GEROLIN: Scongiurare la chiusura di ben 19 uffici postali in regione

Pordenone, venerdì 13 febbraio 2015 – Presentata un’interrogazione per richiamare Poste Italiane alle proprie responsabilità di gestore di pubblico servizio

Il consigliere regionale Daniele Gerolin ha presentato un interrogazione per sapere che azioni intende intraprendere urgentemente la Giunta regionale per richiamare Poste Italiane alle proprie responsabilità di gestore di pubblico servizio, soprattutto a tutela delle categorie di utenza più deboli e scongiurare il piano di ridimensionamento che porterà nei prossimi mesi alla chiusura di ben 19 sportelli ubicati nell’intero territorio regionale.
Gerolin nella sua interpellanza ha evidenziato come nei primi giorni di febbraio, Poste Italiane, abbia comunicato formalmente alle Amministrazioni Comunali di Maniago, Pordenone, Sequals e Sesto al Reghena la chiusura, dal prossimo 13 aprile, degli sportelli rispettivamente di Maniagolibero – Maniago 1, Pordenone – Succursale di Via Cappuccini, Lestans e Ramuscello e che più in generale risulta che le chiusure riguardino complessivamente 19 sportelli postali dislocati in tutta la Regione  Friuli Venezia Giulia.
“Tale decisione, afferma il consigliere regionale, lede inevitabilmente i diritti dei cittadini rispetto alla fruizione di un servizio pubblico di primaria importanza, come quello postale, soprattutto ove si consideri la particolare situazione dell’utenza più debole, che patisce, a causa dell’età e di altri fattori penalizzanti, un digital divide che le impedisce di utilizzar i servizi on line  web-based ovvero anche l’impossibilità di spostarsi in autonomia in altri centri”.
La decisione di Poste Italiane, evidenzia Gerolin, appare poi illogica e contraddittoria, dato che, come nel caso di Ramuscello che in pochi anni ha aumentato del trenta per cento la popolazione ed è stabilmente supera i 1.500 residenti, colpisce alcuni centri che se pur periferici, sono interessati da un notevole aumento demografico, finendo per depauperare il sistema dei servizi pubblici di intere comunità in espansione. 
Nell’esprimere pieno appoggio e solidarietà alle comunità e alle amministrazioni civiche interessate dalla prospettiva delle chiusure degli uffici postali, Gerolin a infine ricordato che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha modificato i criteri da adottare per la chiusura e la razionalizzazione degli Uffici Postali, specificando il divieto di chiudere gli uffici postali situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani, fissando poi nuovi criteri per la razionalizzazione di uffici a presidio unico in comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti.