CARLI: Relazione di minoranza sul DDL n. 22

Pubblicato il venerdì 19 Lug 2024

Relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 22 Rendiconto generale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio finanziario 2023

Presentato dalla Giunta regionale il 25 giugno 2024

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
il Rendiconto dell’esercizio 2023 esprime senza dubbio un anno di attività politico-amministrativa caratterizzato da una crescita della quantità di risorse a disposizione e di conseguenza di quelle impiegate.
L’espansione economica generale dell’economia e la naturale ricaduta positiva sullo scenario regionale post-covid degli anni 2021-2022, supportata va ricordato da notevoli risorse statali ed europee non ancora pienamente impiegate soprattutto in ambito PNRR, ha avuto come conseguenza un ulteriore aumento delle entrate regionali rispetto agli precedenti.
Non va certo dimenticato anche il fatto che le compensazioni sul gettito da compartecipazione avviene non in tempo reale e quindi, come sottolineato dallo stesso Ragioniere generale in sede di esame del provvedimento in I commissione, assistiamo con uno o due anni di ritardo al riconoscimento di risorse “aggiuntive” importanti che in anni passati non erano certo all’ordine del giorno.
La ripresa dell’economia generale e la sostanziale tenuta del sistema socio-economico regionale, unitamente ai buoni frutti del sistema di compartecipazione al gettito fiscale entrato in vigore nel 2017, occorre ricordarlo, per merito della riforma di fine dicembre 2016, tanto criticata all’epoca, ma che a posteriori assicura maggiore stabilità sull’entità delle entrate e un sistema di calcolo sul gettito maturato che sta assicurando maggiori risorse rispetto a attese, fanno sì che oggi esaminiamo un documento con ben altre cifre rispetto a soli pochi anni fa.
Di conseguenza, il riconoscimento a posteriori di nuove entrate oltre ad una certa prudenza nel calcolo delle entrate da parte della Direzione finanze, ispirata certamente dall’Assessore competente, portano come conseguenza anche per il 2023 una cifra molto consistente di avanzo di bilancio.
Se ricordiamo gli avanzi di bilancio degli anni precedenti, con tutti i distinguo e l’inquadramento del contesto socio-economico regionale, notiamo quindi che si conferma il trend di avanzi record.
Sorge comunque spontaneo un quesito sulla effettiva capacità di lettura che codesta Giunta e gli uffici abbiano sull’ammontare delle entrate. Viene anche da chiedersi cosa si possa fare per poter anticipare il riconoscimento delle entrate certe evitando di lasciare in cassa troppe risorse non impiegate che potrebbero invece essere utili per la comunità regionale se utilizzate per tempo.
Ricordando come l’utile in un ente pubblico non possa essere considerato un motivo di vanto, quanto piuttosto un dubbio sulla capacità di gestione della macchina amministrativa, ovviamente anche quest’anno la questione che si deve porre la politica regionale è come adoperare al meglio e in tempi sufficientemente rapidi questa ingente massa di risorse disponibili.
Per la maggioranza delle risorse destinate alle varie Direzioni regionali, la percentuale di utilizzo è risultata vicina al 90%: da un lato tale evidenza può sembrare piuttosto positiva, dall’altro determina il motivo dell’avanzo pari a circa 700 milioni di euro, peraltro in riduzione rispetto all’anno precedente.
Riteniamo sia esercizio non facile per la struttura regionale prevedere di anno in anno e con il dovuto tempismo la reale consistenza delle entrate fiscali, soprattutto per i meccanismi burocratici legati alla compartecipazione al gettito; è evidente che qualcosa non funziona e bisognerebbe se possibile trovare una soluzione per evitare di “lasciare in parcheggio” 700 milioni di euro nelle casse regionali mentre imprese e famiglie faticano per le note difficoltà della congiuntura economica.
Nonostante tutta questa massa di risorse i problemi rimangono gli stessi da anni. Come sottolineato dalla Corte dei Conti nel giudizio di parifica sul rendiconto 2023, le notevoli capacità di spesa di cui questa Giunta dispone non vengono messe a frutto adeguatamente per risolvere le criticità nei due settori fondamentali della gestione amministrativa regionale: comparto socio-sanitario e enti locali.
Il giudizio impietoso della Corte sulla mancanza di “un adeguato sistema di programmazione del Servizio Sanitario” che “può e deve costituire un elemento di vantaggio per fornire prestazioni quantitativamente e qualitativamente adeguate agli assistiti” e soprattutto la forte sottolineatura della necessità di “adottare tutte le misure possibili per evitare il rischio di perdere risorse Pnrr” nell’ambito della realizzazione di realtà di prossimità sociosanitaria e sociale (le cosiddette Case di comunità) sono sufficienti per confermare quanto stiamo denunciando da molto tempo.
L’abbondanza delle risorse dimostra come il problema sia proprio la mancanza di chiare scelte strategiche e nella cattiva gestione del sistema.
Analogamente, la Corte ha richiamato la “situazione di criticità determinata dall’esiguità delle dotazioni di personale con le quali operano i Comuni di minori dimensioni” che è tanto più grave perché “ha riflessi non solo sull’ordinaria attività delle amministrazioni ma anche implicazioni sull’attuazione tempestiva della spesa di investimento” tanto più in un periodo in cui molti tecnici stanno segnalando che la nostra Regione, come il resto del Paese, sta rischiando l’osso del collo per la difficoltà di non spendere tutte le risposte che arrivano dall’Europa. Queste due critiche nel giudizio evidenziano i nodi sui quali la Giunta non riesce a dare risposte convincenti.
Passando ad un confronto sulle cifre dell’anno 2023 con quelle analoghe degli anni precedenti balza agli occhi l’aumento ancora una volta del fondo cassa.
Se confrontiamo le cifre del fondo cassa degli ultimi 5 anni si evince che di anno in anno aumenta il suo tesoretto:
Fondo cassa al 31/12/2018: 2.295.876.944,20
Fondo cassa al 31/12/2019: 2.529.366.104,91
Fondo cassa al 31/12/2020: 3.732.814.902,05
Fondo cassa al 31/12/2021: 5.016.651.531,75
Fondo cassa al 31/12/2022: 6.026.098.223,10
Fondo cassa al 31/12/2023: 6.657.562.928,63
Se in qualche modo è comprensibile un aumento consistente del fondo cassa negli anni del covid, negli anni successivi l’aumento analogo è segno di una evidente incapacità di gestire l’aumento di risorse.
Per quanto riguarda invece la capacità di impiego delle risorse regionali, prendendo a paragone l’esercizio 2022 assistiamo ad un aumento di capacità di spesa, anche se come detto sopra la massa totale di risorse inutilizzate sta una grandezza imbarazzante.
Vale la pena richiamare l’attenzione anche su un altro tema evidenziato dalla Corte dei Conti in occasione della deliberazione del 28 giugno scorso, in merito alla D.A.S. – Dichiarazione di Affidabilità del Rendiconto 2023 della Regione FVG e di Legittimità e regolarità delle relative operazioni.
La sintesi e le considerazioni finali sugli esiti del controllo mettono in evidenza il fatto che circa la metà delle operazioni osservate siano state oggetto di rilievi da parte della Corte dei Conti, con un peggioramento rispetto alle D.A.S. degli anni precedenti. Comprensibilmente, larga parte delle osservazioni hanno riguardato operazioni relative ad impegni di spesa e, in particolare, “procedure contributive che sono più soggette ad errori per l’intersecarsi di profili amministrativi, contabili e talvolta contrattuali”.
La crescita delle risorse disponibili al bilancio regionale fa certamente aumentare il numero dei bandi emessi per finanziare le più svariate necessità; se tale crescita rappresenta di per sé un elemento positivo, dall’altro lato essa non è accompagnata da una proporzionata crescita della struttura organizzativa, che verosimilmente si trova sempre più sotto pressione nel cercare di portare a termine l’utilizzo delle risorse stesse, con il conseguente aumento delle problematiche evidenziate dalla CdC.
Tutto ciò per ribadire che le ingenti risorse disponibili evidenziate nel rendiconto 2023 sono senz’altro una grande opportunità di dare impulso allo sviluppo del territorio, ma richiedono anche una grande responsabilità nello strutturare ed organizzare la macchina amministrativa regionale. Responsabilità che rimane in capo alla politica.
Per le evidenze critiche sopra e i confronti numerici sopra richiamati il Gruppo del Partito Democratico esprimerà un voto contrario al DdL 22.

Andrea Carli

Trieste, 19 luglio 2024

1517 - CAR Relazione MIN_Rendiconto.

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