Il Ministro alla Festa del PD parla della crisi innescata da Berlusconi

Dal MessaggeroVeneto del 30/9/13
L’ultimo dibattito alla festa PD ha visto protagonisti i principali “attori” dell’informazione regionale. Il tema era “Politica e informazione: relazione pericolosa?”. All’incontro, moderato dal segretario Hosam Aziz, hanno partecipato i direttori di Messaggero Veneto Omar Monestier, Gazzettino Roberto Papetti, La Vita Cattolica Roberto Pensa e il caposervizio Rai Giuseppe Liani.
di Maurizio Cescon Doveva essere un “semplice” dibattito su etica, lavoro e cultura, in programma alla festa del Partito democratico. Invece l’incontro con il ministro Massimo Bray, moderato dal giornalista Giampaolo Carbonetto e al quale ha partecipato anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, è stato segnato proprio dalla crisi incombente sul Governo del quale fa parte. Impossibile non parlarne, ovviamente, e Bray, arrivato in città con in spalla l’immancabile zainetto dove tiene documenti e appunti che al momento giusto tira fuori, non si è sottratto. «Credo sia molto difficile – ha detto – spiegare la crisi ai cittadini, alle famiglie che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. La gente è stanca dei giochini della politica, meglio evitare un tira e molla e stare sotto ricatto. Il Letta bis? Ci sarà un dibattito chiaro in Parlamento, dove abbiamo dimostrato che, su temi come il decreto cultura, è possibile aggregare una larghissima maggioranza. Vediamo cosa accadrà. Serve comunque una legge elettorale nuova, perché se ritorniamo al voto con questa ci troveremo ancora una volta in uno stato di caos in cui il Paese non sarà governabile». Anche la presidente del FVG Serracchiani ha detto la sua sulla situazione a Roma. «Con il Governo abbiamo tante trattative in corso – ha osservato -, ma con la crisi restano tutte ferme. Credo che sia complicato andare avanti, vedo davanti a noi solo un Governo di scopo che possa fare la legge elettorale e quella di stabilità». Dopo il saluto del sindaco Furio Honsell («benvenuto ministro, lei vuole conoscere il territorio, questa visita le fa onore»), è cominciato il confronto vero e proprio. «Gli ultimi 20 anni – ha affermato Bray – ci hanno fatto dimenticare la bellezza e dentro di noi sono entrati dei disvalori. Dovremo lavorare molto sulla scuola e sulla tutela dei nostri beni, del nostro patrimonio, per lasciarci alle spalle questo lungo periodo. Credo comunque che sia difficile pianificare cambiamenti importanti con il ricatto che il giorno dopo il tuo lavoro potrebbe finire, in questi giorni ho vissuto con l’ansia». Serracchiani, dal canto suo, ha ribadito che «serve una programmazione almeno triennale per i progetti riguardanti la cultura e proveremo a farlo». Quindi il ministro ha parlato delle carenze italiane, degli insegnanti ai quali «dobbiamo dare più valore» e della necessità «di salvaguardare il nostro patrimonio, che abbiamo la fortuna di avere». E’ stato accennato poi al bilancio del ministero «che è molto piccolo – ha sottolineato Bray -, vale appena un quinto della manovra sull’Imu, anche se le risorse investite in cultura daranno un grande ritorno in termini di crescita economica», e al ruolo dei Soprintendenti «che hanno avuto il compito dei magistrati, spesso sono stati gli unici a opporsi alla distruzione del territorio». Il ministro infine si è detto contrario al passaggio delle grandi navi da crociera a Venezia e ha detto un netto no «alla cultura dell’emergenza, dove si mettono solo delle toppe senza il rispetto delle regole e senza una visione ampia delle cose». ©RIPRODUZIONE RISERVATA