COSOLINI: relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 111

Pubblicato il lunedì 26 Ott 2020

Relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 111 Misure finanziarie intersettoriali
 
 
Egregio Presidente, Gentili Colleghe e cari Colleghi,
 
il disegno di legge che ci apprestiamo a discutere e a votare in aula dovrebbe essere l’occasione per mettere in campo interventi immediati e importanti a sostegno dell’economia regionale e soprattutto per sollevare i settori più colpiti dalla crisi scatenata dall’emergenza sanitaria che non trova soluzione a breve termine.
Dopo aver solo abbozzato alcuni interventi con il DdL “Assestamento” estivo e aver dato solo parziali risposte alla comunità regionale,  motivando questa scelta con l’attesa  dei promessi interventi statali, che comunque sono arrivati garantendo per esempio risorse al comparto sanitario regionale per quasi 120 milioni di euro, risorse al settore dei trasporto pubblico locale per oltre 7 mln, contributi agli enti locali su diversi canali, e infine con l’accordo sul contributo per il mancato gettito fiscale, la Giunta regionale avrebbe dovuto scrollarsi di dosso tutte le incertezze e quindi impiegare la rimanente corposa parte dell’avanzo 2019 pari a oltre 58 mln di euro e a mettere a frutto le ampie economie interne per convogliare importanti risorse nell’economia regionale.
Va ricordato infatti che poco dopo l’assestamento estivo il Governo ha garantito uno sconto da applicare al contributo sulla finanza pubblica di ben 538 mln, coprendo ampiamente le perdite di gettito stimate dalla Giunta qualche mese fa che aveva praticamente paralizzato l’azione dell’esecutivo Fedriga.
Non ci interessa in questa sede fare la somma aritmetica dei diversi contributi, sconti e ristori decisi a livello statale tramite i diversi provvedimenti legislativi a vantaggio della nostra comunità regionale, ma è necessario almeno ribadire che lo Stato, con i suoi tempi e le sue modalità, stia facendo la sua parte.
Siamo coscienti che non tutti gli interventi decisi da Roma sono stati completati in termini di flusso di liquidità ma, come ad esempio per il previsto ristoro IRAP di 79 mln, sono certi e di questi perciò l’azione regionale può e deve tener conto.
La sfida che ci sta difronte è quella di dimostrare di saper impiegare la massa di risorse che a vario titolo sta affluendo nelle casse regionali. È una sfida in primis per questa giunta e questa maggioranza troppo spesso attardate a polemizzare in astratto con il Governo, mi auguro non per una malcelata speranza che non tutto vada come promesso da Roma.
Lo Stato sta facendo la sua parte anche direttamente a favore delle imprese con misure messe in atto nei mesi scorsi, anche tramite i crediti d’imposta e contributi per mitigare l’aumento dei costi aziendali dovuti al covid e per far fronte alla diminuzione dei fatturati. Oggi deve farlo con un’azione mirata ed efficace, oltre che tempestiva, nei confronti dei settori più colpiti da questa nuova ondata di pandemia e dai provvedimenti che via via ha determinato.
La Regione nel frattempo cosa sta facendo? A livello regionale stiamo mettendo in atto tutto quello che sarebbe possibile? Di strumenti non ci mancano e non abbiamo nemmeno problemi di cassa avendo molte risorse parcheggiate. Cosa aspettiamo ad agire?
Francamente ci sembra che i tempi delle scelte delle politiche economiche della Giunta Fedriga e i relativi provvedimenti siano del tutto sfasati rispetto ai tempi ineludibili con i quali l'emergenza sanitaria, e le conseguenti difficoltà imposte dalle restrizioni, si sta abbattendo sulle imprese.
Slitta ancora il DDL di riforma delle politiche economiche, un ripetuto “grande annuncio”, e ormai è evidente che l’appuntamento con questo provvedimento è rinviato ai primi mesi del 2021, e quindi i suoi effetti cominceranno a verificarsi nella seconda metà del 2021. Troppo tardi Assessore Bini!
Gli interventi generalizzati che prevedono lo slittamento a giugno 2021 dell'IRAP per tutte le imprese danno un modesto contributo alla gestione della liquidità rivolto alla generalità delle imprese, che comunque dovranno poi pagare questo acconto a meno che l’imposta non risulti significativamente inferiore al 2019, nel qual caso, qualora questa previsione fosse attuabile oggi potrebbero comunque rinviarlo. Ma questo intervento non offre alcun aiuto decisivo a coloro che, come gli operatori del settore turistico e dell’indotto, nonché dei settori collegati, hanno finora sofferto pesanti perdite e che vedono lo stesso fosco futuro della scorsa primavera. O si agisce immediatamente in occasione di questo assestamento, oppure gli eventuali aiuti messi in moto tra qualche mese non avranno più una platea di potenziali beneficiari.
Difronte alla situazione drammatica che abbiamo percepito ascoltando di recente i protagonisti dei del settore turistico-ricettivo, chiediamo con forza alla maggioranza regionale di centrodestra un vero cambio di passo sulle azioni rivolte al sostegno delle imprese in crisi, in particolar modo dopo la decisione di considerare “zona rossa” il Fvg da parte della Germania, nonché della situazione dei contagi di Austria e Slovenia che di certo porteranno ad ulteriori restrizioni ai movimenti delle persone in quei paesi peggiorando la crisi dei suddetti settori. 
Di fronte all'emergenza sanitaria in corso, che si traduce, dal punto di vista turistico e dei servizi collegati, in un completo azzeramento di tutte le prenotazioni alberghiere nella nostra regione per i prossimi mesi sicuramente fino alla prossima primavera, emerge chiaramente la necessità, allo stato attuale disattesa, che questa amministrazione regionale preveda, per questo assestamento, misure immediate di sostegno per tutto il nostro comparto alberghiero e ricettivo.
Se non arriverà una correzione in corso per l'Aula, attraverso uno o più emendamenti, il crollo di un intero settore, con la relativa perdita di migliaia di posti di lavoro, sarà una pesante responsabilità della Giunta Fedriga che graverà però su famiglie e imprese.
Vi sono poi i settori che vedono la loro attività nelle prossime settimane sospesa o compromessa dalle misure restrittive per frenare la pandemia oggetto del DPCM. Misure dolorose per molti, a cui lo Stato deve far fronte con supporti tempestivi ed adeguati ma che ci chiamano inevitabilmente in causa perché anche noi abbiamo la responsabilità di aiutare questi settori. Cari colleghi, prima che su questo punto si accenda la polemica su questa o quella scelta, dobbiamo onestamente dirci che anche se non fossero state imposte limitazioni di orario o in molti casi la sospensione queste attività avrebbero comunque risentito o meglio, stavano già risentendo, della diffusione di inevitabili atteggiamenti di prudenza da parte dei cittadini. E quindi l’azione pubblica sarebbe stata comunque opportuna
Lo abbiamo detto e scritto in occasione del mini assestamento estivo e lo ribadiamo a maggior ragione in questa sede: questo non è il momento delle azioni timide e delle titubanze.
Quello che serve è più convinzione, azioni forti e soprattutto una strategia per tentare di uscire da una situazione di difficoltà oggettiva e sulla quale nessuno intende dare colpe. È noto come l’emergenza sanitaria da Covid-19 abbia stravolto la vita economica e sociale anche della nostra comunità regionale nel corso del 2020 e come stia ulteriormente colpendo in particolare alcuni settori economici che rischiano così di sparire completamente portandosi dietro conseguenze molto gravi e difficilmente recuperabili in un futuro prossimo.
Non è sufficiente intervenire sul settore sanitario, seppur condivisibile e necessario per coprire anche le maggiori spese per le case di riposo dovute al covid, come peraltro già da noi sollecitato in assestamento. È talmente necessario intervenire per potenziare il settore socio-sanitario che addirittura ci aiuta e ci sollecita lo Stato a farlo con tutte le risorse già citate per adeguare strutture e organizzazione, anche se teoricamente il comparto socio-sanitario sarebbe una competenza primaria regionale.
Non è sufficiente implementare di oltre 600mila euro il capitolo che finanzia l’acquisto dei veicoli cosiddetti ecologici, seppur apprezzabile e condividendo un nostro emendamento bocciato solo tre mesi fa.
Apprezzabile anche l’implementazione delle risorse per la prima casa e per la sostituzione dei serramenti, anche se in ritardo di tre mesi rispetto alle nostre proposte bocciate in sede di assestamento.
A proposito di questi interventi, e di quello sul fondo per l’agricoltura: a volte sentiamo colleghi di maggioranza o esponenti di giunta attribuirci un’opposizione polemica senza proposte: come mai allora a distanza di tre mesi riprendete ben 4 interventi che a luglio sono stati oggetto di nostre proposte emendative, regolarmente bocciate?
Insomma il ddl in questione rischia di essere una sorta di manovrina con probabile scarsa efficacia scontando ancora una volta un atteggiamento prudente da parte della Giunta regionale, fin troppo prudente, se non impacciato difronte allo scorrere ineluttabile degli eventi: questo riguarda in particolare la gestione dell’economia e, in questa fase, quella del trasporto pubblico.
Se una certa prudenza poteva essere motivata prima dell’estate dalla presunta incertezza delle risorse provenienti dallo Stato per ristorare il mancato gettito tributario e dalla difficoltà nello stimare il calo delle entrate che, secondo i primi drammatici annunci del Presidente Fedriga, avrebbero dovuto raggiungere addirittura la cifra di 700 mln mettendo a repentaglio addirittura l’erogazione dei servizi essenziali, oggi veniamo a conoscenza dall’Assessore Zilli che invece il calo si assesterebbe a circa 470 mln secondo le stime ultime stime dichiarate in commissione.  Sono consapevole che il saldo negativo finale potrebbe essere più elevato ma in ogni caso le misure compensative allo stato attuale sono adeguate, e potrebbero ulteriormente migliorare, e in ogni caso ciò che facciamo oggi può limitare i danni.
Mettiamo in atto subito e con tempi rapidi interventi di sostegno semplici che assicurino ossigeno alle aziende in crisi, anche riprendendo e potenziando provvedimenti utilizzati solo qualche mese fa o copiando interventi messi in campo dallo Stato per permettere al tessuto economico di non sfaldarsi e di reggere all’urto pesante dei prossimi mesi.
A maggior ragione se il ragionamento di fondo per tenere assieme il bilancio di questa regione è da sempre legato all’andamento delle entrate tributarie su cui pesa evidentemente lo stato di salute dei settori economici regionali e la capacità di spesa delle famiglie, in attesa della leva straordinaria del Recovery Fund che porterà anche alla nostra regione ampie risorse ma con tempi non ben definiti, nel frattempo provvediamo a mettere in sicurezza le nostre imprese e i nostri lavoratori selezionando i settori maggiormente in difficoltà.
Evitiamo di autocommiserarci e soprattutto di essere auto-profeti temendo cali di gettito, paventando addirittura tagli a servizi fondamentali, ma non usando le risorse per sostenere la capacità della nostra economia di creare invece gettito fiscale. Per questo motivo già in luglio avevamo con forza insistito nell’utilizzare subito tutto l’avanzo disponibile riuscendo però ad ottenere solo un parziale utilizzo su alcune poste.
Vorremmo contribuire a dare risposte ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori della nostra regione, in modo propositivo e con spirito costruttivo in un momento davvero difficile per la nostra comunità. Ci aspettavamo che la Giunta regionale e in particolare l’Assessore Bini ci presentasse delle valide iniziative per tentare di risollevare le sorti di ampi settori economici in grave affanno. Così non è successo e, pertanto, il voto espresso in prima commissione è stato negativo. Ma confidiamo ancora in una svolta nei lavori dell’aula, e questo è un appello innanzitutto al Presidente Fedriga: noi ci siamo, con le nostre proposte, e siamo disponibili a condividere proposte della Giunta e della maggioranza che rispondano alla necessità di questa svolta.
Il voto finale del Gruppo del PD sul disegno di legge in esame dipenderà molto dalla piega che prenderà la discussione in aula e soprattutto se la Giunta e la maggioranza saranno capaci di venire incontro alle nostre sollecitazioni già espresse nelle commissioni di merito e in sede di prima commissione mettendo in campo azioni rapide e decise.

COSOLINI

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