Salute: Conficoni (Pd), borse di studio per mmg cassate, Giunta irresponsabile

Pubblicato il martedì 21 Ott 2025

 

Trieste, 13.10.25 – «Incentivare la formazione di nuovi medici di famiglia è fondamentale per superare la grave carenza di professionisti subita dai cittadini. Nonostante i corsi promossi dal Ceformed siano tutt’altro che esauriti, però, la Giunta Fedriga ha irresponsabilmente chiuso le porte alla nostra proposta di integrare economicamente le borse di studio che confidiamo, come già avvenuto sul personale del ssr, possa riprendere, avendo però perso tempo prezioso». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), dopo che è stato respinto dalla Giunta regionale l’ordine del giorno, collegato all’assestamento bis, attraverso il quale il gruppo del Partito democratico chiede l’integrazione economica delle borse di studio per i medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina.

«La Giunta Fedriga – fa sapere Conficoni, primo firmatario dell’odg – ha respinto la nostra proposta sostenendo che su questo specifico tema stanno “già facendo”. Peccato che i dati dell’ultimo rapporto Agenas sul personale sanitario ci consegnino una fotografia della realtà ben diversa. I medici di medicina generale sono passati dagli 809 del 2019 ai 712 del 2023, con una media di 0,78 per mille abitanti del 2019 scesa a 0,69 del 2023, un dato decisamente inferiore alla media nazionale (pari a 0,76), come quello del ruolo unico a ciclo di scelta». Secondo il consigliere dem, «incentivare la formazione di nuovi medici di famiglia è fondamentale sostituire i professionisti che vanno in quiescenza. La Regione Fvg non avrebbe dovuto fare altro che imitare la Provincia di Trento che quest’estate ha deciso di integrare economicamente le borse studio, mutuando di fatto la nostra proposta bocciata nel 2023 dal presidente Fedriga. Da diverso tempo ci troviamo in una spirale che si ripete: suggeriamo iniziative tanto serie quanto urgenti che vengono cassate semplicemente per un gioco delle parti. Peccato che il gioco lo si fa sulla pelle dei cittadini, perché riprendere con mesi di ritardo, se va bene, le stesse proposte significa voler mettere bandierine che però penalizzano con inutili perdite di tempo chi chiede cure e servizi sanitari efficienti».

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