COSOLINI: Relazione di minoranza sui DDL n. 116, DDL n. 117 e DDL n. 118

Pubblicato il mercoledì 09 Dic 2020

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 116 Legge collegata alla manovra di bilancio 2021-2023, sul Disegno di legge n. 117 Legge di stabilità 2021 e sul Disegno di legge n. 118 Bilancio di previsione per gli anni 2021-2023

 

 
Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
 
i disegni di legge oggetto di esame nella sessione d’aula dedicata alla manovra di bilancio, unitamente alla nota di aggiornamento del DEFR 2021, vengono discussi in aula in un momento storico oramai considerato da tutti come straordinario.
Aldilà delle valutazioni nel merito sui diversi settori che svilupperemo in seguito, è innegabile che le previsioni finanziarie e le scelte individuate scontano una situazione sviluppatasi dallo scorso marzo che evidentemente ha condizionato praticamente tutto il 2020 e che peserà soprattutto nel futuro per un tempo ancora a noi ignoto dal punto di vista sanitario e di conseguenza da quello socio-economico.
In premessa, e a maggior ragione in un momento storico così difficile, dobbiamo rimarcare che in continuità di linea negativa con gli anni precedenti, la Giunta del “dialogo e dell’ascolto”, come la presentava al momento dell’insediamento lo stesso Presidente Fedriga, ha evitato qualsiasi confronto sulle linee strategiche e sugli obiettivi della manovra con le principali rappresentanze economiche e sociali chiudendosi nella propria convinzione di autosufficienza e smentendo così i principi del dialogo e dell’apertura tanto sbandierati.
Va inoltre sottolineato che, visto l’andamento delle precedenti manovre di bilancio e di assestamento in questi due anni e mezzo, verosimilmente ci troviamo a consegnare le relazioni su un testo uscito dalla Prima Commissione che potrebbe essere modificato in maniera significativa da emendamenti della Giunta e quindi ad effettuare con queste considerazioni una valutazione del tutto provvisoria.
Mentre completo questo testo siamo peraltro in attesa di vedere se quest’anno la nostra possibilità di fare proposte emendative e migliorative potrà anche basarsi sull’informazione da parte della Giunta dell’avvenuta individuazione di ulteriori risorse disponibili in modo da mettere così le componenti consiliari nella condizione di poter fare proprie proposte parallelamente a quelle che certo ritroveremo negli emendamenti della Giunta in Aula.
L’ammontare delle risorse complessive a disposizione per l’anno 2021 e le ipotesi di entrate per i due anni successivi sono sostanzialmente in linea con l’anno precedente, soprattutto grazie all’intervento garantito dallo Stato, non del tutto scontato, e alle buone performance dell’economia regionale negli anni scorsi che hanno permesso di mettere fieno in cascina molto utile in questa fase di crisi.
Riteniamo pertanto fondamentale il fatto di veder garantite risorse in entrata in egual misura agli anni precedenti, nonostante l’emergenza sanitaria provochi da un lato inevitabili maggiori costi sul settore socio-sanitario (comunque in gran parte coperti con i provvedimenti statali tra la primavera e l’estate scorse) e dall’altro minori entrate da gettito tributario (coperte da ristori statali) dovute alla frenata del fatturato di molti settori economici.
Quel che è evidente è che, nonostante il previsto importante calo del gettito tributario cui compartecipiamo in modo significativo, il bilancio è messo in sicurezza dal forte impegno del Governo, che testimonia quella solidarietà istituzionale davanti ad una crisi così forte che abbiamo sempre richiamato come fondamentale, invitando al dialogo e non alla contrapposizione quando si evocava strumentalmente addirittura il rischio di non poter pagare gli stipendi al personale sanitario impegnato nella frontiera della lotta alla pandemia… La realtà ci parla di un intervento ad ampio raggio notevole da parte del Governo nazionale, sia per compensare il mancato gettito sia per intervenire verso sanità, comuni, trasporto pubblico, ambito quest’ultimo che ha sofferto invece le conseguente di un impegno insufficiente e non tempestivo dell’ Assessore.
Purtroppo le positive performance degli ultimi anni del nostro sistema economico sembrano un lontano ricordo, e proprio questo fatto avrebbe dovuto far accelerare l’assessorato alle attività produttive nell’elaborazione del cosiddetto Sviluppo-imprese che, invece, vedrà l’inizio del suo iter legislativo solo a inizio 2021.
Non volendo apparire pedanti e ossessivi su questo tema, rilevando che i ristori assegnati dallo Stato e dalla regione, anche per fortuna sotto nostra forte iniziativa, se hanno consentito di tamponare in qualche modo l’emergenza, non bastano certo a tenere in piedi e a rilanciare un sistema economico articolato e complesso, ci limitiamo a constatare la lentezza dell’agire politico della giunta e della maggioranza. Non vorremmo che il tempo passasse ancora più inutilmente fino a far cambiare il titolo alla futura legge in Salva-imprese…Valuteremo comunque il merito dei provvedimenti che finalmente verranno proposti e formuleremo le nostre proposte. Approvare una legge nei primi mesi dell’anno significa però vederla operativa diversi mesi dopo e per questo ci chiediamo se alcune misure innovative non andavano anticipate in questi mesi, a fianco dei necessari ma non sufficienti interventi di tamponamento.
In particolare sul comparto turistico, la pesante situazione in essere necessita d’interventi straordinari che non possono tradursi solo in misure di ristoro a pioggia prive di criteri di gradualità. La recente istituzione del tavolo di lavoro sul turismo con gli operatori deve rappresentare un avvio di un rapido processo di reazione per sostenere il comparto turistico che nel periodo estivo ha profondamente colpito il turismo culturale, mentre ora colpisce il turismo montano.
In questa sede va ricordata la totale immobilità rispetto al progetto del polo termale di Grado con un balletto di dichiarazioni di esponenti locali e regionali del centrodestra che farebbe sorridere se non fosse molto grave data la situazione in cui ci troviamo.
Sul settore ambientale si registra la novità della apertura di una nuova linea contributiva per la rottamazione di veicoli usati e conseguente acquisto di veicoli ecologici che si differenzia dalla precedente, comunque ancora attiva e in via di esaurimento, per una restrizione sulla categoria di auto rottamabili con riconoscimento del beneficio.
Ciò che appare poco comprensibile è la previsione della chiusura della graduatoria della vecchia norma probabilmente non prima del 2023 (con stanziamenti di 2,3 mln 2021, 800 mila 2022, 2,4 mln 2023) e le minori risorse sulla nuova linea (1 mln per anno).
Considerando le azioni intraprese anche sullo sconto carburante (prorogati i termini per la riduzione degli sconti solo qualche mese fa), si sarebbe potuto attuare una politica più coerente, magari non rimandando le riduzioni ma modulandole così da recuperare anche qualche risorsa aggiuntiva sulla rottamazione.
Questo anche per avviare il percorso verso il progetto di neutralità energetica e climatica (progetto Regione pilota), per il quale vengono stanziati 250 mila € per affidare la progettazione, assieme ad altri 100 mila per la progettazione della transizione energetica regionale.
Per il resto, si rileva il progetto “aMare”, attraverso il quale verranno trasferiti fondi ai Comuni costieri per la raccolta di rifiuti rinvenuti in mare (che fu oggetto anche di nostre segnalazioni), la nuova destinazione dello studio per la Società elettrica regionale che rientrerà in uno studio più ampio che contempla la gestione complessiva di quanto previsto dalla norma e gli scenari che la gestione regionale di tali derivazioni potrà indurre.
Rimangono da affrontare temi complessivi quali la mobilità lenta che, oltre all’azzeramento dei capitoli per i contributi alle bici elettriche – vecchi e nuovi canali – non vede nessuna nuova iniziativa messa in campo nonostante il suggerimento che avrebbe potuto venire dal momento particolare che stiamo vivendo.
Rimane nel dimenticatoio il tema della prevenzione di danni causati da eventi atmosferici sul quale, nonostante la maggiore frequenza di eventi di scala considerevole, di cui abbiamo avuto evidenza anche in questi giorni, si riducono le somme stanziate: il rischio è che continuiamo ad intervenire sulle emergenze, con le difficoltà, i costi e un’efficacia parziale, invece che estendere la capacità di intervento preventivo.
I settori dell’edilizia pubblica, dei trasporti e delle infrastrutture non rilevano alcuna novità e, anzi, vedono in diversi ambiti ridotte le risorse dei rispettivi capitoli. Le relative modifiche tabellari anziché aggiungere come in altri settori di spesa, tolgono risorse per complessivi 3,28 milioni ed in particolare al bonus bellezza (passato in due anni dagli iniziali roboanti 6 mln agli attuali miseri 300mila), alle politiche abitative (alloggi non allocabili – in contrasto con il DEFR – e spese investimento edilizia residenziale).  Anche i capitoli relativi alla mobilità ciclistica rimangono insufficienti e anche laddove si erano stanziate risorse vengono diminuiti.
Per quanto riguarda il settore della Cultura, emergono le contraddizioni sulla questione Erpac. Da un lato, come un anno fa, si annuncia ancora una volta la conferma della scelta di accompagnare l’ente verso un processo di chiusura e di trasferimento delle sue attività dentro gli EDR. Però, ricordiamo come in altre sedi l’assessore competente non ha perso occasione per ribadire il buon lavoro svolto dall’Erpac e anche la sua importanza strategica. In pratica, proprio quando l’Ente è in piena operatività la maggioranza si appresta a chiuderlo. Avremo modo e tempo per discuterne con tempo congruo.
La discussione dei provvedimenti in Consiglio e la presentazione degli emendamenti consentiranno di sottolineare molti aspetti delle diverse materie che perciò non richiamo puntualmente in questa relazione ad economia di tempo, preferendo evidenziare elementi di un giudizio complessivo.
Certo la maggiore attenzione del bilancio regionale è dedicata al sistema sanitario regionale che ha dovuto affrontare grandi sfide da fine febbraio in poi.
La quantità di risorse dedicate al SSR viene ulteriormente incrementata come del resto tutte le voci di spesa socio-sanitarie.
Prendiamo atto che la situazione di emergenza ha sconvolto i parametri conosciuti fino ad un anno fa e che quindi la quantità della spesa, comunque supportata da considerevoli innesti statali, ha registrato per il 2020 aumenti consistenti e altrettanto ne sono previsti per il triennale 2021-2023.
Se riconosciamo che i parametri sono saltati e che quindi non ci permettiamo di sollevare particolari questioni alla Giunta per il rimpinguamento dei capitoli dedicati, altrettanto per onestà intellettuale dovrebbe essere riconosciuto da chi governa e deve prendere decisioni importanti.
Ne consegue che da un lato appare inutile rivangare quanto contenuto nella relazione dell’Assessore competente di presentazione della riforma di solo un anno fa, e dall’altro ricordiamo come appare scorretto che qualcuno rivanghi numeri e dati del passato come termini di paragone che appartengono ad altre epoche politiche anche se distanti solo pochi anni fa.
Se un anno fa dicevamo che gli esponenti della attuale giunta avevano ribattezzato i presunti “buchi” della sanità della precedente legislatura in attuali “fabbisogni strutturali programmati”, ora prendiamo atto che il fabbisogno del sistema socio-sanitario regionale aumenta di anno in anno e di mese in mese.
Fare paragoni in questa situazione straordinaria con tabelle annuali ordinarie è quantomeno fuorviante. Purtroppo gli operatori conoscono la situazione e a loro non basta una politica fatta di annunci e comunicazione propagandistica.
Quello che serve agli operatori e ai cittadini è concentrarsi sui problemi di oggi e trovare soluzioni per cercare di risolverli.
Il sistema delle Autonomie Locali vede sostanzialmente una conferma delle risorse ad esso riservate se si considera che i fondi UTI vengono in parte girati agli EDR oltre che sulle nuove Comunità.
Se nel 2020 i Comuni hanno dovuto affrontare praticamente da soli l’emergenza Covid, sostenuti solo dallo Stato con erogazioni massicce sul fondo funzioni fondamentali e con i ristori grazie ai diversi decreti legge, nel 2021 dovranno ancora stare in prima linea per aiutare cittadini e territorio sugli effetti che sicuramente si protrarranno in avanti.
Perciò esortiamo la Giunta a rivedere la fonte di alimentazione delle concertazioni, evitando di ricorrere ai cosiddetti “tredicini” e trovando invece nuove risorse.
Il 2021 sarà anche l’anno della definitiva uscita di scena delle UTI, e quindi per quanto riguarda la funzionalità degli EDR, già accennata per la vicenda Erpac, ancora non si vede chiara la strada: hanno cominciato ad occuparsi della gestione scolastica, anch’essi affrontando pure l’emergenza Covid, ma dal 2021 dovranno occuparsi di molti investimenti sull’edilizia scolastica e l’Amministrazione regionale ha già annunciato il passaggio ad essi della viabilità ex provinciale, anche se in verità nel NADEFR non compare tra gli indirizzi degli EDR nella sezione degli enti strumentali controllati.
Il Gruppo del PD ha presentato proposte precise e concrete fin dal mese di aprile scorso, in modo ufficiale e per le vie brevi in modo collaborativo, segnalando problematiche ed evitando toni polemici e propaganda spicciola. I toni pacati tenuti anche in queste ultime settimane sono l’ennesimo segno di senso di responsabilità.
Da questo quadro con diverse ombre per mancanza di chiarezza negli obiettivi e di insufficiente individuazione delle priorità in questo momento storico particolare per la nostra regione deriva una nostra posizione di critica attesa rispetto all'impianto complessivo della manovra per la quale cercheremo di proporre correttivi e qualche nuova buona idea, sperando venga accolta. I precedenti non sono confortanti: le dita di due mani sono più che sufficienti per contare i nostri emendamenti approvati dalla stabilità 2020 ad oggi nei vari provvedimenti legislativi relativi al bilancio. Eppure molti emendamenti si sono rivelati più che opportuni, alcuni sono stati ripresi mesi dopo dalla Giunta, a testimonianza della loro appropriatezza che avrebbe meritato maggio tempestività. Vedremo in queste giornate d’aula se questo atteggiamento cambierà.
Il nostro voto finale in Aula dipenderà molto dall’atteggiamento della giunta e della maggioranza durante la discussione dei documenti sottoposti all’esame dell’aula e sugli emendamenti che presenteremo come sempre con spirito collaborativo per il bene della nostra comunità regionale.

Roberto Cosolini
 
Trieste, 9 dicembre 2020
 

relazione di minoranza DDL 116-117-118

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