Dat e Consenso informato: Cremaschi, così si supera vecchio stampo paternalista del medico

Il percorso della legge nasce dalle 5.500 firme raccolte sul territorio da diverse associazioni

UDINE. Numerosi consiglieri regionali del Pd hanno sostenuto la proposta sulla proposta di legge sui Dat presentata oggi a Udine dai consiglieri Stefano Pustetto (Sel), Silvana Cremaschi e Vincenzo Martines (Pd). Il percorso della legge nasce dalle 5.500 firme raccolte sul territorio da diverse associazioni e presentate con petizione alla Regione da parte dei consiglieri Renzo Liva (Pd) e Stefano Pustetto.
«Questa legge, che fa seguito alla petizione presentata da Liva e Pustetto ed è accompagnata da 5.500 firme – commenta Silvana Cremaschi – ribadisce l'attenzione della Regione alla difesa dei diritti delle persone. La legge infatti" riconosce e tutela la vita umana quale diritto inviolabile e sottolinea il diritto all’autodeterminazione della persona e la sua partecipazione all’identificazione delle cure mediche in tutte le fasi della vita».
La legge si pone in continuazione con la prassi del "consenso informato" richiesto ai pazienti prima di qualunque atto medico e «supera la concezione paternalista del medico che decide per il paziente».   
Il consigliere Martines ha sottolineato, inoltre, che «la Regione si pone tra le prime in Italia a prendere posizione in modo chiaro su questo tema; infatti solo la Provincia di Trento ha attualmente una norma che definisce le modalità di raccolta delle dichiarazioni, mentre la Regione Emilia Romagna e Toscana sono in fase di elaborazione di un testo simile al nostro».