Immigrazione: Da Giau (Pd), cdx consegna a Fvg legge intrisa di propaganda e priva di valori

Pubblicato il martedì 14 Feb 2023

TRIESTE 14.02.23 «A fine legislatura e dopo un lungo dibattito retto dalle opposizioni, dove i contributi del centrodestra sono stati pressoché nulli, la Giunta Fedriga consegna alla comunità del Fvg un legge misera e priva di valori. Un testo intriso di propaganda discriminatoria che non può rappresentare altro che una bandierina di facciata e che in realtà attesta l’incapacità del centrodestra di affrontare problemi se non per slogan e posizioni ideologiche». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) a margine dell’approvazione del disegno di legge 193 “Immigrazione”.
«In questi cinque anni, dopo aver smantellato un sistema che con i suoi limiti dava una risposta al complicato tema della gestione dei migranti, abbiamo assistito al fallimento delle politiche della Lega, ai proclami e agli scaricabarile. La risposta a fenomeni certo complicati, viene data attraverso una nuova legge che, priva di riferimenti valoriali e attraverso un principio securitario e di controllo, vede l’immigrazione solo come un pericolo e gli stranieri tutti solo come clandestini e delinquenti» accusa Da Giau.
«Era la legge precedente che istituiva davvero un sistema integrato di interventi per tutte le persone straniere presenti sul territorio ottemperando alle competenze che lo stato attribuisce alla regione in materia di immigrazione e che sono volte a “rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono il pieno riconoscimento dei diritti e degli interessi riconosciuti agli stranieri nel territorio dello Stato, con particolare riguardo a quelle inerenti all’alloggio, alla lingua, all’integrazione sociale, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana”. Con questo provvedimento invece l’assessore Roberti, la Lega e il centrodestra ribadiscono la loro intenzione a far passare il fenomeno migratorio come una costante emergenza per far risaltare meriti inconsistenti, su uno sfondo di immediato incommensurabile pericolo e paura». Infine, conclude Da Giau, «non per nulla con questa norma viene a mancare un impegno della Regione a una programmazione di lungo respiro che tenga conto delle dinamiche in atto e di quelle che dovrebbero positivamente essere attuate per garantire realmente la sicurezza sociale. Resta, in definitiva solo propaganda e ideologia, senza alcuna gestione né risposte. È l’approccio securitario quello che prevale nel testo di una legge priva di qualsiasi altro riferimento valoriale che non sia quello di un’ipocrita legalità, cui però si può derogare quando si tratta di respingere disgraziati sulla frontiera, o di un rigido controllo che opportunisticamente si allenta in una delle tante piazze Libertà, in cui l’umanità è delegata a cittadini per fortuna migliori di chi li amministra».

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