Migranti: Martines (Pd), Fedriga obbligato da norma a intesa su hotspot

Pubblicato il giovedì 10 Ago 2023

10.08.23 «Fedriga non può non sapere della collocazione dell’hotspot perché l’ordinanza del Dipartimento nazionale della Protezione civile che attua il decreto del Governo sull’emergenza migranti impone al Commissario di agire d’intesa con il presidente della Regione». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd) intervenendo nel dibattito sull’emergenza immigrazione in Fvg.

«Sono giorni che Fedriga e Roberti insistono ad affermare di non sapere nulla della decisione di aprire un hotspot, presumibilmente a Jalmicco, frazione di Palmanova, e continuano a dire che la scelta spetta solo al Commissario delegato d’intesa con i Prefetti della regione. In questo modo scaricano le responsabilità sul Governo, smarcandosi anche dal confronto con il territorio lasciato all’oscuro di ogni decisione, addirittura senza nemmeno informare i sindaci».

Al contrario, continua Martines «io ho sempre ribadito che certe scelte, così impattanti sul quotidiano delle comunità, non possono e non devono essere fatte senza essere condivise con chi governa la Regione, cioè con il presidente e la Giunta regionale. Ora questa mia convinzione, dettata dal buon senso e dalla correttezza richiesta nei rapporti tra Regione e Comuni, si rivela essere confermata addirittura dal dettato normativo».

E ancora, sostiene Martines, «a una lettura attenta dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento nazionale di Protezione civile del 16 aprile 2023), pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 92 del 19 aprile 2023 e che detta misure urgenti in relazione all’incremento dei flussi dei migranti in ingresso sul territorio nazionale – spiega nel dettaglio il consigliere dem – il provvedimento prevede esplicitamente all’articolo 2 che, nell’attività di individuazione degli hotspot e di altre strutture di accoglienza dei migranti, nelle Regioni autonome Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, il Commissario delegato e i soggetti attuatori agiscono d’intesa con i rispettivi presidenti».

Tutte le forze politiche di maggioranza, salvo i dubbi evidenziati da FdI – sostiene ancora Martines – hanno ripetuto pedissequamente quanto detto da Fedriga e Roberti, senza preoccuparsi di verificare se tutto questo fosse vero e se fosse coerente con la possibilità di assumere una posizione responsabile tenendo conto della mobilitazione che sta montando sui territori».

Alla luce di quanto prevede l’ordinanza della Protezione civile in attuazione del decreto governativo, Martines si chiede quindi se sia possibile «che Fedriga e Roberti non conoscessero il contenuto di tale ordinanza; che un presidente della Regione che dovrebbe salvaguardare gli interessi della sua gente continui a mentire vergognosamente di fronte a un evidente e sicuro suo coinvolgimento in questa trattativa assieme ai soggetti attuatori cioè i quattro prefetti della regione; visto che l’ordinanza prevede per il Friuli Venezia Giulia che le decisioni in merito all’individuazione dei siti per hotspot e per altre strutture di accoglienza vanno prese d’intesa con il presidente, su quale sito era stata trovata l’intesa, se sulla caserma di Jalmicco».

Per un caso simile, negli Stati Uniti, commenta infine Martines, «partirebbe una procedura di impeachment per aver omesso la verità. In questa Regione, governata da una maggioranza che invoca sempre più maggiore autonomia, il presidente ignora la norma che legittima e impone un suo coinvolgimento nelle scelte che riguardano il territorio facendosi complice della totale mancanza di trasparenza su una decisione che impone ai cittadini, come nel caso di Jalmicco e Palmanova, lo stravolgimento del tessuto sociale della loro comunità».

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