MARSILIO: Pulizia degli alvei dei fiumi in area montana

Pubblicato il lunedì 08 Feb 2016

INTERROGAZIONE

Oggetto: Pulizia degli alvei dei fiumi in area montana

Il sottoscritto Consigliere regionale,
PREMESSO che in occasione di alluvioni e piene dei nostri fiumi e torrenti, le istituzioni, i politici e tecnici vari e la stragrande maggioranza dei cittadini richiamano l’assoluta e urgente necessità di pulitura degli alvei, salvo poi puntualmente lasciare le cose come stanno in attesa della prossima calamità;
CONSIDERATO che mancando nel territorio la manutenzione ordinaria dei fiumi e dei torrenti, gli argini e gli alvei sono intasati da ramaglie incastrate e cespugli di vario tipo ma anche da piante di oltre 10/15 ml e più in generale da una vegetazione così intenza da nascondere gran parte degli alvei in modo da impedire il regolare deflusso delle acque;
ATTESO che le competenze sulla gestione degli alvei sono in capo a più soggetti che esercitano i relativi percorsi autorizzativi in maniera autonoma guardando esclusivamente alle proprie esigenze e il più delle volte in contrasto tra loro, per cui l’idraulica vuole i fiumi puliti ma la tutela delle diversità preferisce lasciare le piante per proteggere la nidificazione degli uccelli mentre  la forestale applica negli alvei il principio della gestione sostenibile che non prevede il taglio raso ma il selettivo dimenticando che non si tratta di un bosco ma di un sito di tutt’altro genere;
RILEVATO che proprio per mettere ordine al caos attuale di competenze e autorizzazioni si è tenuto di recente un incontro con la presenza di quattro assessori, quattro dirigenti e una pluralità di soggetti coinvolti a vario titolo che però non ha prodotto alcun risultato apprezzabile in quanto non ha modificato la gestione delle attuali competenze, per cui, mentre perdurerà l’attuale situazione di paralisi, negli alvei dei fiumi e dei torrenti continueranno ad aumentare gli ingombri e quindi il rischio di esondazioni e calamità.

Tutto ciò premesso, INTERROGA

il Presidente della Regione per sapere:
– se non intenda intervenire presso la struttura con una direttiva vincolante che preveda l’obbligo di pulizia totale degli alvei in area montana da realizzare con una cadenza quinquennale in modo da impedire alla vegetazione che cresce in quelle aree in modo naturale di raggiungere dimensioni tali da rappresentare un pericolo per le persone e cose;
– se non si intenda semplificare l’iter burocratico attuale in base al quale le stazioni forestali chiedono ai soggetti incaricati di provvedere alla pulizia degli alvei di ottemperare ad una procedura tanto complessa quanto farraginosa, che, dopo aver ottenuto l’autorizzazione idraulica e ambientale, prevede ancora un piano con le vie di esbosco e il censimento delle piante da prelevare, stabilisce quali siano le aree in cui si può disboscare da altre che invece devono essere lasciate intatte, ecc.

Enzo Marsilio

Trieste 8 febbraio 2016

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