Violenza sulle donne: Cremaschi, FVG all’avanguardia

TRIESTE, 25 novembre 2014 – Ora l’impegno continua per la tutela e una corretta comunicazione

TRIESTE. Dall’impegno socio sanitario, volontaristico e giudiziario a quello della comunicazione per trasmettere corretti valori riguardo alla figura femminile. Sono queste le linee che la Regione sta seguendo e che la consigliera regionale del Pd, Silvana Cremaschi sottolinea proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 
«La nostra è stata una delle prime regioni a dotarsi nel 2008 di una legge per contrastare la violenza contro le donne» commenta la consigliera regionale del Pd, Silvana Cremaschi che ricorda come «con la Commissione Pari Opportunità ci stiamo ora incontrando per confrontare i protocolli che coinvolgono i servizi sociali, sanitari, giudiziari, educativi, le associazioni di volontariato, le associazioni di “donne per le donne”, per dare “gambe” alle case rifugio, per adottare il “codice rosa” in tutti i pronto soccorso della regione». E ancora, sottolinea Cremaschi l’impegno «per rinforzare le risorse dei servizi sociali e dei consultori familiari perché possano intervenire in modo tempestivo sul versante della tutela e della cura delle vittime della violenza, e infine perché amplino i progetti di trattamento anche nei confronti degli autori della violenza».
Tra gli impegni che l’esponente del Pd sottolinea c’è anche quello relativo all’assunzione di un impegno specifico nell’ambito dell’informazione e della comunicazione. Un percorso da seguire, specifica Cremaschi, «per l’adozione di modelli comunicativi che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne e i minori o che incitino ad atti di violenza; che non utilizzino linguaggio discriminatorio, deformante rispetto alla realtà, oltraggioso e offensivo delle identità di genere; che trasmettano messaggi pertinenti e non fuorvianti rispetto alla trattazione dei casi di violenza; che non utilizzino il corpo delle donne e dei minori in modo offensivo della dignità della persona; non assimilino l’immagine o parti del corpo a oggetti o ai prodotti pubblicizzati; non accompagnino l’immagine delle donne ad altra immagine che richiami o evochi atti o attributi sessuali; non trasmettano messaggi pubblicitari discriminatori o degradanti basati sul genere e sugli stereotipi di genere sotto qualunque forma; siano attenti alla rappresentazione dei generi, rispettosi dell’identità di uomini e donne, coerenti con l’evoluzione dei ruoli nella società.