Campagna del tutto personale in cerca di una visibilità nel panorama regionale
PORDENONE (09.04.16). «Se l’assessore Panontin deve concentrarsi sul tavolo politico istituito, cosa che per altro sta facendo, il sindaco Ceraolo deve smettere di concentrarsi su se stesso». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau, commentando le reazioni al tavolo politico sulle Uti del Livenza. «È evidente – continua Da Giau – che Ceraolo sta conducendo una campagna del tutto personale in cerca di una visibilità nel panorama regionale. Comprensibile che a metà del suo secondo mandato aspiri ad altri obiettivi, ma non è accettabile che trascuri quelli importanti della città che amministra. Si pone a guida dei sindaci ribelli, abdicando al ruolo di guida che Sacile avrebbe avuto nella futura Uti, potendo indirizzare e guidare lo sviluppo economico e sociale dell’intera area». Inoltre l'esponente dem evidenzia come «troppo spesso, in questi mesi, si è sottolineato il dissenso che è stato di forse più sindaci del previsto, ma si è senz’altro data troppo poca luce al fatto che comunque la maggior parte dei primi cittadini abbia accolto con dedizione e coraggio la sfida del cambiamento per il bene delle proprie comunità. La comunità sacilese – continua Da Giau – sarà invece già da oggi penalizzata dalle scelte del suo sindaco, non potendo beneficiare della ripartizione del fondo di perequazione previsto per chi condivide le funzioni nell’Uti: centinaia di migliaia di euro. La giusta penalità che oggi il sindaco liventino nega di aver ipotizzato nel 2012 per i Comuni che non accettassero di condividere in ambito sovra comunale la funzione pianificatoria (come riportato dal bimestrale dell’Anci Il nuovo comune)». Infine, chiude con una preoccupazione: «Il territorio sacilese quale voce potrà poi far sentire e quale ruolo Sacile vantare, se davvero la sua futura Uti perderà anche Budoia e Aviano dopo Fontanafredda? Quale piano di sviluppo potrà essere pensato e attuato? Lo sguardo di un sindaco dovrebbe andare più lontano della scadenza del suo mandato».







