Sanità: Conficoni (Pd), mentre sistema pubblico va verso lo sfascio, Fedriga appalta al privato

Pubblicato il giovedì 24 Nov 2022

TRIESTE 24.11.22 «Il paventato trasferimento in Veneto di altri radiologi di stanza al “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone è l’ennesima conferma che la sanità pubblica si sta indebolendo non solo per la difficoltà a reperire nuovi medici e infermieri, come sostengono Fedriga e Riccardi, ma soprattutto perché stiamo perdendo quelli che abbiamo. Questa dannosa emorragia allunga le liste di attesa costringendo i cittadini a pagare visite ed esami. Invece di fermare la fuga di personale dal servizio sanitario, però, la Giunta regionale la sta alimentando perché appalta le prestazioni ai privati che assumono i dipendenti in uscita dagli ospedali, depauperandoli ulteriormente. Per salvare la sanità pubblica, questo circuito vizioso va immediatamente bloccato, migliorando le condizioni di lavoro di chi opera nelle aziende sanitarie». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la mancanza di radiologi nel Friuli occidentale.

«Le forti problematiche che riguardano la radiologia purtroppo non sono una caso isolato: siamo di fronte a un calo di 267 dipendenti e somministrati registratosi tra il 2018 e il 2021 nelle diverse aziende sanitarie della regione, con l’Asfo che ne conta ben 224 in meno, tra cui 52 medici e 104 infermieri. Se siamo arrivati a questo punto, sicuramente è perché esiste un problema generalizzato, ma anche per alcune scelte politiche sbagliate assunte dalla Giunta Fedriga che sta continuando a penalizzare la sanità pubblica a vantaggio di un privato non integrativo ma sostitutivo».

E ancora, aggiunge Conficoni, «nel triennio 20-22 la spesa per il personale è rimasta abbondantemente al di sotto del tetto stabilito per legge, arrivando a ben 32,5 milioni di avanzo, di cui 10 nella sola Asfo, soldi che dovevano invece essere spesi per rafforzare personale e servizi, soprattutto per le ripresa dopo la pandemia. A maggior ragione, gli ingenti fondi pagati ai privati veneti per le prestazioni erogate a residenti in Friuli Venezia Giulia, non vanno destinati ai privati friulani ma investiti per rafforzare la sanità pubblica anche attraverso le necessarie assunzioni».

Ne parlano

Nicola Conficoni

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