«Perso il mammografo, sostituito con un camper itinerante, fuga di medici e riduzione delle medicina sportiva»
13.09.21 «Il presidio ospedaliero di Sacile, nonostante le promesse di rafforzamento del centrodestra, viene, passo passo, svuotato: dopo la perdita del mammografo e di alcuni medici di medicina generale, l’indebolimento prosegue con la riduzione del servizio di medicina dello sport. Serve un cambio di rotta, a partire dagli investimenti del Pnrr». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), componente della 3ª commissione Salute, a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale ha chiesto chiarezza su “quando sarà riattivato lo screening per la diagnosi precoce dei tumori al seno nel Distretto ovest?”.
«Nella sua risposta, l’assessore Riccardi ha confermato che, nonostante l’impegno preso due anni fa dal commissario dell’Asfo con il comitato “No tagli” in seguito alla rottura del macchinario, non verrà acquistato un nuovo mammografo. La sua sostituzione con un camper mobile itinerante è un altro segnale negativo verso la necessità di potenziare la cittadella della salute in riva al Livenza anche perché i progetti di sviluppo della stessa sono fermi».
A oggi, continua Conficoni, «i quattro milioni stanziati dal centrosinistra per ristrutturare alcuni padiglioni e ricavare un centro polifunzionale per la disabilità nonché aprire h24 il csm, non sono ancora stati spesi. Diversi medici di medicina generale hanno abbandonato la struttura e inoltre il servizio di medicina sportiva ha subito una riduzione. Chiediamo alla Giunta di sbloccare gli interventi e quindi istituire il promesso polo della riabilitazione utilizzando i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ruolo che riveste Sacile nell’equilibrio del sistema salute Fvg non è da sottovalutare: investire risorse per limitare la fuga di pazienti verso il Veneto è un vantaggio per l’intera regione».
