Stabilità: Carli (Pd) enormi risorse non accompagnate da strategia

Pubblicato il giovedì 30 Nov 2023

30.11.23 «Il fatto che questa legge di Stabilità possa contare su enormi risorse grazie ai 615milioni in più rispetto allo scorso anno è sicuramente un fatto positivo. Va tuttavia evidenziato che, in molti casi, queste maggiori risorse non siano accompagnate da una strategia, soprattutto nella sanità, enti locali e ambiente». Lo afferma il consigliere regionale Andrea Carli (Pd) relatore di minoranza della legge di Stabilità 2024 che oggi conclude il suo iter nelle commissioni per approdare in Aula dal 12 al 15 dicembre.

«Per quanto riguarda gli stanziamenti nel comparto della Salute – continua Carli – può soddisfare il maggiore stanziamento di fondi per gli ambiti socio assistenziali e anche per l’incremento del fondo sociale per la disabilità. Al contrario, le maggiori risorse rispetto alla manovra dello scorso anno a favore delle aziende sanitarie non saranno sufficienti e dovranno essere integrate in corso d’anno per altri 100 milioni, lasciando intendere ancora una volta una sorta di navigazione a vista, poiché la presenza di una strategia presupporrebbe la messa a disposizione da subito del budget per l’intero anno, in modo da poter poi condividere obiettivi con le aziende sanitarie. A meno che la reale strategia (al momento non esplicitata) non sia quella di tagliare ulteriori servizi, come successo con il punto nascita di San Vito al Tagliamento. Al di là delle dichiarazioni di intenti, la Giunta non ci ha ancora spiegato chiaramente come voglia realizzare il Sistema sanitario regionale del futuro». Riguardo alle autonomie locali, aggiunge Carli, «il centrodestra può a diritto essere soddisfatto di aver aggiunto 20 milioni per i Comuni, ma lascia fortemente perplessi la modalità di distribuzione delle risorse, che in concreto mantengono ancora forti disparità fra i Comuni sull’extragettito. Fatto ancora più grave, nella legge di Stabilità 2024 non c’è ancora nessuna idea su come risolvere il problema più importante, ovvero la mancanza di personale nei Comuni: di questo passo, sarà sempre più difficile che riescano a spendere i soldi che gli vengono affidati per realizzare opere, come già evidenziato dalla Corte dei Conti nel recente rapporto annuale. Resta il forte approccio ideologico sul ritorno alle Province elettive, che non risolverà comunque i problemi dei Comuni». Sull’ambiente, continua, «registriamo un aumento di investimenti per contrastare il dissesto idrogeologico, tuttavia mancano risposte forti e serie rispetto alla grande emergenza dell’approvvigionamento idrico, a cui viene data una risposta molto parziale attraverso una misura per realizzare raccolte d’acqua nelle abitazioni». Inoltre, «la mancanza di strategia si denota anche dall’assenza di indicazioni su FVGreen (Disposizioni per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica del FVG), che il Consiglio regionale aveva approvato a inizio 2023». E infine, «c’è il tema cruciale della denatalità che va affrontata con decisione, con interventi come il nido gratis già dal primo figlio, e quello del dimensionamento scolastico: a fronte del calo degli studenti si fa prevalere una logica di tagli quando invece si dovrebbe andare verso una scuola che sia maggiormente a misura della realtà attuale e in grado di affrontare le sfide del futuro».

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