Moretti: un unico ente di governo dello sviluppo industriale, logistico e portuale tra isontino e bassa friulana

GORIZIA, 22 gennaio 2015 – Il ddl 77 Rilancimpresa sia strumento per puntare a questo obiettivo

Le istituzioni, gli enti e le imprese di isontino e bassa friulana devono cogliere al volo l'opportunità che il disegno di legge regionale 77 (che sarà discusso ed approvato, elezioni del Quirinale permettendo, dal Consiglio Regionale a fine mese) assegna loro di puntare non solo alla razionalizzazione dei Consorzi Industriali presenti sul loro territorio, ma di andare oltre all'assegnazione del semplice "compito a casa".
In particolare mi riferisco alla necessità, per il territorio compreso tra l'isontino e la bassa friulana, di pensare ad aggregazioni che coinvolgano le realtà che oggi gestiscono le aree industriali e quelle portuali di Monfalcone, Gorizia e San Giorgio di Nogaro, così da creare un unico Consorzio di sviluppo economico locale (questa la nuova denominazione che assumeranno i nuovi enti di sviluppo industriale) all'interno di tale territorio.
So che questa è un'esigenza ben presente nella CCIAA di Gorizia e nelle istituzioni dell'isontino (Provincia e Comuni): osservo invece molta più diffidenza – se non contrarietà, per altro incomprensibile – nelle istituzioni friulane (Provincia e CCIAA di Udine, i Comuni della bassa friulana), preoccupate più dell'identità territoriale – il Friuli prima di tutto – che della logica economica e delle possibilità di sviluppo industriale e logistico.
Di fronte al palese fallimento della legge regionale 12/2012 sui Porti ed al fatto che la legge 84/94 non permette ancora l'unificazione della gestione dei Porti regionali, è quantomai urgente pensare alla costituzione di un unico ente che gestisca le aree industriali e portuali del monfalconese e di San Giorgio, l'area industriale di Gorizia e della destra isonzo, l'Interporto di Cervignano e l'Autoporto di Gorizia, superando definitivamente tutti gli enti che fino ad ora hanno gestito tali realtà, dall'Azienda Speciale del Porto di Monfalcone, alla Società Interporto di Cervignano, alla SDAG di Gorizia, in modo da dare un'unica visione di sviluppo, servizi resi alle imprese ed attrazione ad un territorio che ha tante potenzialità al suo interno, ma che non può limitarsi – lo ripeto – a fare nulla di più che il consueto "compito a casa".
Gli investimenti privati e le opportunità di sviluppo che sono realtà viva e sono dietro l'angolo – sulle quali vedo in maniera preoccupante resistenze striscianti e subdole – vanno colte al volo e non vanno disperse: la speranza è che le gelosie ed i "dispetti" che in questi anni hanno perdere importanti opportunità abbiano a finire e possano essere superate nell'interesse del territorio.