Rilancio, c’è l’accordo bipartisan

Dal MessaggeroVeneto del 19 agosto 2013

Il campo base, dopo la salita al Mont di Prat, è un tendone allestito a fianco alla Casa per ferie. Lì, oltre al gruppo giunto sull’altopiano assieme al sindaco, ci sono allevatori, abitanti e villeggianti della zona, ospiti di Enio Agnola.
«Da quando sono consigliere regionale – precisa Agnola – ogni anno, rigorosamente a spese mie, offro questo pranzo come ringraziamento a tutte queste persone, agricoltori e residenti, che contribuiscono a tenere pulito e in ordine questo patrimonio naturale. Credo sia giusto, oltre che doveroso dare un segnale di attenzione e di gratitudine. Davvero, senza il loro contributo la natura avrebbe il sopravvento e il bosco e i prati diventerebbero selvatici e incolti».
Agnola («a 15 anni venivo quassù con le mucche») è di fatto in perfetta sintonia con il sindaco di Forgaria. Il primo del Pd, l’altro con trascorsi in An: hanno, però, in comune la voglia di riscattare un pezzo di Friuli dalle grandi potenzialità. «Non è un accordo bipartisan – precisa Agnola – perché qui non si tratta di parlare di politica, ma di avere idee, proposte, progetti che possano contribuire al rilancio di una tra le zone a più alta vocazione turistica. Questo è l’impegno che ci accomuna e so che il sindaco è in prima linea su questo fronte e il suo impegno testimonia la volontà di dare un grande contributo al rilancio di Forgaria».
Agnola, che è stato uno dei fondatori dell’albergo diffuso (risorsa tra le più importanti dell’attività turistico-commerciale del Comune), assieme al sindaco Molinaro è convinto che quella intrapresa, la scommessa cioè di puntare su un turismo legato all’ambiente, possa diventare l’arma in più per una realtà come Forgaria che, sulla carta, ha più difficoltà di altre a giocarsi la carta di un possibile rilancio. «Ma del resto – come aggiunge lo stesso primo cittadino – qui non ci sono alternative. O si punta su questo, oppure…».
Così, entrambi non vogliono neppure avere un pur minimo dubbio sul fatto che il loro investire sul territorio non possa dare frutti positivi anche a breve termine. (d.pe.)