Industria: Martines-Pozzo (Pd), Laguna inadeguata a ospitare maxi acciaieria

Pubblicato il venerdì 21 Lug 2023

 

UDINE 21.07.23 «La Danieli fa parte di un panorama di grandi gruppi industriali che ha le risorse e le tecnologie per investire in innovazione e accelerare i processi di transizione energetica. Questo non significa che la Laguna possa considerarsi adeguata a impianti siderurgici anche se cosiddetti “green”, dal momento che costituisce un ecosistema delicato, tutelato come sito di interesse comunitario per il suo patrimonio naturalistico e ambientale e strategico per lo sviluppo di un’economia turistica già in crescita che è incompatibile con produzioni siderurgiche di quelle dimensioni». Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Francesco Martines e Massimiliano Pozzo.

«Danieli e Metinvest continuino pure a ricercare strade adeguate allo sviluppo sostenibile, ma in questa ricerca anche sul livello nazionale includano un’attenta analisi dei siti ospitanti, la cui adeguatezza va valutata con trasparenza e con i percorsi partecipativi delle istituzioni a tutti i livelli e di tutto il territorio» continuano i due esponenti dem.

«Per quanto ci riguarda, la Regione con il presidente Fedriga e l’assessore Bini, in questa complicata vicenda dell’acciaieria non ha battuto un colpo, anzi non si è affatto distinta per trasparenza e per metodo partecipativo sulle scelte più impattanti per il territorio. Fedriga e Bini continuano tuttora a non dichiarare chiaramente la loro posizione, nascondendosi dietro procedure amministrative e burocratiche, mettendo in difficoltà le amministrazioni locali, che sono responsabili del governo dei loro territori e gli stessi cittadini, che vivono con ansia scelte calate dall’alto, che vanno a impattare in maniera determinante sul futuro delle comunità».

Il gruppo regionale del Pd ribadisce quindi «l’importanza dello sviluppo economico, la necessità di una strategia e una programmazione sostenibile sulle politiche industriali e il fatto che questo ipotetico impianto siderurgico da insediare nell’Aussa Corno, a ridosso della laguna di Grado e Marano non ha alcuna sostenibilità ambientale, sociale e forse neanche economica, se non con interventi economici del pubblico per creare le necessarie infrastrutture».

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