COSOLINI: Relazione di minoranza al Disegno di legge regionale n. 23 Disposizioni finanziarie intersettoriali

Pubblicato il mercoledì 24 Ott 2018

Relazione di minoranza al Disegno di legge regionale n. 23 Disposizioni finanziarie intersettoriali 
 
Il DDL “Disposizioni finanziarie intersettoriali” contiene oggettivamente soprattutto storni da un capitolo all’altro che possiamo in linea di massima considerare di assoluta ordinaria amministrazione e come tali sono stati trattati nelle diverse Commissioni competenti.
Fanno eccezione alcune poste puntuali, uscite dalla porta nell’assestamento di luglio e rientrate da questa finestra, motivate per lo più con argomentazioni poco consistenti dagli assessori: una su tutte lo stanziamento di 40.000 euro alla FISI FVG per la gestione delle attività connesse all’organizzazione di gare internazionali (senza specificare di quali gare si tratti…) e alla promozione del settore giovanile…anche in riferimento alle attività da svolgersi nel corso del 2019”. Si tratta di una situazione MAI accaduta prima nei confronti di una Federazione sportiva, che ha giustamente canali dedicati e puntuali in occasione dell’organizzazione di eventi di particolare rilevanza nazionale e internazionale.
Emendamenti che confermano una tendenza a ricadere in una prassi certo discutibile che a parole si dice di voler superare, ma nei fatti dura a morire.
Non ci sogniamo di addebitare alla Giunta la mancanza di risorse significative in questo ddl, pur immaginando urla ed attacchi cui avremmo assistito a parti invertite.  Ci sono però alcuni aspetti che sono comunque significativi, e lo sono nel senso di indurre a più di qualche motivata preoccupazione.
Ne cito due:
-non si è fatto cenno nella discussione al disavanzo in formazione nei bilanci delle aziende del SSR: anzi ci si ostina a non volere l’audizione dei dirigenti delle aziende in Terza Commissione, motivando tale posizione di chiusura con un’affermazione piuttosto risibile ovvero “i deficit sono il passato, noi ci occupiamo di costruire la sanità del futuro con la riforma” come se le motivazioni dei disavanzi, certo non attribuibili a dissennatezza dei manager, non fossero argomento da approfondire nelle sue cause strutturali e congiunturali proprio quando si vuole progettare il futuro
-nulla si sa in merito all’evoluzione del negoziato con il Governo in merito al nostro contributo al risanamento del deficit del SSN, per cui a luglio sono stati accantonati 10 milioni. Qui è proprio il caso di dire che non vale il detto “Nessuna nuova, buona nuova”: è preoccupante sentir dire che non ci sono novità ovvero che in più di 3 mesi non si sia fatto alcun passo in avanti verso un’intesa. Lo è per le risorse, che continuate a tener bloccate senza alcun elemento che supporti la loro quantificazione e ciò mentre molte e diverse sono le risposte che si dovrebbero dare a diverse componenti della comunità regionale. Lo è più in generale per quella che si configura come una debolezza, o una scelta di arrendevolezza, nei confronti di un Governo a caccia di risorse per far quadrare, magari malamente, qualche conto, e che potrebbe presentare perciò alle regioni e al sistema delle autonomie un conto salato da pagare. Per questo sarebbe interessante sentire anche nel corso di questa discussione in aula qualche parola chiara da parte del Presidente o dell’Assessore al Bilancio per aggiornarci su un negoziato, se c’è, determinante per il futuro del bilancio regionale.
Per intanto ribadiamo, e lo faremo anche con una serie di emendamenti che illustreremo poi dettagliatamente in aula, come per intanto questi 10 milioni possano essere più utili per politiche rivolte alla nostra comunità in alcuni settori. Del resto è fin troppo facile prevedere come i tempi dell’accordo con il Governo sul debito relativo al SSN si sovrapporranno nella migliore delle ipotesi con quelli della nostra manovra di bilancio 2019 e quindi tener ferme oggi risorse che possono essere rapidamente impegnate non ha molto senso.
Sintetizzo perciò di seguito il contenuto dei nostri principali emendamenti: rispetto ai 10 milioni di euro accantonati quale contributo alla finanza pubblica, si propone di dare copertura a fondi di rotazione e a graduatorie nei settori delle attività produttive, agricoltura ed edilizia; si prevede inoltre la costituzione di un fondo di rotazione a favore degli enti locali destinatari del cd “fondo periferie”, al fine di consentire, in attesa di una decisione del Governo, di dare avvio alla opere.
Nelle commissioni abbiamo prevalentemente dato un voto di astensione evidenziando, vuoi con interventi vuoi con il voto in qualche caso, il nostro consenso e il nostro dissenso su alcuni aspetti.  Il voto finale in aula sarà conseguente a quello che sarà il testo del disegno di legge a seguito della discussione e dell’approvazione degli emendamenti che presenteremo.
 
Roberto Cosolini
 
 

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