Sanità: Celotti (Pd), ora anche dirigenti Asufc si smarcano dalla deriva verso privato

Pubblicato il giovedì 08 Giu 2023

08.06.23 «La deriva della sanità verso il privato sta progressivamente assumendo più vigore e ora anche alcuni dirigenti dell’Asufc si smarcano da Fedriga e Riccardi. Sul piatto c’è la fuga del personale verso il privato, così come le questioni che riguardano la sanità territoriale a partire dalla gestione dei distretti. Problematiche complesse alla quali non si può rispondere esternalizzando interi pezzi del sistema pubblico». Lo afferma la consigliera regionale, Manuela Celotti (Pd), componente della 3ª commissione Salute, commentando le dichiarazioni del direttore del dipartimento di Area medica dell’Asufc, Leonardo Sechi, intervenuto ieri alla presentazione del master “Salute e umanizzazione nell’organizzazione del Servizio sanitario nazionale”.

«Con le considerazioni fatte sui nodi della sanità pubblica, di fatto il direttore Sechi prende le distanze da presidente e assessore in particolare per la loro deriva verso il privato. Inoltre, tra i nodi evidenziati, c’è la necessità di dare una maggiore solidità a un sistema territoriale evidentemente indebolito, sul quale esistono certamente responsabilità su più livelli ma che nonostante la problematica sia stata più volte evidenziata non solo dal Pd, ma anche dagli stessi professionisti, la Giunta Fedriga non ha mai voluto affrontare con forza, scaricando su altri livelli di governo e attuando una controriforma dove i distretti sanitari sono stati di fatto depotenziati con i direttori a scavalco». In questo momento storico, conclude Celotti, «è necessario pensare a modelli nuovi che riportino il pubblico a essere attrattivo per i futuri professionisti e per quelli che stanno valutando se spostarsi nel privato. Significa avere il coraggio di rivedere il sistema dei concorsi pubblici, significa aumentare gli stipendi e rivedere i modelli organizzativi per garantire una migliore qualità del lavoro e della vita. Questa – conclude – è la sfida che va portata avanti a livello regionale e nell’interlocuzione con Roma. Una sfida che Fedriga non sta evidentemente nemmeno considerando».

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Manuela Celotti

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