

Trieste 25 marzo 2014

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