Lavoro: Da Giau, grazie alle politiche attive, occupazione in recupero nel pordenonese

Dal picco negativo di quasi 131mila occupati del 2014 nella provincia di Pordenone, si è passati a fine 2016 a sfiorare quota 136mila.

MANIAGO (23.05.17). La situazione occupazionale e le azioni della Regione a sostegno del lavoro sul territorio. Un binomio, questo, che soprattutto nel territorio pordenonese fa registrare un aumento di occupati più forte rispetto alla media regionale. Dal picco negativo di quasi 131mila occupati del 2014 nella provincia di Pordenone, si è passati a fine 2016 a sfiorare quota 136mila.
Sono i temi affrontati oggi a Maniago, in occasione del convegno “lavoro: interventi ed esperienze di politiche attive sul territorio” al quale hanno preso parte l'assessore al Lavoro, Loredana Panariti, la vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Chiara Da Giau, il ricercatore dell'Ires Fvg, Alessandro Russo, il presidente Well Fare Pordenone, Franco Verziagi e Gianfranco Marino, Consulente settore politiche del lavoro per la Regione FVG.
«Partiamo dai dati relativi al numero di occupati per arrivare alle politiche regionali. Nella Destra Tagliamento tra il 2013 e il 2014 abbiano pesantemente risentito dell’onda della crisi che si è abbattuta sul FVG forse un po’ più tardi che nel resto dell’Italia ma in modo altrettanto grave. Oggi i parametri dell’occupazione nel territorio secondo i dati Istat mostrano una maggiore dinamicità rispetto allo scenario regionale facendo rilevare una ripresa significativa sia nel 2015 che nel 2016. ».
Aggiunge Da Giau «la crisi delle grandi industrie e del settore del mobile hanno pesato sul dato occupazionale locale, contribuendo in modo importante alla perdita secca di circa 7mila posti di lavori. Dal 2014 al 2016, grazie anche alle politiche regionali economiche (rilanciaimpresa, ma anche iniziative nel turismo e nel commercio) e al forte impegno che è stato profuso nelle politiche attive e nei servizi per il lavoro, si nota un recupero di quasi 5mila unità, portando il numero di occupati complessivi a quota 136mila».
Accanto ai dati, prosegue «il focus importante della serata è proprio sulle politiche attive del lavoro e sulle nuove esperienze che si stanno sviluppando sul territorio. Parliamo della riorganizzazione dell’agenzia del lavoro, delle azioni di incentivazione volte a orientare gli imprenditori verso specifici gruppi di lavoratori (donne, over 50-55, lavoratori da aree di crisi), delle azioni di formazione (messe in campo in stretta relazione con le imprese) volte a riqualificare i lavoratori (corsi, tirocini, stage aziendali), dei servizi offerti a lavoratori ed imprese per favorire l’incrocio tra domanda e offerta (laboratori, bilanci di competenza, accompagnamento al lavoro, preselezioni), dei progetti speciali (LSU, LPU, cantieri). Azioni organiche che affiancano in modo utile le iniziative spontanee del territorio quali quelle promosse dalla fondazione Wellfare Pordenone, o il progetto Job and go che meritano di essere messe in luce».
Infine, conclude Da Giau, «se tutti conveniamo infatti che la crisi di questi anni abbia scardinato il modello produttivo cui eravamo abituati, non si può non pensare che l’uscita dalla crisi stessa passi anche e soprattutto dal pensare nuove modalità di vedere, cercare, creare lavoro per chi si appresta ad entrare nel suo mondo e per chi ne è stato suo malgrado espulso. Nuove modalità che si ispirano profondamente a un nuovo slancio di solidarietà e di senso di comunità di cui deve appropriarsi sia la politica che la società».