MARSILIO: Per la salvaguardia del prodotto e del lavoro italiano

Pubblicato il martedì 11 Mar 2014

ORDINE DEL GIORNO Collegato alla Proposta di legge n. 36

Presentatori: MARSILIO, LIVA, AGNOLA, CODEGA. MORETTI, REVELANT, SHAURLI, MARTINES, CREMASCHI, ZILLI, ZECCHINON, TRAVANUT, BOEM, GRATTON, UKMAR, PAVIOTTI, GREGORIS, CARGNELUTTI, NOVELLI, ZIBERNA, SIBAU, RICCARDI, PICCIN, ROTELLI, PUSTETTO, BIANCHI, USSAI, FRATTOLIN, SERGO, VIOLINO, DE ANNA, COLAUTTI, EDERA, GEROLIN

Oggetto: Per la salvaguardia del prodotto e del lavoro italiano

Il Consiglio Regionale,
Considerato il perdurare della crisi che sta da anni affliggendo il sistema produttivo italiano;
Atteso che il “Made in Italy” rappresenta da sempre un marchio di qualità nel mondo, e che la salvaguardia di questo marchio può essere una delle leve più importanti per risollevare il nostro Paese da questa crisi, con una disoccupazione soprattutto giovanile non più sostenibile, dovuta anche al fatto che diversi prodotti commercializzati con il “Made in Italy” sono in larga misura realizzati fuori dal nostro paese;
Ritenuto che vadano combattute e represse tutte le azioni volte alla commercializzazione di prodotti che si fregiano di questo marchio pur essendo prodotti totalmente all’estero e/o solo in minima parte in Italia;
Rilevato altresì che vadano comunque incentivate le produzioni legalmente titolate ad utilizzare il marchio “Made in Italy” in quanto questo può essere uno strumento per favorire la ripresa e l’occupazione nel nostro Paese.
Tutto ciò premesso,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
– a valutare la possibilità di inserire nei bandi per l’ottenimento di contribuzioni regionali, punteggi premianti quelle aziende che presentano domanda, dichiarando che i loro prodotti sono fabbricati per almeno l’80% sul territorio italiano, escludendo dal conteggio le spese per l’etichettatura, il confezionamento, la pubblicità e la spedizione;
– a proporre una Legge nazionale, su iniziativa regionale, a difesa del “Made in Italy” conseguentemente in difesa del VERO LAVORO DEGLI OPERAI E OPERAIE, composta da un unico articolo:
<<Articolo 1
E' possibile apporre il marchio “Made in Italy” esclusivamente su prodotti che siano stati fabbricati almeno per l' 80% (OTTANTA per cento) sul territorio Italiano, escluso l'etichettatura, confezionamento, pubblicità e spese di spedizione>>;
– ad attivarsi nei confronti del Governo, del Parlamento e dell’Unione Europea affinché vengano promosse azioni volte a promuovere e tutelare il marchio “Made in Italy” e i prodotti che hanno titolo per fregiarsi di questo marchio.

Trieste, 11 marzo 2014

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Enzo Marsilio

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