COSOLINI: Relazione di minoranza al Disegno di Legge regionale n. 62

Pubblicato il venerdì 18 Ott 2019

Relazione di minoranza al Disegno di Legge regionale n. 62 <<Misure finanziarie intersettoriali>>
 
Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
 
Il disegno di legge in discussione si caratterizza per poche, ma significative azioni di rimodulazione nell’utilizzo delle risorse del bilancio regionale.
La principale scelta della Giunta regionale in codesto provvedimento riguarda sicuramente la destinazione di ben 20,5 milioni al sistema sanitario regionale che si trova in evidente stato di sofferenza di bilancio già dall’inizio dell’anno in corso.
Le risorse impegnate non sono nuove ma derivano semplicemente dal raschiamento di tutto ciò che finora non è stato impegnato.
Ad esempio sono ben 8 i milioni destinati dalla legge di stabilità 2019 all’attuazione di nuove leggi rimaste finora però nei cassetti e che vengono dirottati per coprire il buco della sanità.
Stessa sorte per i 4,5 milioni che la norma contenuta in legge di stabilità 2019 aveva destinato al “fondo per il ristoro degli ex soci e prestatori di società cooperative” che avevano subito un pregiudizio economico in esito ai noti fatti che hanno determinato azioni di responsabilità nei confronti degli organi sociali di gestione o controllo; anche in questo caso viene rinviato tutto al 2020…
Altre risorse pari a 1.564.000 poi sono state ricavate dal rinvio al 2020 dell’intervento normativo di modifica per il settore della cooperazione internazionale allo sviluppo in corso di discussione.
In questa sede è utile ricordare come i dati resi noti nei report semestrali delle aziende sanitarie hanno delineato già durante l’estate una situazione preoccupante per la tenuta dei conti delle singole aziende sanitarie ed in generale per il sistema complessivo della sanità regionale.
In occasione dell’assestamento di fine luglio la Giunta Fedriga ha inteso mettere una pezza alla situazione negativa dei conti e, secondo le affermazioni dell’assessore competente, quell’intervento avrebbe dovuto essere esaustivo per la messa in sicurezza senza ulteriori esigenze future. Del resto già in sede di legge di stabilità 2019 lo stanziamento, fortemente incrementato rispetto a quello previsto nel 2018, era stato presentato come sufficiente a coprire il fabbisogno per l’intero esercizio.
Ora scopriamo che così non è. La tendenza dei conti evidentemente si conferma e quindi servono più di 40 milioni per coprire il rischio del disavanzo, a dimostrazione che dopo un anno e mezzo di cura Fedriga -Riccardi non si può certo affermare che la gestione della spesa sanitaria è sotto controllo.
Non sfuggirà a nessuno, politici e tecnici, che la situazione è davvero molto preoccupante.
Lo affermiamo, a ragion veduta, dai banchi dell’opposizione non tanto per fare facile polemica nei confronti della maggioranza, ma per mettere in evidenza il vero grande problema della nostra Regione nella fase attuale. Lo facciamo anche ricordando il linguaggio usato all’inizio del mandato da giunta e maggioranza, quando per motivare gli interventi in sanità attribuivano all’amministrazione precedente un’incapacità di controllo dei conti nel settore. Oggi quello che veniva chiamato “buco” viene definito in modo molto più morbido ma la sostanza rimane ed è la grande sfida politica per tutti, maggioranza ed opposizione, a partire dalla seconda puntata della cosiddetta riforma Riccardi, a breve in discussione: quali scelte sono necessarie per garantire la sostenibilità nel medio periodo di una sanità pubblica, accessibile e di qualità che ci chiedono giustamente i cittadini?
Per intanto, prendiamo atto che la Giunta è costretta a rimediare per l’ennesima volta e ci aspettiamo, almeno questa volta, affermazioni meno perentorie da parte dell’assessore competente e magari con qualche spiegazione in più sull’andamento della spesa socio-sanitaria regionale. Vale la pena di sottolineare come a fronte di questa situazione l’attività della Terza Commissione sia stata negli ultimi 5 mesi, al di là dell’esame degli articoli di competenza sulle manovre, di un’audizione su Cattinara e di due sulla situazione ambientale del Maniaghese, praticamente nulla: eppure i temi di grande attualità e di interesse del Consiglio relativamente al servizio salute per i nostri concittadini non sono mancati e non mancano…
Con questo trend di spesa è evidente che la prosecuzione della revisione dell’assetto organizzativo, seppur necessario, da solo non è sufficiente. Per molti versi il 2019 si presenta come un anno passato, nonostante gli annunci, senza novità positive.
Per quanto riguarda il settore delle attività produttive, si evidenziano i 10 milioni di euro a favore del rifinanziamento del Fondo di rotazione in agricoltura mirato soprattutto ad un intervento straordinario per la Cantina di Rauscedo per il riassetto economico e finanziario della società e per superare le note difficoltà gestionali a seguito della nota vicenda estiva che ha destabilizzato l’attività della cantina e di molti produttori vitivinicoli.
Se in linea di massima siamo favorevoli a concedere un sostegno alla Cantina di Rauscedo, chiediamo che la procedura sia attuata con la dovuta trasparenza e linearità, in quanto l’obiettivo dell’intervento deve essere focalizzato a salvare l’attività di moltissimi operatori del settore vitivinicolo che nulla hanno a che fare con le indagini della Procura sulle eventuali responsabilità ed errori commessi da poche persone.
Inoltre la Giunta propone interventi manutentivi di carattere straordinario pari a 300mila euro che secondo delle affermazioni dell’assessore competente sarebbero necessarie all’avvio della stagione invernale 2019-2020 e, in particolare, per la progettazione degli adeguamenti degli impianti di risalita e delle piste da sci del comprensorio sciistico di Sappada.
Su questo intervento non siamo contrari a priori, anzi siamo favorevoli al miglioramento dell’offerta turistica invernale, ma tutto ciò deve essere inteso nell’ottica di una sinergia con l’impiantistica già esistente e, nella fattispecie, ci aspettiamo che chi di competenza sappia far collaborare la realtà di Sappada con quella di Forni Avoltri.
Una rilevanza particolare attiene la prevista anticipazione per l’anno in corso di risorse finanziarie da parte dell’Amministrazione regionale, tecnicamente a disposizione della gestione fuori bilancio denominata “Fondo POR FESR 2014-2020” e nella sostanza al fine di permettere la conclusione positiva di interventi già avviati con fondi POR FESR 2007-2013 che si riferiscono ai cosiddetti “fondi Pisus” di cui hanno beneficiato alcuni enti locali, e che, a causa di ritardi nel cronoprogramma di realizzazione degli interventi stessi, con responsabilità diffuse tra uffici regionali e degli stessi beneficiari, rischierebbero di non veder concludere quanto progettato con notevole danno per le comunità interessate. 
Tutto ciò è derivato dai tagli effettuati dal Ministero competente in tre leggi finanziarie nel corso degli ultimi anni europei, subiti anche dalla nostra Regione nel quinquennio 2008-2013. Già durante la scorsa legislatura la Giunta precedente aveva messo una pezza a questa situazione critica, ma evidentemente le difficoltà sono state tali da non essere state superate. Ci si augura che entro un paio d’anni gli interventi giungano a positiva conclusione a beneficio di tutti gli enti interessati.
A quanto pare si prevede il rientro per l’annualità 2020 delle suddette risorse pari a euro 5,121 milioni nel bilancio regionale; la difficile situazione e la tormentata vicenda dei “fondi Pisus” ci lascia con qualche dubbio sulla effettiva realizzazione del rientro della somma forse legata alla positiva conclusione dei ricorsi della Regione nei confronti dello Stato.
Per gli altri settori prendiamo atto di nuovi finanziamenti per il supporto alla famiglia dove sono allocati 1,044 milioni di euro per l’abbattimento delle rette dei nidi d’infanzia, 1,250 milioni di euro a sostegno della natalità, e 1,056 milioni di euro per l’attuazione della carta famiglia.
Viene ripristinata la dotazione di 2 milioni di euro diretta a sostenere interventi di Politiche Attive del Lavoro (PAL), utili a finalizzare gli incentivi alla stabilizzazione che molte aziende aspettano da mesi.
Infine si nota come sulla parte investimenti sono più di 13 i milioni inutilizzati quest’anno, come gli oltre 31 milioni di mutui non accesi a favore della sanità e rinviati al 2020 e 2021. Su questo aspetto la motivazione che abbiamo ascoltato, ovvero l’opportunità di avviare gli investimenti da parte delle nuove aziende che nascono nel 2020 per evitare concorrenzialità e doppioni appare debole in quanto già nota a dicembre 2018 quando le poste furono appunto collocate prevedendo gli investimenti nel 2019 ma c’è di più: a sentire che si voleva evitare il rischio di doppioni e competizioni viene da chiedersi se c’è un governo complessivo del sistema nel 2019, tenuto conto da un lato della scelta dei commissari che prefigurano con la loro responsabilità il nuovo assetto e dell’introduzione dell’Azienda Regionale, che avrebbe potuto e dovuto garantire l’avvio degli investimenti in modo coordinato e in una logica di coerenza e di integrazione verso l’assetto futuro.
Mi soffermo infine sul clima complessivo della discussione finora nelle commissioni e su ciò che ne emerge:
– in termini complessivi registriamo molte dilazioni e rinvii che evidenziano una difficoltà a far seguire fatti concreti, con benefici effettivi per la comunità, agli annunci roboanti e trionfalistici: è il caso ad esempio delle principali novità annunciate a dicembre scorso in merito alle politiche economiche, ma non solo
-l’illustrazione delle misure è stata nelle commissioni di merito piuttosto frammentata e talora poco leggibile: assessori che mescolavano cifre di tabelle depositate con quelle di emendamenti ancora da presentare, rendendo più difficile il lavoro dei consiglieri, in particolare di quelli che, prevalentemente dall’opposizione, intendevano capire e discutere, e non limitarsi ad alzare la mano per il voto finale
-questa frammentazione e questa confusione vedono addirittura inserite, in un paragrafo della relazione di accompagnamento, come acquisite risorse per un intervento che poi non appaiono né nell’articolato, né nelle tabelle e neppure fra gli emendamenti presentati ed approvati, al punto da essere considerabili al massimo un auspicio rimesso al voto dell’aula.
-appare evidente come da parte di alcuni assessori vi sia un atteggiamento piuttosto sbrigativo e irrispettoso nei confronti dell’attività del Consiglio, come se invece di un’assemblea legislativa fossimo una inutile e fastidiosa appendice che deve prendere atto e basta: per finire in bellezza quasi metà giunta ha disertato la seduta della Prima Integrata.
La chicca finale di questa impostazione è arrivata con un emendamento che arriva ad abrogare una legge regionale, quella sugli ecomusei: se appare incomprensibile come si possa abrogare una normativa organica con un comma di emendamento in una manovrina di assestamento, senza quindi una discussione di merito in Commissione, senza sentire dati e valutazioni sull’esperienza introdotta da una legge regionale dal 2006 ad oggi, con una spiegazione di 30 secondi, appare surreale che lo si faccia non come conseguenza di una nuova normativa bensì rinviando ad una successiva normativa, che realisticamente verrà discussa ed approvata ben dopo l’abrogazione, la definizione della nuova disciplina di una realtà importante per il patrimonio culturale della Regione. Ci sarà una fase di incomprensibile vuoto normativo quindi, più o meno lunga, le cui ragioni però non sono state spiegate dall’Assessore.
È evidente che con queste premesse il nostro giudizio sul presente disegno di legge non può essere certo positivo: quanto sopra illustrato conferma infatti rilievi e critiche già espresse in sede di manovra di stabilità, e poi nel corso dell’esercizio. Il giudizio negativo è poi rafforzato dalla reiterata indisponibilità di giunta e maggioranza ad accogliere contributi dell’opposizione che anzi vede ridotti anche spazi ed opportunità di discussione ed approfondimento da modalità imposte in questi mesi nell’organizzazione e nella gestione dei lavori, fatto questo che abbiamo più volte evidenziato.
                                                                                                              
 
Roberto Cosolini
 

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