Migranti: Moretti (Pd), no hotspot in Fvg, ascolto sindaci sia reale

Pubblicato il lunedì 04 Set 2023

«Fedriga continua a tenere posizione ideologica, no toppe ma soluzioni strutturali»

TRIESTE 04.09.23 «Non ci stancheremo di ripeterlo: l’hotspot non può essere la soluzione di sistema, la strada da seguire è quella dell’accoglienza diffusa. Detto questo ci auguriamo che, in attesa che il centrodestra e il governo Meloni, dopo aver promesso di tutto e niente attuato, definiscano una linea per la gestione del fenomeno migratorio, ci sia una reale attenzione e un vero ascolto di tutti i sindaci interessati, dando quindi attenzione anche a quei piccoli territori, come Gradisca, che da anni vivono una situazione molto difficile (peraltro gestita con grande equilibrio) che nessuno ascolta e che il centrodestra ha usato in maniera ideologica e strumentale senza risolvere alcunché». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Fvg, Diego Moretti commentando le parole del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani che sulla questione degli hotspot per migranti dichiara che “Al momento non abbiamo preso alcuna decisione, né su cosa fare né dove farlo. Però certamente ascolteremo quelle che sono le richieste dei sindaci che sono in prima linea”.

«Il sindaco di Gradisca, Tomasinsig – continua Moretti – chiede da mesi, inascoltata da Regione, ministero dell’Interno e organi periferici dello Stato, un’attenzione particolare sul suo territorio, a partire dall’utilizzo più tempestivo e celere dei trasferimenti dal Cara, di chi oggi vaga e dorme all’aperto in città, fino ad arrivare ad una effettiva e duratura diminuzione degli attuali ospiti del Cara. L’unico risultato è che Gradisca continua a essere lasciata sola, dallo Stato e dalla Regione: vedremo se qualcosa cambierà dopo le promesse del ministro Ciriani».

Dispiace che Fedriga, conclude Moretti, «continua a tenere in modo ostinato delle posizioni ideologiche che non fanno che alimentare paure e difficoltà, senza risolvere i problemi. Si convinca che le toppe non servono: ammassare centinaia di persone in un unico luogo per un tempo indeterminato è sbagliato, ed esempi come quello del Cara di Gradisca parlano chiaro. Abbia il coraggio di Zaia e approfitti della presenza del ministro per chiedere l’accoglienza diffusa che, se ben gestita e con strumenti idonei, funziona bene e non collassa gli enti locali e i territori».

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