COSOLINI: Relazione di minoranza al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023

Pubblicato il mercoledì 09 Dic 2020

Relazione di minoranza al Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023
 
Il Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-2023 presentato dalla Giunta regionale in all’interno degli strumenti della manovra finanziaria 2021-2023 si caratterizza rispetto alla inesistente versione della scorsa estate per un evidente tentativo di traguardare i prossimi anni in coerenza con gli annunci fatti finora soprattutto per quanto riguarda l’anno 2021.
Si dà atto alla Giunta di essere riuscita a mettere nero su bianco alcune idee sui diversi settori di competenza regionale che finalmente, almeno sul piano teorico, differenziano i testi attuali da quelli ereditati dalla precedente giunta regionale, seppur fin da subito vale la pena chiarire che si tratta in buona parte di riproposizioni di intenti di un anno fa. Del resto anche in questa occasione è apparso evidente nel percorso delle Commissioni come per buona parte dei componenti il governo regionale, con alcune poche lodevoli eccezioni, il documento in oggetto sia non lo strumento base di programmazione bensì un adempimento obbligatorio al quale non dedicare nemmeno dieci minuti di illustrazione.
Appare altrettanto chiaro che le premesse di ordine contingente legate all’emergenza sanitaria ed economica conseguente all’epidemia da covid-19, evidenziate a più riprese in questa edizione del DEFR, sono comprensibilmente ritenute come uno dei fattori determinanti e non preventivabili per la futura azione regionale nei prossimi anni.
È chiaro che lo scenario è profondamento cambiato a partire dalla primavera scorsa anche per la nostra regione e ciò comporta inevitabili modifiche alle priorità e agli indirizzi definiti in precedenza con una dose di capacità di analisi, flessibilità e azione da tempi non ordinari.
L’emergenza sanitaria ha purtroppo imposto e a maggior ragione impone per il futuro una riprogrammazione delle politiche regionali e degli obiettivi strategici, che dovranno essere riorientati al sostegno di famiglie, lavoratori e imprese in un momento particolarmente difficile e di impatto critico per l’economia territoriale e contemporaneamente ad efficaci azioni per il rilancio di un’economia sofferente e per il consolidamento di una coesione sociale certo colpita dalla crisi in modo pesante.
Il quadro complessivo di riferimento tramite l’analisi di indicatori statistici di contesto internazionale e nazionale illustrato nella prima sezione ci consegna uno scenario socioeconomico regionale di evidente e ovvia difficoltà. In questo quadro difficile i dati riferiti al 2019 come possibile termine di paragone assumono a sto punto un valore del tutto relativo, quasi ormai consegnato al lavoro degli storici.
Passando all’analisi delle azioni previste dalla Giunta regionale per il 2021 e per il triennio 2021-2023 divise per missione, innanzitutto non si può che sottolineare ancora una volta il metodo perpetuato, del tutto diverso rispetto alle Giunte precedenti seppur di diverso colore politico, in particolare per la totale assenza di confronto sugli obiettivi strategici con i principali attori economici e sociali della comunità regionale.
Prima della cosiddetta legge finanziaria, era consuetudine che la Giunta chiamasse imprenditori, sindacati, categorie almeno per illustrate le linee principali dell’azione politica regionale e comunque prima della delibera di Giunta di avvio del percorso normativo di fine anno sul bilancio regionale.
Anche quest’anno, in una situazione del tutto particolare, gli attori economici e sociali non hanno avuto modo di esprimere punti di vista e proposte nel momento della presentazione degli atti fondamentali di governo regionale.
Altro elemento cardine del DEFR è fornito dal quadro delle entrate tributarie, la voce più importante per il bilancio regionale, che sono ovviamente influenzate dalla crisi economica conseguente all’epidemia sanitaria.
È ormai noto come il gettito tributario stia avendo una contrazione notevole nel corso del 2020 che continuerà sicuramente anche nell’anno 2021, per le ragioni che tutti conosciamo legate alla frenata di molti settori economici a causa della suddetta emergenza sanitaria e delle restrizioni per tentare di contenere gli effetti della pandemia.
Ma è pure noto che lo Stato è già intervenuto con provvedimenti importanti nella tarda primavera per assicurare ristori alle regioni e province autonome per il 2020 e solo poche settimane fa con interventi per l’anno prossimo.
Pertanto, per quanto riguarda la nostra regione, lo Stato è intervenuto assicurando risorse in quantità tale da coprire tutte le ipotesi di deficit di gettito. Analogamente, come ricordato opportunamente dall’Assessore Zilli in I Commissione, per consentire alle autonomie speciali di far fronte alla perdita di gettito per il 2021 stimata nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, il 5 novembre scorso è stato sottoscritto in Conferenza Stato – Regioni un accordo quadro tra il Governo e le Regioni a statuto speciale, che verrà recepito nella legge di bilancio dello Stato per il 2021, che prevede anche per il 2021 il ristoro da parte dello Stato delle minori entrate conseguenti all’emergenza Covid-19.
Sulle singole missioni si nota come vengano riproposte azioni già contenute nelle edizioni precedenti che avrebbero dovuto trovare già applicazione pratica come il caso del più volte annunciato disegno di legge regionale sugli appalti pubblici al fine di agevolare le PMI locali e semplificare le procedure relative agli acquisti di lavori, servizi e forniture…
Analogamente si può dire della più volte annunciata nuova disciplina in materia di politiche integrate di sicurezza e ordinamento della polizia locale ancora in corso di definizione… e di quella per il settore dell’immigrazione, già contenuta nel testo del DEFR come previsione per il 2020 ma che non ha visto nessuna concretizzazione…
Per quanto riguarda il settore della cultura, purtroppo in gran parte condizionato o del tutto sospeso dall’emergenza, possiamo evidenziare che la volontà di chiusura dell’ERPAC in un’ottica accentratrice, prevista nello scorso DEFR, pare essere stata accantonata.
Sul settore maggiormente all’attenzione in questo periodo, quello del Sistema Servizio Sanitario Regionale, il Gruppo del PD si è ampiamente speso in proposte e non solo critiche fin dalla scorsa primavera già all’indomani del primo periodo di emergenza.
Vale la pena solo di sottolineare, non certo a fini polemici, che l’atteggiamento finora della giunta non ci è parso coinvolgere le opposizioni e i corpi intermedi che a più riprese hanno proposto, sollecitato, richiesto confronto e decisioni condivise.
Le notevoli risorse garantire dallo Stato al nostro sistema sanitario già dalla primavera avrebbero potuto essere impiegate prima e meglio per mettere maggiormente in sicurezza operatori e garantire loro di assicurare migliori cure ai nostri cittadini, secondo quanto previsto nei piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale e di quella ospedaliera approvati nell’anno 2020. I ritardi nell’attuazione pratica di quanto previsto è sotto gli occhi di tutti. Del resto le notizie e i dati caratterizzanti le ultime settimane sono note a tutti e possiamo solo sperare che la situazione non peggiori ulteriormente.
Ma il settore che presenta maggiori lacune e ritardi è sicuramente quello della Missione “Sviluppo economico e competitività”. Certo il 2020 ha obbligato a privilegiare gli interventi per far fronte all’emergenza rispetto alla ridefinizione di una strategia di respiro ma permane una perplessità per gli slittamenti di un più volte annunciato progetto organico di riforma. Del resto anche sull’emergenza c’è stato qualche ritardo se è vero che l’ultima importante manovra di ristori regionali in occasione della variazione di bilancio di ottobre è maturata in aula grazie in particolare alla pressione dell’opposizione e del nostro gruppo in particolare, non su iniziativa dell’Assessore.
Speriamo che l’inizio del 2021 rappresenti il momento in cui si potrà discutere di “Sviluppoimpresa”, consapevoli però che le procedure di attuazione richiederanno diversi mesi e che il treno della ripresa va preso tempestivamente. Altrimenti rischiamo di dover piuttosto discutere di “Salvaimpresa”.
La Nota di Aggiornamento, dopo le imbarazzanti pagine bianche del DEFR di luglio, tra l’altro messe anche ai voti, poteva in questa occasione allontanarsi da una logica tutta interna e tutta ordinaria e ravvivarsi grazie al contributo che le forze vive di questa Regione sono in grado di dare: imprese, mondo del lavoro, Università e Ricerca, professioni, mondo della cultura, sistema delle autonomie…
Poteva insomma essere la sintesi politica di uno sforzo corale, tanto più necessario quanto il momento è straordinariamente difficile. E questo sforzo corale sarebbe quanto mai prezioso anche per non trovarci impreparati all’appuntamento con le opportunità del Recovery Plan.
Così non è stato e questo ne segna fortemente i limiti in particolare nel misurarsi con quattro indispensabili punti di riferimento che sono: l’Innovazione, la Sostenibilità, la Coesione Sociale, l’Internazionalizzazione, che poco caratterizzano questo documento e in termini certo ben lontani dall’indispensabile salto di qualità.
Sia il metodo, che risente della citata poca o nulla attenzione che la Giunta sembra dare al momento di definizione delle strategie, sia conseguentemente i contenuti non ci sembrano perciò all’altezza della missione che la Regione deve svolgere in questi tempi così complessi e così importanti.
 
Roberto Cosolini

Trieste, 9 dicembre 2020
 
 

relazione di minoranza DEFR 2021-2023

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