La sfida con il Governo è la difesa delle prerogative del Friuli Venezia Giulia

Sabato mattina, in V Comm., Serracchiani incontrerà capigruppo e parlamentari del Fvg per affrontare il tema delle riforme istituzionali. Martines: difendiamo insieme la Specialità

TRIESTE. La partita è tanto ingarbugliata, quanto delicata. Soprattutto per la presidente della Regione, Debora Serracchiani che sabato mattina all’interno della V commissione, di fronte ai capigruppo del Consiglio regionale e ai parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia, dovrà affrontare un argomento decisivo per la stessa Regione: il tema delle riforme istituzionali e il futuro ruolo delle Regioni a Statuto speciale. Nel tentativo di fare chiarezza, il presidente della V commissione, Vincenzo Martines (Pd) ha quindi convocato per sabato mattina a Udine, nel Palazzo della Regione, un incontro al quale saranno chiamati a intervenire i vari soggetti coinvolti nella vicenda e al centro del quale ci sarà la mozione 42 approvata all’unanimità lo scorso 27 febbraio dal Consiglio regionale, proprio a difesa del regionalismo.
«Sul piatto c’è la nostra Specialità, ma ancor prima la nostra esistenza. Infatti – commenta Martines – quello che è necessario capire a fondo è la direzione verso la quale intende muoversi il Governo che nei giorni scorsi ha presentato un progetto di riforma della Costituzione. Sul Senato, stando al testo a nostra disposizione – continua Martines – restano dei dubbi: centralizzando alcune funzioni e prerogative proprie delle Regioni, di fatto si svuotano e si delegittimano. Questo non ci fa stare per niente tranquilli». L’esponente del Pd parla ancora più chiaro: «La presidente Serracchiani si troverà a dover affrontare un documento che esprime la volontà unanime del Consiglio di difendere a livello nazionale la posizione, le prerogative e la Specialità della nostra Regione. Quindi, in questo clima – conclude Martines – dovremo capire come si dovrà difendere il governo del territorio, perché non venga mortificato il regionalismo e la sussidiarietà e quindi il Friuli Venezia Giulia possa esercitare un ruolo di primo piano».