Sanità: Celotti (Pd), Ps Asufc appaltato, ora privato entra in ospedali pubblici

Pubblicato il giovedì 08 Giu 2023

07.06.23 «Il disegno di Fedriga prende sempre più forma: archiviare progressivamente il sistema sanitario pubblico per sostituirlo con il privato. La scelta di appaltare parte dei Pronto soccorso dell’Asufc è un altro preoccupante e inesorabile passo in questo senso. Con la motivazione di tamponare una situazione di emergenza non fa altro che sostenere questa pericolosa deriva: dalle prestazioni gestite in regime convenzionato il passo successivo è l’ingresso del privato negli ospedali pubblici, attraverso cooperative e gettonisti». Lo afferma la consigliera regionale, Manuela Celotti (Pd) commentando la decisione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) di aggiudicare a una cooperativa di Vercelli parti del servizio emergenza degli ospedali del territorio di Udine.

Secondo Celotti, «la scelta di risolvere i problemi contingenti affidandosi alla sanità privata ha un prezzo molto alto, sia in termini di costo effettivo del servizio (ed è forse la prima volta che il pubblico esternalizza servizi a un costo più alto di quello che avrebbe sostenuto gestendoli direttamente), sia in termini di disfacimento del sistema pubblico, perché è evidente che sostenere la sanità privata incentiva l’esodo dei medici dai nostri ospedali alle cliniche private e alle cooperative, che poi vincono gli appalti per gestire i servizi nei nostri ospedali».

In questo momento storico, continua la consigliera «in cui tutte le strutture pubbliche sono in sofferenza per mancanza di personale e di competenze, dalle strutture sanitarie ai Comuni, dobbiamo essere in grado di pensare a modelli nuovi che riportino il pubblico a essere attrattivo per i futuri professionisti e per quelli che stanno valutando se spostarsi nel privato. Significa avere il coraggio di rivedere il sistema dei concorsi pubblici, significa aumentare gli stipendi e rivedere i modelli organizzativi per garantire una migliore qualità del lavoro e della vita. Questa – conclude – è la sfida che va portata avanti a livello regionale e nell’interlocuzione con Roma. Una sfida che Fedriga non sta evidentemente nemmeno considerando».

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Manuela Celotti

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