Gender: Codega, mozione da respingere perché ha presupposti inesistenti

Non esistono né la teoria gender né il pericolo di una permissività nella introduzione di tale teoria da parte dell’Ufficio scolastico regionale e del Miur

TRIESTE (18.11.15). «La mozione 146 è da respingere perché parte da presupposti inesistenti: la teoria del gender, che non esiste, e il pericolo di una permissività nella introduzione di tale teoria da parte dell’Ufficio scolastico regionale e del Miur che altrettanto non esiste. Infatti con tanto di circolari a tutte le scuole, il ministero ha comunicato a tutte le scuole, e l’Ufficio scolastico regionale ne è attento attuatore, che non rientrano negli insegnamenti ministeriali alcuna teoria del “gender”. Inoltre non risultano esserci esperienze strutturate che portano avanti questa ideologia». A dirlo è il consigliere regionale Pd, Franco Codega, presidente della VI commissione Istruzione, in merito alla mozione 146 “La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti quali l’ideologia gender”. «Invitare pertanto la Regione affinché solleciti a sua volta l'Ufficio scolastico regionale a evitare l'introduzione di teorie formative che già il ministero ha formalmente dichiarato non essere in atto è del tutto assurdo e completamente fuori luogo». Nella mozione appare una grande confusione tra progetti didattici finalizzati alla prevenzione di stereotipi di genere (il gioco del rispetto), alla lotta contro la omofobia, identificandoli con progetti che sostengono la teoria del gender. É una operazione scorretta. Il problema vero è la partecipazione dei genitori alla azione educativa delle scuole, partecipazione che spesso latita purtroppo. É una maggiore presenza e partecipazione dei genitori al progetto didattico della scuola che va invocato – conclude Codega –, solo così si darà sostanza al dettato costituzionale che vede la scuola come adiuvante il progetto educativo delle famiglie».