COSOLINI: relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 99 Assestamento del bilancio per gli anni 2020-2022

Pubblicato il giovedì 23 Lug 2020

Relatore di minoranza sul Disegno di legge n. 99 Assestamento del bilancio per gli anni 2020-2022 ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 10 novembre 2015, n. 26

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
il disegno di legge oggetto di esame nella sessione d’aula dedicata all’assestamento di bilancio, innanzitutto non è un vero assestamento come pur riporta il titolo stesso del DdL.
Se è vero che per assestamento di bilancio, come previsto da normativa regionale e statale, si intende una norma apposita per l’utilizzo dell’avanzo di bilancio dell’anno precedente derivante dal rispettivo Rendiconto da approvarsi antecedentemente, allora è palese che ci troviamo difronte invece ad un disegno di legge multisettoriale che si limita a storni tra voci di bilancio poco significativi e a variazioni all’interno delle poste disponibili di cui solo la Giunta è a conoscenza e che è in grado di manovrare a piacimento, come successo in sede di prima commissione laddove ci è stato sottoposto un maxiemendamento tabellare che riequilibrava voci di bilancio penalizzate da precedenti provvedimenti legislativi e le cui poste sono magicamente comparse, evidentemente sapientemente conservate nelle pieghe di bilancio.
L’impressione quindi è che all’interno del bilancio vi siano ancora risorse dormienti che forse neanche tutti gli assessori per i rispettivi ambiti di competenza conoscono fino in fondo e che a maggior ragione come opposizione non ci è dato sapere. Non è certo una novità di adesso la possibilità della Giunta dimanovrare a piacimento avendo contezza delle reali disponibilità con il supporto dellamacchina amministrativa. Quello che stona in questo momento storico è l’assoluta improvvisazione che anima la Giunta regionale, più attenta alla comunicazione che alla sostanza dei provvedimenti.
Anche in questa occasione, peraltro, il testo approvato a conclusione dell’iter delle Commissioni è destinato ad essere modificato profondamente da emendamenti apportati in aula.
Questo non è secondo noi momento delle azioni timide e delle titubanze. Quello che serve è più convinzione, azioni forti e soprattutto una strategia per tentare di uscire da una situazione di difficoltà oggettiva e sulla quale nessuno intende dare colpe. È noto a tutti come l’emergenza da Covid-19 abbia stravolto la vota economica e sociale anche della nostra comunità regionale.
Fin dai primi annunci, l’Assessore Zilli ha sempre mantenuto un atteggiamento prudente, anzi troppo prudente, motivato dalla presunta incertezza delle risorse provenienti dallo Stato per ristorare il mancato gettito tributario e dalla difficoltà nello stimare il calo delle entrate che secondo i primi drammatici annunci avrebbero dovuto raggiungere addirittura la cifra di 700mln mettendo a repentaglio addirittura l’erogazione dei servizi essenziali.
Appunto stiamo parlando di drammaticità che, via via che emergevano alcuni dati, ottenuti a fatica e dopo nostri molteplici richieste, prima annunciati a spanne in aula dal Presidente Fedriga e poi presentati in commissione dalla giunta solo una settimana fa sintetizzati su un paio di tabelle indicative.
Si è così evidenziato che le cifre in questione sarebbero molto inferiori ai drammatici annunci iniziali e questo nonostante i calcoli che la giunta proponeva attraverso il lavoro della ragioneria si basassero su proiezioni statistiche molto prudenti e tutte da verificare nei prossimi mesi in base all’andamento dell’economia regionale.
A maggior ragione se il ragionamento di fondo per tenere assieme il bilancio di questa regione è legato all’andamento delle entrate tributarie su cui pesa evidentemente lo stato di salute dei settori economici regionali e la capacità di spesa delle famiglie, in attesa della manna europea e accanto alle azioni del governo statale, noi possiamo comunque fare la nostra parte iniettando più risorse possibili nel sistema e per quanto nelle nostre limitate possibilità favorire la ripartenza.
E’ infatti evidente che investimenti pubblici efficaci e tempestivi accelerano la ripresa e quindi contribuiscono a ridurre quel calo di gettito fiscale che comprometterebbe la tenuta del bilancio.
Viceversa privare le imprese di questo supporto vuol dire perpetuare uno stato di difficoltà e perciò di crisi.
La situazione di rallentamento dell’economia e della crisi in cui versano molti settori colpiti dalla sospensione delle attività a causa del lockdown, dovrebbe suggerire invece uno sforzo massimo per un investimento di risorse sul sistema delle imprese per poter sperare in ricadute positive, se non immediate almeno tra il 2021 e il 2022.
E le possibilità per realizzare anche un minimo investimento le abbiamo tutte sfruttando l’avanzo libero derivante dal Rendiconto del 2019 pari a ben 98 mln.
La Giunta Fedriga invece rinuncia a qualsiasi strategia e a investire sul futuro del territorio e del tessuto economico e produttivo preferendo non investire gran parte di questi quasi 100milioni derivanti dall'avanzo di bilancio e che darebbero risorse a sostegno del mondo produttivo.
Non investire in questo momento è un grave errore che si rifletterà sul sistema produttivo accentuando il calo del Pil dovuto alla crisi del Coronavirus.
Si corre così il serio rischio di essere una profezia che si auto avvera: Fedriga annuncia un pesantissimo calo di gettito, paventando addirittura tagli a servizi fondamentali, ma non usa i soldi che ha per sostenere la capacità della nostra economia di creare invece gettito fiscale.
Per questo motivo già in sede di discussione in prima commissione abbiamo presentato due emendamenti al DdL 99 per iscrivere nell'assestamento l’avanzo libero dal Rendiconto 2019 di 98milioni e per poterli destinare a beneficio dell’economia e dei cittadini, con riserva di presentare ulteriori proposte nel corso dell’iter di approvazione della legge.
La posizione del Presidente ci è parsa più dettata dall’obiettivo politico di contrapposizione con il Governo: se la scelta fosse stata ispirata da prudenza contabile, allora la Giunta avrebbe dovuto proporre dei tagli di spesa in questo disegno di legge.
Ovviamente i tagli non sono stati previsti perché sapevate benissimo che la trattativa con il Governo avrebbe portato risorse importanti, che avrebbero messo in sicurezza il bilancio.
E infatti puntualmente l’accordo con il Governo sulle minori entrate è arrivato mentre scriviamo questa relazione e porterà ben 538 mln, 207 mln già previsti nel DL Rilancio noti da ben due mesi e 331 mln inseriti in un futuro provvedimento, e inoltre altri 79 mln per il mancato introito IRAP, che porta la cifra complessiva per mancate entrate a 617 milioni di euro a favore della nostra Regione. A questi si aggiungono i quasi 200 milioni trasferiti per sostenere la Sanità e i Comuni nell’emergenza.
Come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi ora che i numeri sull’accordo con lo Stato sono evidenti, è chiaro anche quanto il film che ci avete proposto fosse lontano dalla realtà.
Il minor gettito stimato non avrà le dimensioni catastrofiche raccontate, cioè non sarà di oltre 700 milioni per due annima, come abbiamo già evidenziato in Consiglio, sarà abbondantemente sotto questo valore. Considerato poi che il contributo totale dello Stato arriva a ben 617 mln, c’è pure la possibilità, di cui certo siamo soddisfatti, che la nostra regione ci guadagni, senza considerare gli altri contributi sulla sanità e agli enti locali erogati o in via di erogazione grazie ai precedenti provvedimenti statali.
In definitiva grazie al Governo la nostra regione come le altre possono affrontare le future sfide senza i patemi di solo 2 mesi fa. Se poi consideriamo quanto in queste ore viene deciso in sede europea, possiamo davvero voltare pagina con più slancio e affrontare una realtà non certo facile ma che ci lascia ampi spiragli di positività.
La cosa importante è però la Giunta non si attardi inmessaggi di polemica politica fine a se stessa e che portano la comunità regionale in una spirale di negatività pericolosa, ma che lavori fin da subito cercando di colmare il ritardo accumulato in questi ultimi due mesi.
Il Gruppo del PD farà la propria parte e darà il proprio contributo di idee come sempre del resto ha fatto, in modo responsabile, a volte fin troppo responsabile.
Pertanto, in attesa che la Giunta presenti le sue proposte, di cui proprio mentre chiudo questa relazione abbiamo qualche annuncio parziale, noi riproponiamo la proposta di iscrivere l’avanzo libero di 98 mln e di utilizzarlo subito per alcuni significativi interventi qualificanti su tre settori principali: economia, welfare e scuola.
Proporremo perciò diverse proposte emendative che attivino risorse in tempi stretti in coerenza con l’esigenza delmomento storico in cui ci troviamo e per rispondere a necessità che si sono presentate in questi mese, rimpinguando capitoli che attualmente hanno poca capienza e attivando nuove linee di finanziamento che potranno essere operative in tempi relativamente celeri.
Le nostre proposte vanno a colmare un vuoto evidente di contenuti e di cifre come peraltro lo stesso Assessore al Bilancio ha ammesso anche piuttosto caparbiamente.
Ora però non ci sono più scuse per non fare scelte, per non decidere per il bene della nostra comunità regionale. È arrivata l’ora di mettersi a lavorare sul serio e di accantonare l’ascia di guerra. Non ci sono più nemici da combattere, l’esercito nemico romano è svanito improvvisamente, anzi si è dimostrato più che amico.
Riassumendo le nostre proposte principali, partiamo dal pacchetto delle proposte sull’ECONOMIA a cui complessivamente destiniamo 44 mln, con uno stanziamento di 14 mln per la digitalizzazione delle imprese: una misura per sostenere gli investimenti che favoriscano i processi di digitalizzazione e informatizzazione delle imprese, comprensive anche delle aziende ricettive ed alberghiere.
Per quanto riguarda il Porto di Trieste, gli eccellenti risultati ottenuti finora giustificano la riconferma degli stanziamenti sui valori degli scorsi anni per lo sviluppo della logistica, inspiegabilmente ridotti nel bilancio 2020, rimpinguando il relativo capitolo di almeno 2 mln.
Visto poi che il settore dell’edilizia richiede risorse, e come ben noto è uno dei maggiori settori volano, ma richiede anche rapida capacità di spesa, è necessario concentrarsi su canali di contribuzione già in funzione ma che risultano poco finanziati.
È il caso del capitolo dedicato alla contribuzione per la sostituzione di serramenti, che con appena 500 mila euro soddisferà pochissime domande rispetto alle oltre 2000 già arrivate; riteniamo che serva maggiore coraggio sulle politiche finalizzate al risparmio energetico e quindi che valga la pena di stanziare ulteriori 5 mln per erogare fondi ai privati.
C’è poi l’esigenza evidente di garantire risorse al fondo di rotazione agricoltura con almeno 6 mln visto che rappresenta ormai da anni il miglior sostegno che la Regione può garantire ai nostri agricoltori per celerità e flessibilità dello strumento.
Altro strumento agile è il Fondo Giovani in montagna e, visto che il canale è già attivo con contributi finalizzati a promuovere la razionale utilizzazione dei territori montani per favorire la residenzialità dei giovani, è fondamentale aumentare il finanziamento dell’intervento perché abbia efficacia.
Inoltre per la sostenere la mobilità green, si deve avere il coraggio di aumentare il fondo per i contributi ai privati per l’acquisto di un’auto ecologica; attualmente ci sono oltre 500 domande di
contributo in attesa per assenza di fondi. E’ necessario quindi soddisfarle tutte per sostenere la svolta green della Regione e mantenere le promesse fatte ai cittadini.
Queste sono le nostre principali proposte per il sostegno all’economia, cui si aggiungono altri emendamenti comunque utili a sostenere le imprese in questa fase.
Per quanto riguarda il pacchettoWELFARE abbiamo individuato tre proposte principali sulle quali stanziare 38mln: sulla prima casa vogliamo dare una risposta efficace alle oltre 3.300 domande in attesa di finanziamento e che sommano circa 50 mln di contributi richiesti, rimaste al palo per l’inadeguatezza dei fondi stanziati. Intendiamo perciò stanziare subito 30mln per coprirne intanto più dellametà. La prima casa è unmotore per l’edilizia e per la famiglia, e laGiunta dovrebbe sapere che non è corretto promettere contributi a tutti e poi non stanziare le risorse necessarie!
Anche la Corte dei Conti nell’ultima relazione sulla copertura delle leggi regionali conferma quanto già evidenziato in più sedi dai nostri Consiglieri riguardo all’esito dellamodifica normativa della LR 1/2016 e quindi del conseguente ampliamento dei potenziali beneficiari effettuata dalla giunta Fedriga che ha portato all’esplosione delle domande poi non coperte. Si riporta qui di seguito solo un passaggio illuminante contenuto nella relazione che conferma le nostre critiche sulla misura messa in campo dalla giunta Fedriga: L’affermazione della neutralità finanziaria di una disposizione che amplia il numero dei possibili fruitori del servizio previsto dalla norma o è inveritiera o depone negativamente per l’attendibilità delle originarie previsioni di spesa. (pag. 88-89 Relazione CC 30.06.2020).
È necessario inoltre mettere in campo in breve un Fondo regionale di solidarietà alimentare con almeno 5 mln. Sulla falsariga di quanto realizzato dal Governo intendiamo dare ai sindaci delle risorse per aiutare le famiglie e le persone in difficoltà nel fare la spesa. Si tratta di un intervento sociale, facilmente spendibile e gestibile, già testato durante il lockdown.
Infine riteniamo utile erogare ai Comuni contributi per 3mln per alleviare almeno in parte gli oneri di organizzazione dei centri estivi, tenuto conto delle risorse già ottenute dallo Stato, ma anche delle maggiori spese e difficoltà organizzative che stanno affrontando seguendo le linee guida emanate dalla conferenza delle regioni che regolamentano le attività durante la fase non ancora esaurita di emergenza epidemiologica.
Per quanto attiene al pacchetto SCUOLA, riteniamo che con 16 mln sia importante dare alcune risposte ad altrettante esigenze sorte nell’ultimo periodo o che permangono da molto tempo.
In particolare proponiamo un Fondo Scuola di 5 mln per i Comuni per interventi non coperti dallo Stato per gli interventi urgenti necessari per l’adeguamento dei locali, per la sanificazione degli ambienti e di altri interventi che in futuro sarà necessario mettere in pratica per ottemperare alle linee guida del Ministero.
Per aiutare le famiglie e ilmondo della scuola a svolgere l’attività si è pensato ad istituire un Fondo per Patti educativi che con 5 mln da erogare ai Comuni potrebbe arricchire l’offerta formativa, integrare il tempo scuola con attività di sostegno educativo con particolare attenzione ai ragazzi più fragili, organizzare attività di pre/post accoglimento, assistenza allo studio pomeridiano; una serie di attività complementari che avranno bisogno di risorse viste le note difficoltà logistiche, ma che hanno anche lo scopo di tenere in piedi realtà del terzo settore e della ristorazione che corrono il serio rischio di chiudere mettendo a repentaglio i risultati raggiunti soprattutto nell’ultimo decennio in termini di occupazione femminile e di servizi erogati a favore delle famiglie.
Riteniamo sempre attuale rimpinguare il Fondo per l’Edilizia Scolastica con 5 mln; potrebbe coprire diversi interventi per migliorare gli edifici, metterli a norma dal punto di vista sismico, e rivedere interventi non ancora iniziati per tenere conto dellemutate esigenze post covid.
Infine vi è l’esigenza di dare un sostegno ai comuni per organizzare il trasporto scolastico in tutta sicurezza con una posta di 1 mln.
Quella che proponiamo è quindi una vera manovra, fatta di contenuti e di obiettivi, ispirata per la maggior parte delle proposte all’obiettivo di far scorrere graduatorie esistenti e quindi di soddisfare attese legittime e motivate cui si aggiungono alcuni interventi nuovi, perché anche di innovazione c’è bisogno e a questo proposito basta citare la proposta sulla digitalizzazione, in linea con esigenze unanimemente riconosciute che riguardano il sistema delle imprese e la comunità a tutti i livelli.
Abbiamo così risposto a chi ci chiedeva cosa avremmo fatto dopo aver reso disponibile l’avanzo; abbiamo dato il nostro contributo per ridare a questo DDL la dignità di un assestamento di bilancio.
Abbiamo voluto contribuire a dare risposte ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori del FVG, quelle risposte che non abbiamo trovato nel disegno che ci avete proposto e che ha portato ad un voto negativo, di seria critica politica, a conclusione delle Commissioni.
Il nostro voto finale in Aula dipenderà perciò da quello che sarà il testo del disegno di legge a seguito della discussione e dell’approvazione degli emendamenti che presenteremo e dalla valutazione delle proposte, già annunciate per titoli all’indomani dell’accordo con lo Stato, che verranno presentate dalla giunta e dalla maggioranza.

COSOLINI

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